Bronzini Sfigati

Testo: Lameks - Illustrazioni: Sekishiki

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    5.27


    Al di fuori del tempo e dello spazio, a bordo del vascello trans-dimensionale di Zeus…
    Nachi: Eccomi! È stata dura, ma ce l’ho fatta! Non avete idea di cosa ho dovuto affrontare…
    Ban: LIONET BOMBER! LIONET BOMBER!
    Zeus: Figlio mio! Bello di mamma tua! Mio fido Sacro Oracolo e Anima Errante del Culto di Me Medesimo! Hai recuperato lo Scettro! Vieni qua che ti do i grattini dietro le orecchie! tumblr_p9cf8046Yb1rlkfh2o1_75sq
    Geki: Nachi, sei… sei diventato sul serio un lupo mannaro!
    Chihuahua Charlie: Wof! Wof! Grrrrr…
    Geki: Che fine ha fatto Ichi?
    Nachi: Ho dovuto lasciarlo indietro, era l’unico modo per dargli qualche chance di salvezza. Nello scenario che ho dovuto ricostruire durante l’ultimo atto, qualcuno sarebbe dovuto morire e l’unico modo per evitare che quel qualcuno fosse Ichi era allontanarlo con una scusa.
    Geki: Nachi, finalmente puoi parlare come un normale essere umano… ma, oltre a non essere più un umano, non si capisce un accidenti lo stesso di quello che dici.
    Nachi: Non preoccupatevi di Ichi, tanto da qui possiamo aprire una Porta e recuperarlo, no? Sempre che non lo faccia lui prima…
    Zeus: In teoria…
    Nachi: Come sarebbe in teoria?
    Zeus: Nel 99,99% dei casi è possibile. L’importante è che per qualche assurdo motivo non sia finito nel Bleed, lo spazio che intercorre tra i vari piani dimensionali… quello all’interno del quale naviga anche il nostro vascello, per capirci. In tal caso finirebbe per essere sottoposto a uno scombussolamento probabilistico che rischierebbe di creare un’infinità di versioni parallele di se stesso. Secondo tale (remotissima tumblr_p9cf8046Yb1rlkfh2o1_75sq) possibilità, riportarlo indietro significherebbe richiamare tutte le sue versioni alternative. Già, ma cosa parlo a fare? Potrebbe accadere solo e soltanto se avesse ad esempio incontrato un Saga che si mette a lanciare in giro un po’ di Another Dimension e nel caso lui potesse girare per il Bleed grazie a un’armatura divina. Ha! Ha! Ha! Ha! Sarebbe il colmo! Ha! Ha! Ha! Ha! tumblr_p9cf8046Yb1rlkfh2o1_75sq
    Nachi: Che sfiga!
    Geki: Nachi, non mi dire che…
    Nachi (facendosi piccolo piccolo): Non lo so… Forse… Potrebbe anche essere…
    Zeus: AAAHHH!!! UN LUPO MANNARO MIGNON! COSA CI FA SULLA MIA NAVE?! CHIHUAHUA CHARLIE, AZZANNA!
    Chihuahua Charlie: WOF! WOF!
    Nachi (scappando): Aiut… Qualcuno fermi questa belva feroce! Dai, ragazzi, non è detto che sia andata proprio in quel modo! E poi io ero in buona feeedeeee…

    Se vuoi scoprire se Nachi ha avuto davvero tutta questa sfiga, torna indietro e segui anche il punto di vista di Ichi. Solo dopo averlo fatto, prosegui al Capitolo 6 della Seconda Stagione!

    Quindi sì, per il momento devi per forza tornare al bivio precedente e scegliere di andare a 5.45!


    5.28


    Pochi minuti prima…
    Aphrodite: ROYAL DEMON ROSE!!!
    Death Mask (schivando solo in parte l’attacco): Non riesco a capire, eppure dalle parole che hai rivolto ai tuoi compagni poco fa pensavo di averti convinto a passare dalla nostra parte!
