Ceo, Crio, Crono, Giapeto, Iperione, Oceano, Febe, Mnemosine, Rea, Teia, Temi, Teti

Ceo (in greco Κοιος) è uno dei Titani, figlio di Urano e Gea. Era considerato la personificazione dell’intelligenza.
Sposò sua sorella Febe e fu padre di Latona (mamma di Apollo).
Insieme ai suoi fratelli cospirò contro suo padre e aiutò Crono a impadronirsi del potere. L’attacco prevedeva che Urano fosse tenuto fermo ai quattro angoli della Terra (nord, sud, ovest, est) da quattro Titani (Oceano non partecipò) cosicché Crono potesse evirarlo. A Ceo fu affidato il nord, mentre Iperione si prese l’est, Giapeto l’ovest e Crio il sud.
Quando suo fratello prese il potere, però, lo imprigionò nel Tartaro insieme agli altri Titani.

Crio (in greco antico Κριως, “ariete”, o Κρειος, “signore”), è uno dei dodici Titani, figlio di Urano e Gea. Secondo Esiodo sposò Euribia, da cui ebbe Astreo, Pallante e Perse.
Quando suo fratello Crono cospirò contro il loro padre, il piano prevedeva che quattro Titani tenessero fermo il padre ai quattro angoli della Terra, mentre Crono lo evirava (Oceano non partecipò). A Crio toccò il sud, a Ceo fu affidato il nord, Iperione si prese l’est e Giapeto l’ovest.
Quando però Crono prese il potere, lui e i suoi fratelli furono imprigionati nel Tartaro.


Curiosità:

Il legame tra Crio e il sud è dato anche dal suo nome. Significa “ariete”: l’anno greco cominciava quando veniva visibile la costellazione dell’ariete da sud.

Crono è il più piccolo dei fratelli Titani, figlio di Urano e Gea. Si sposò con sua sorella Rea e con lei ebbe sei figli: Estia, Demetra, Hera, Hades, Poseidone e Zeus. Ma andiamo con ordine.
Tutto ebbe inizio quando sua madre Gea, un po’ arrabbiata con il marito Urano per aver chiuso nel Tartaro tutti i suoi figli (perché un oracolo aveva detto a Urano che uno dei suoi figli l’avrebbe detronizzato), lo istigò a ribellarsi (ah!) e siccome bisogna ascoltare sempre ciò che dice la mamma, il piccolo Crono tentò l’impresa di rovesciare dal trono suo padre.
Per prima cosa, visto che Urano non faceva altro che fare roba con Gea e questa era pure un po’ stanca di essere ingravidata, prese un falcetto datogli da sua madre e lo evirò, gettando i gioielli del padre nel mare (Thalassa) e così venne concepita la dea Aphrodite. Dal sangue, invece, che cadde sulla terra, nacquero le Erinni (Aletto, Tisifone e Megera). Nacquero anche alcune ninfe e i Giganti.
Poi Crono liberò i Ciclopi e i fratelli dal Tartaro e fece guerra al padre (tutti gli diedero manforte tranne Oceano), poi questi affidarono a Crono la sovranità della Terra. Ma non appena ebbe il potere, Crono ributtò i fratelli e i Ciclopi nel Tartaro, giusto per essere sicuro che fosse tutto suo il dominio. Poi, siccome gli stavano antipatici, ci gettò anche gli Ecatonchiri.
Prese moglie e con lei generò alcuni figli (gli Olimpi), però un oracolo gli disse che sarebbe stato detronizzato da uno dei suoi figli (chi la fa l’aspetti) e quindi decise di divorarli tutti. Comunque a sua moglie Rea non piacque la cosa e decise quindi di nascondere l’ultimo nato, Zeus, e farlo allevare dalla capra Almatea (v. Capricorno). Per non destare sospetti diede al marito una pietra avvolta nelle fasce affinché la divorasse. E Crono ci cascò con tutte e due le scarpe.
Cresciuto, Zeus meditò vendetta verso il padre e diede inizio alla Titanomachia.

Giapeto era uno dei dodici Titani, figlio di Urano e Gea. Secondo il mito si sposò una certa Climene, figlia di suo fratello Oceano e di sua sorella Teti, con cui generò quattro figli: Prometeo, Epimeteo, Atlante (quello del cielo sulle spalle) e Menezio.
Quando suo fratello Crono cospirò contro il loro padre, il piano prevedeva che quattro Titani tenessero fermo il padre ai quattro angoli della Terra, mentre Crono lo evirava (Oceano non partecipò). A Crio toccò il sud, a Ceo fu affidato il nord, Iperione si prese l’est e per Giapeto rimase l’ovest.
Quando però Crono prese il potere, lui e i suoi fratelli furono imprigionati nel Tartaro.

Iperione è uno dei figli di Urano e Gea e uno dei dodici Titani. Il suo nome significa “Colui che sta in alto”, infatti è considerato la personificazione del sole, mentre altri della luce del cielo in generale. Infatti si sposò sua sorella Teia e con lei generò figli che portano luce nel cielo: il sole (Helios), la luna (Selene) e l’aurora (Eos).
Quando suo fratello Crono cospirò contro il loro padre, il piano prevedeva che quattro Titani tenessero fermo il padre ai quattro angoli della Terra, mentre Crono lo evirava (Oceano non partecipò). A Crio toccò il sud, a Ceo fu affidato il nord, Iperione si prese l’est e per Giapeto rimase l’ovest.
Quando però Crono prese il potere, lui e i suoi fratelli furono imprigionati nel Tartaro.