    Aphrodite: Pensavo di avertelo già spiegato, Death Mask. Io sono il vanto che risplende tra cielo e terra, il guerriero della bellezza, e a essa solo devo la mia fedeltà. Ora lasciati inebriare dalla fragranza di queste meravigliose rose incantate. BLOODY ROSE!!! [197]
    Death Mask viene colpito al cuore dalla rosa bianca di Aphrodite, ma sembra non farci molto caso.
    Death Mask: Tsk! I tuoi cambiamenti d’umore mi fanno girare la testa.
    Aphrodite: Ho detto che sarebbe meglio non essere amici, non che non voglio esserlo.
    Death Mask: E questo che significa? [198]
    Aphrodite: Che devo mettere alla prova le tue parole.
    Death Mask (guardando il sangue sgorgare dalla rosa bianca): L’emorragia non si arresta! A quanto pare, sia queste rose che la tua abilità sono fuori dal comune! Interessante, molto interessante! Uh! Uh! Uh! Ha! Ha! Ha! Ha!
    Aphrodite: Lo trovi divertente? [199] Quando quella rosa ti avrà succhiato tutto il sangue e sarà completamente rossa tu non sarai più vivo.
    Death Mask: Come? Così?
    Aphrodite: Ma che…?
    Death Mask fa confluire il proprio sangue verso la rosa bianca saziandola fino a farla appassire e cadere a terra.
    Death Mask: È impossibile che tu con le tue stupide rose possa risucchiare tutto il sangue di cui mi sono appropriato dalle mie vittime nel corso degli anni.
    Aphrodite (preparandosi a lanciare un mazzo intero di rose bianche): La vedremo!
    Death Mask: Invece di perdere altro tempo, guarda verso gli alberi di Sala.
    Aphrodite: Verso gli alberi? Perché? Ma quelli… sono… i Lycan! Di cosa stanno confabulando quei maledetti?
    Death Mask: Usa il tuo super-udito. Ascolta le loro parole e i loro complotti. E fai infine le tue ultime valutazioni!
    Aphrodite: Mmmhh…


    Poco prima di quest’ultimo scambio di battute tra Aphrodite e Death Mask, come già si diceva, Ichi tenta di nascondersi dietro uno dei due alberi di Sala, ma viene raggiunto da un Nachi piuttosto rabbioso.
    Ichi: A quanto pare sei davvero un lupo mannaro. Hi! Hi! Hi! O… o sbaglio?
    Nachi: Certo che lo sono. Sei ritardato?
    Ichi: N… no.
    Nachi: I miei super-sensi da lupo mannaro dicono diversamente. [200]
    Ichi: Non… non credo ci sia bisogno di essere così scorbutici… Sono il tuo amico, Ichi, ricordi? Hai… hai combattuto bene contro quel Saint poco fa, sai?
    Nachi: Poche chiacchiere. Prima di tutto restituiscimi le Sabbie del Tempo.
    Ichi: Le Sabbie? Dovresti averle tu le Sabbie. Non… non ne so nulla, davvero…
    Nachi: Lo senti?
    Ichi: Che cosa?
    Nachi: Il tuo battito che accelera.
    Ichi: Come, scusa?
    Nachi: Il suono della menzogna. [201]
    Ichi (tirando fuori da una tasca le Sabbie del Tempo): Oh, ma tu intendevi queste Sabbie! Che sbadato! Sì, certo. Ti erano cadute e così io… No, non lo so perché le ho io, ma…
    Nachi (riprendendosi le Sabbie del Tempo): Basta menzogne, Ichi. Perché lo hai fatto?
    Ichi: Dimmi tu, piuttosto, perché Zeus le ha affidate a te soltanto? Capisco non riuscire a essere all’altezza di Seiya e compagni, ma perché anche se sono all’interno del gruppo dei “Bronzini Sfigati” devo comunque risultare l’ultima ruota del carro?
    Nachi: Che sciocchezze stai dicendo? L’ultima ruota del carro, semmai, è sempre stato Chihuahua Charlie, ma quello che mi hai fatto proprio non me lo aspettavo da te.
    Ichi: E… e dimmi, Nachi, le-le indagini sullo Scettro, come procedono? Fatto progressi?
    Nachi: Penso di essere vicino alla soluzione, ma ci sono ancora alcune cose che non mi tornano. In ogni caso al momento non mi frega niente di quella faccenda. Piuttosto, dimmi, cosa ne devo fare ora di te?
    Nachi tira fuori gli artigli. Saga nel frattempo ha sentito le ultime parole di Nachi grazie al proprio super-udito da Vampiro e si è teletrasportato nelle vicinanze, nella speranza di scoprire qualcosa sullo Scettro senza essere disturbato.
    Ichi (camminando all’indietro impaurito): Ehi, adesso non esagerare, dai. È la luna che ti fa fare le cose brutte!
    Nachi (avvicinandosi a Ichi): No, Ichi, sono io. Sono io a volerlo! [202]
    Utgard (irrompendo nella scena e afferrando Nachi per un braccio): Fermo, Nachi! Ichi ha ragione. Quali che siano i motivi della tua rabbia, non compiere gesti di cui potresti pentirti per tutta la vita!
    Nachi (fermandosi e guardando Utgard negli occhi): Non pensi di prenderti troppe libertà, Utgard? Metti forse in dubbio la mia autorità?
    Utgard: No, io…
    Ichi (piegandosi su se stesso): Uuhh… UUAARGHH!!!
    Nachi: …
    Utgard: Cosa gli succede?
    Dopo pochi secondi Ichi si ricompone fissando Nachi con sguardo ostile e sfoderando gli artigli (quelli della sua cloth). Ora anche gli occhi di Ichi sono rossi e da lui scaturisce un’aura brutale.
    Saga (tra sé e sé, osservando la scena): Ichi! Ti sei mutato in demone? Significa dunque che il Genro Maō Ken ha avuto effetto su di te quando te l’ho lanciato più volte la scorsa notte? Purtroppo non posso più fare nulla per te. Ora l’annientamento del nemico è l’unico modo per tornare umano liberandosi dal sortilegio di questa tecnica arcana. [203]
    Ichi si avventa su Nachi cercando di colpirlo con i suoi artigli. Utgard cerca di bloccarlo alle spalle, ma Ichi si rivela più veloce del previsto e per poco non lo graffia con i suoi artigli.
    Nachi: Fai attenzione, Utgard. Quegli artigli sono avvelenati.
    Utgard: Si può sapere cosa gli è preso?
    Ichi: È senza dubbio sotto gli effetti del Genro Maō Ken di Saga.
    Saga: Ma che…?! Come fa a saperlo?
    Nachi: Ormai ho una certa dimestichezza con quella tecnica. Forse riesco ad annullarla.
    Saga: Non… non è possibile. Neppure io ne sarei in grado!
    Ichi si avventa di nuovo su Nachi. Nachi evita l’artigliata di Ichi e allo stesso tempo lo colpisce con la sua tecnica.
    Nachi: GENRO ŌRŌKEN!!!
    Ichi resta immobile per qualche secondo, poi crolla a terra.
    Lettrice2: Ti piace il nome della tecnica? L’ho inventato adesso!
    Lettore1: Dovrei iniziare a sgrillettarmi come una Lettrice1 qualsiasi perché finalmente dopo cinquecento pagine di fanfic uno dei cinque protagonisti ha una nuova tecnica? Sei fuori di testa o cosa?
    Lettrice2: Ehi, anche tu hai avuto la tua occasione, ti ricordo!
    Nachi: Ha… ha funzionato?
    Utgard: Sei incredibile, Nachi! Con il tuo incredibile spirito di osservazione avevi capito che Ichi era stato colpito dal Grande Sacerdote e l’hai spaventato apposta per risvegliare in lui gli effetti di quella tecnica e infine liberarlo.