Oceano è uno dei dodici Titani, figlio di Urano e Gea ed è la personificazione dell’acqua che circonda tutta la terra, quindi mare, laghi, fiumi, fonti, ecc. ecc.
Secondo Esiodo si sposa sua sorella Teti e ci genera numerosi figli, divinità minori e ninfe dei fiumi, laghi e mari, tra cui le Oceanine. Erano tremila, gente. Deduco che il matrimonio andasse a gonfie vele XD
Fu l’unico Titano a non prendere parte nella guerra contro Urano, e nemmeno contro Zeus. Quando si dice essere neutrali fino all’osso.
Ad Oceano era riservato un culto solenne e veniva omaggiato quando si viaggiava via mare.

Febe (Φοίβη) è una dei dodici titani, figlia di Urano e Gea. Nella Teogonia di Esiodo si parla di lei definendola “Febe dalla corona d’oro” o “Brillante”. Sposa del fratello Ceo, da lui ebbe alcuni figli, tra cui Latona (la mamma di Apollo e Artemide). Tradizionalmente è associata alla luna, ma non deve essere confusa con Artemide né Selene. Secondo il mito, Febe fondò l’oracolo di Delfi, poi, cuore di nonna, regalò l’oracolo ad Apollo.

Mnemosine è una dei Titani ed è la personificazione della memoria. È grazie a lei che siamo riusciti a dare un nome alle cose e ce lo ricordiamo. Se quindi non vi ricordate come si chiama qualcosa o come si dice qualcosa la colpa è sua, ecco.
Nella Titanomachia stette dalla parte di Zeus e dopo la guerra i due fecero roba per nove notti di seguito (azzius, congratulazioni, Zeus!). Come risultato nacquero le nove Muse.
Secondo alcune fonti, Mnemosine aveva un oracolo a Trophonios, in Beozia.

Rea è una dei Titani figlia di Urano e Gea ed è anche la moglie di Crono e mamma di Estia, Demetra, Hera, Hades, Poseidone e Zeus. E nonna di Athena, se vi piace XD
Alcuni la vedono come la personificazione della generazione e della fertilità femminile. Il suo nome significa “flusso”. Come moglie di Crono, a volte viene vista come l’eterno flusso del tempo e delle generazioni. Era anche a volte invocata per ottenere conforto.
Siccome a Crono era stato profetizzato dai suoi genitori, Urano e Gea, che uno dei suoi figlioli l’avrebbe rovesciato dal trono, Crono decise di correre ai ripari divorando ogni figlio che generasse con la moglie. Maschi e femmine, nessuna differenza. Quindi per prima Estia, poi Demetra, Hera, Hades e Poseidone. Ma a Rea ovviamente non andava molto a genio sta situazione (della serie, faccio figli perché tu li mangi? Eccheccazzius mica è facile fare figli, anche se sei una dea!) per cui decise che l’ultimo nato non seguisse la sorte dei fratelli.
Si rifugiò infatti in una caverna e partorì lì, poi per ingannare il marito gli diede una grossa pietra avvolta dalle fasce affinché la divorasse. Alcuni miti dicono che sta pietra viene chiamata Abadir (dove ho sentito già questo nome?). Poi Rea diede Zeus alle cure di Almatea (v. Capricorno)
Il culto di Rea era molto diffuso a Cnosso, in Arcadia e anche nell’attica. In suo onore (e anche del marito) il 12 luglio si celebravano feste particolari.
Rea di solito è raffigurata come una matrona insieme ai leoni.

Teia (anche nota come Theia, Tea, Thea o Tia) è una dei dodici titani. Sposò suo fratello Iperione e fu madre di Helios (il dio del sole), Selene (la dea della luna) ed Eos (la dea dell’aurora). Il nome significa solo “dea”, ma spesso invocandola si metteva in risalto la sua magnificenza e il suo splendore.

Temi era una dei dodici Titani, figlia di Urano e Gea e impersonava la legge e la giustizia, l’ordine morale.
Bisogna fare chiarezza sulla divinità della giustizia: Temi era la dea della giustizia intesa come legge e giustizia in generale, il senso di ciò che è giusto, la giustizia interiore, la legge morale. Insomma è un’accezione più generale della giustizia e della legge. Dike (o Astrea), che i latini chiamavano Iustitia, era invece la giustizia intesa come giustizia del gruppo, dello Stato.
Dopo Meti (mamma di Athena), fu la seconda fiamma di Zeus, con cui generò un mucchio di figlie: le Ore, le Moire e Astrea (vedi sopra e anche mito della Vergine).
La dea presiedeva tribunali e assemblee e veniva invocata in caso di patti, giuramenti e alleanze. Fra i Titani, Temi è una delle poche che si sia associata agli Olimpi e condivida con essi la vita sul monte sacro, essendo una consigliera di Zeus. A Temi sono spesso associati miti che la vedono insegnare ai mortali i precetti delle pietà, le leggi dell’ospitalità, il buon governo, la conduzione delle assemblee e le offerte pie agli dei.

Teti era una dei dodici Titani, quindi figlia di Urano e Gea, e divinità primordiale delle fonti d’acqua. Si sposò Oceano, suo fratello, e generò con lui le Oceanine, alcune ninfe, e alcuni dei fluviali.
Durante la Titanomachia, Teti si schierò al fianco di Zeus e si prese cura di Era. In effetti, Era era la sua nipote preferita, dato che fu per amor suo che decise di far girare la costellazione dell’Orsa Maggiore intorno al nord eternamente per punire Callisto di aver voluto giacere con Zeus.
Il suo nome deriva dal greco têthê, cioè “balia” o “nonna”.