    Nachi: Sì… diciamo pure così… Uhhmmm, respira ancora… Che faccio, lo finisco?
    Utgard: Ehmm… Nachi…?! Non… non scherzare…
    Saga (continuando a parlare tra sé e sé senza essere visto): Straordinario! A quanto pare sei tu, Nachi, l’uomo del destino! Attendo con ansia di vedere di cosa sarai capace!
    Ichi (rimanendo a terra e riprendendosi per un attimo): Nachi… Saga mi aveva fatto dimenticare… Ma forse ho delle informazioni che possono… possono servirci per le indagini…
    Ichi fa in tempo a dire solo queste parole prima di svenire di nuovo. Nel frattempo, dalla nebbia spunta fuori un altro Licantropo, che si avvicina a Nachi e Utgard.
    Loki: Ciao, Nachi. Interrompo qualcosa?
    Nachi: E tu cosa diavolo vuoi?
    Loki: Cosa voglio? Mi sembra chiaro. Rivoglio il mio branco. Loro sono ancora miei. Non permetterò che sia un novellino come te a guidare la mia gente.
    Nachi: Caschi male. Hai scelto il momento peggiore per provocarmi.
    Utgard: Loki! Restituiscimi mio figlio! Giuro che se gli hai torto anche solo un capello…
    Loki: Bene, ci sei anche tu! Speravo fossi presente durante la resa dei conti.
    Utgard tira un pugno in faccia a Loki facendolo volare a terra.
    Loki (rialzandosi): Mi piace vederti così determinato, amico mio. Sono proprio lupi come te che desidero nel mio branco. Un branco che, purtroppo, non include Nachi. Ti dirò dove si trova tuo figlio, Utgard, se prometti di essere il mio Beta da oggi in poi.
    Utgard: Come osi?
    Loki: Non vuoi perdere tuo figlio, giusto? Sappiamo entrambi che non hai mai avuto bisogno di uno come Nachi. Adesso mi odi, ma alla fine capirai. Questa è la parte difficile. Perché non puoi sia aiutare Nachi che salvare la vita di tuo figlio. Sei ancora in tempo, Utgard. Sei ancora in tempo. [204]
    Utgard: Sporco ricattatore! Anche se c’è in gioco la vita di mio figlio, è ancora Nachi il mio leader. È solo lui che può decidere di chi io debba essere il Beta. Io mi fido del suo giudizio.
    Loki: Non c’è problema. Allora, Nachi, cosa scegli? La vita di Yoshitomi o continuare a essere il leader del branco? Voglio proprio vedere quanto ci tieni veramente a ognuno di loro… Uh? Perché mi stai scrutando da capo a piedi?
    Nachi: Nulla, riflettevo…
    Nachi parrebbe aver avuto una intuizione sull’ubicazione del nascondiglio di Yoshitomi, ma in ogni caso ora deve decidere se rimanere sul campo di battaglia e continuare a guidare il branco o approfittare di questa occasione per allontanarsi e riprendere le indagini sullo Scettro della Vittoria.

    a) Nachi sceglie di rimanere Alfa e continuare la battaglia
    Vai a 5.39

    b) Nachi sceglie di cedere il comando e allontanarsi
    Vai a 5.33


    5.29


    L’indomani, Shura, Nachi e Ichi sono davanti all’ingresso dell’abitazione di Ponto, all’indirizzo fornito loro dallo Sceriffo della Casa Cinque.
    Ichi: Dunque, se ho capito bene, io e Nachi ci fingiamo due addetti della società elettrica che devono fare un controllo, mentre Shura…
    Nachi: Ichi, nessuno ha mai fatto una proposta del genere. Tant’è vero che non abbiamo addosso alcun Plain Cloth che possa renderci credibili come addetti.
    Ichi: Testimoni di Athena come la vedi? Hi! Hi! Hi!
    Nachi: Ichi, ti ricordo che lì dentro potremmo incontrare il Ponto proveniente dalla nostra dimensione e che in tal caso ci riconoscerebbe in un istante. Forse sarebbe meglio mandare avanti Shura.
    Shura (facendosi strada tra i due bronzini): Buona idea.
    Shura sfonda con un calcio la porta ed entra in casa.
    Shura: È permesso?
    Ichi: Tsk! Senza un minimo di eleganza…
    Ponto (in canotta e con una birra in mano): Cosa stai facendo, umano? Come osi profanare in tal guisa la – buuurp – dimora di un Dio? Chi sei tu per osare tanto?
    Shura: Sono quello che ora…
    Ichi: Salve, ci scusi. Manutenzione porte. Ci è stato segnalato un guasto.
    Ponto: Ma… io rammento la tua faccia. Tu sei quel crestone che era sceso nel Tartaro insieme ad Aiolia del Leone. E con te c’era anche…
    Nachi: Sa-salve!
    Ponto: Proprio lui! Non mi dite che con voi c’è anche…
    Lettrice2: Salve!
    Ponto: Mi ricordo anche di te, megera! C’eri anche tu quella volta! Se i miei sospetti sono esatti, sei tu che hai attentato alla vita di Crono. Che cosa ne hai fatto? Confessa!
    Letrice2: Nulla di che. Ho creato un piccolo nido di amore dove restare soli soletti.
    Ponto: E come mai non sei lì con lui? Che fine ha fatto il divino sovrano?
    Lettrice2: Dopo un po’ mi è venuto a noia.
    Ponto: Non… non stai rispondendo… Come osi non rispondere a una domanda diretta di uno dei quattro dèi primordiali che fu insignito al compito di edificare il mondo?
    Lettrice2: Stai diventando noioso. Vuoi sapere cosa ne faccio dei personaggi noiosi?
    Ponto: N… no, grazie. Ripensandoci non credo di volerlo sapere… Ehi, ma dov’è finito il tizio con l’impermeabile sopra l’armatura?
    Shura, approfittando della distrazione di Ponto, si è messo a esplorare l’interno della casa senza fare troppi complimenti.
    Ponto: Ehi, dove stai andando tu? Non da quella parte! Sospendi la tua marcia precipitosa, essere inferiore! Ubbidisci immantinente o subirai il mio divino castigo!
    Shura apre una porta e si ritrova in una stanza gigantesca piena di colonne, di cavi e di tubi. Addossata alla parete di fondo vi è una grande capsula di stasi piena di un liquido bluastro scintillante nel quale è sospesa una maestosa figura femminile addormentata.
    Shura (avvicinandosi di gran passo a Gea): La Grande Madre, immagino.
    Gea (svegliandosi e stiracchiandosi): Ahhh! Che sonnellino!
    Shura: Forse il prossimo sarà eterno. [82]
    Ponto si materializza tra Shura e Gea e con un gesto della mano scaglia lontano Shura.
    Ponto (stritolando con l’altra mano la lattina di birra e lanciandola via): Stai lontano da lei!
    Da sotto l’impermeabile Shura tira fuori le armi del Saint di Cerbero: due catene d’argento collegate a palle chiodate di acciaio.
    Shura: Assaggia queste, succhiasangue!
    Ponto: Succhiasangue io? Tu t’inganni, mortale.
    Con un altro gesto della mano Ponto respinge le palle chiodate e le manovra in modo da farle roteare in cerchio intorno a Shura e legarlo a una colonna come un salame.
    Ponto: È inutile che tenti di liberarti. Le tue armi sono state investite dalla mia Dunamis e ogni contromossa ti è ora preclusa. Se non erro, tu dovresti essere quello che chiamano “il diurno”. Il tuo vero nome è Shura, non è così?
    Shura: E se io ho capito bene voi state assorbendo il cosmo che i Gold Saint ottengono dalle loro vittime per risvegliare quella creatura. Mi sbaglio, forse?
    Ponto: Quella creatura, come la chiami tu, è colei che ha generato la vita su questa terra. Ti insegnerò a portare il giusto rispetto, nullità! Mmmhhh… Che cosa abbiamo qui?
    Ponto trova all’interno dell’impermeabile di Shura un astuccio pieno di siringhe.
    Ponto: Immagino sia il tuo prezioso siero… Cosa provi quando lo prendi? Senti il sangue in fiamme? In ogni caso non credo che tu ne avrai più bisogno. [83] È a causa tua e di quelli come te se la mia Signora non si è ancora risvegliata e tale ribellione costituisce un peccato gravissimo!
    Ponto lancia via l’astuccio, che va a impigliarsi in una crepa tra il soffitto e il capitello di una colonna.
    Lettore1: Spettacolare. Davvero spettacolare.
    Lettrice2: Oh, beh, grazie. Ma il bello deve ancora venire!
    Lettore1: Spettacolare esempio di come mandare tutto in vacca.
    Lettrice2: Ma che vuoi, scusa? Falla finita!
    Lettore1: Se ho colto in maniera corretta le citazioni (e non ci vuole un genio per riuscirci), con questo particolare dell’astuccio hai appena anticipato come si concluderà il combattimento contro Gea. Complimentoni!
    Lettrice2: Ma no, non è vero!
    Lettore1: Oh sì, che è vero!
    Gea: POOOONTO… COS’È TUTTO QUESTO CASINO?
    Ponto: Nulla, mammina. La guerra è un’entità fluida, il suo corso muta bruscamente come le onde del mare e pare che un piccolo imprevisto abbia deviato la corrente degli eventi.
    Gea: Grazie, Capitan Ovvio! DATTI UNA MOSSA, INCAPACE! IL MIO RISVEGLIO È ORMAI PROSSIMO!
    Ponto: Non hai niente di cui preoccuparti, mammina. Vedrai che è solo un piccolo rigagnolo di montagna, ora lo aggiusto!
    Shura inizia a sogghignare.
    Ponto: Uh? Perché stai ridendo?
    Shura: Uh! Uh! Uh! Spiacente, non sono qui da solo.
    Ponto si gira incredulo a osservare Ichi e Nachi che gironzolano distratti per la stanza.
    Ichi: Uh? Come dici, Shura? Sì, interveniamo subito! PORTA!
    Nachi: Ichi, camomillati! Non credo sia il caso…
    Si apre un portale trans-dimensionale dal quale fuoriescono le Cloth del Lupo e dell’Idra, che vanno a vestire i due bronzini. Il portale si chiude su se stesso subito dopo.
    Ichi: Bene… e ora… Ma… il mio corpo… si muove da solo…
    Basta un’occhiataccia di Ponto per costringere i due bronzini a prostrarsi al suolo.
    Ponto: Stolti uomini! Quella è la posizione che più vi si addice. Ricordatevi di chi state al cospetto! E tu, diurno… tutto qua il tuo piano brillante?!
    Shura: Non mi riferivo a loro due, idiota. Sto aspettando ben altra compagnia.
    Ponto: Ma quello…
    Ponto nota finalmente che Shura ha un minuscolo auricolare nell’orecchio.
    Auricolare: Tieni duro, Shura. Sto arrivando, amico.
    Poco dopo la parete alla destra di Shura esplode.
    Ponto: Ma… cosa?
    La deflagrazione distrae Ponto, liberando dal suo controllo sia i due bronzini sia le catene che trattenevano Shura. Shura con un movimento fulmineo del braccio trancia in due le catene e si libera completamente. Dalla polvere sollevata dall’esplosione emerge Mishima, nella sua Silver Cloth.
    Mishima: Sono arrivato al momento sbagliato? [84]
    Shura: Più che altro hai sbagliato parete.
    Mishima dà uno sguardo alla parete sulla propria destra, dove vi è la capsula di stasi di Gea ancora intatta.
    Mishima: Ops! Se solo le acque della Coppa funzionassero a dovere avrei potuto prevedere l’errore…
    Ponto: MELAS KYMA…
    Shura: …Per poi commetterlo comunque. Ti conosco troppo bene. Non importa, vecchio mio. Liberiamoci di questo fantoccio!
    Ponto: MELAS HELIX!!!
    Shura si prepara ad attaccare, ma Ponto genera un’onda nera che investe sia lui che Mishima, sbriciolando la Cloth di quest’ultimo.
    Gea: IMBECILLE! VUOI FORSE DISTRUGGERE LA MIA VASCA DI BELLEZZA?
    Ponto: Perdonami mammina, mi sono contenuto apposta.
    Gea: BRAVO IDIOTA, COSÌ HAI FINITO PER LASCIARLI ANCORA IN VITA! NON NE IMBROCCHI UNA!
    Ponto: Ma allora cosa…?! Come…?!
    Gea: FA’ QUELLO CHE DEVI E DATTI UNA MOSSA!
    Ponto: Scusami, mammina! Hai ragione, mammina!
    Gea: NON SCUSARTI E MUOVITI!
    Ponto: Provvedo subito, mia signora!
    Shura (strisciando a terra): Non… non è ancora finita… Possiamo… possiamo ancora farcela…
    Ponto2 (entrando dalla porta della stanza in abiti civili e con due buste della spesa nelle mani): Si può sapere cosa succede qui?
    Ponto: Alcuni molesti e sacrileghi intrusi, o gemello di questa dimensione. Niente di cui preoccuparsi. Hai preso le mozzarelle?
    Ponto2 (poggiando le buste della spesa a terra): Certo, per chi mi hai preso, o gemello di quell’altra dimensione? Lascia che ti aiuti a far pulizia.
    Mishima: Ecco, adesso siamo fottuti.
    Shura: Non finché respiriamo. [85]
    Gea: PONTO, PONTO2, INCAPACI! NON VEDETE CHE QUESTI ESSERI RIPUGNANTI SI APPROPINQUANO PERICOLOSAMENTE ALLA MIA PERSONA?
    Ponto/Ponto2: Cos…?
    Nachi (appropinquandosi pericolosamente a Gea insieme a Ichi): Ichi, sul serio, vuoi darti una calmata? Ma che ti prende?!
    Ichi: Ricordi la profezia di Mishima, Nachi? Diceva che avremmo fieramente combattuto contro due dèi gemelli nella nostra God Cloth. Quel momento è giunto. E il liquido in questo contenitore, impregnato del cosmo di migliaia di vittime, non può essere altro che Ichor! Dunque…
    Ichi sfodera gli artigli della sua cloth e tira un pugno al vetro della capsula, senza causargli neanche un graffio.
    Ichi: Ehmm… nulla?
    Nachi: Credo che non sia un vetro comune, sai? In realtà dubito perfino che tu sia in grado di distruggerlo un vetro comune…
    Ponto: MALEDETTI! MELAS HELIX!!!
    Un’onda nera investe i due bronzini distruggendo le loro armature e riducendo i loro corpi a un colabrodo. Il colpo infrange, però, anche il vetro della vasca di Gea e l’Ichor si riversa su Ichi e Nachi curando all’istante le loro ferite (e impedendogli quindi di morire per un soffio) e rigenerando le loro cloth nella loro forma divina.
    Ichi: Che ti dicevo? Hi! Hi! Hi!
    Nachi: Ho come un déjà vu…
    Ichi: Quindi ce l’hai tu il mio déjà vu?
    Gea: MALEDIZIONE! IL MIO RISVEGLIO ERA VICINISSIMO. MALEDETTI INSETTI, RIDATEMI IL MIO COSMO! ASSORBIMENTO DELLA FORZA DIVINA!!!
    Nachi: Ecco, appunto…
    Attraverso un vortice Gea si riappropria del cosmo assorbito dalle armature di Ichi e Nachi che ritornano così Bronze Cloth normali.
    Ichi: Ma no, non può finire sempre in questo modo!
    Mishima: Mi spiace, ragazzi. La visione non era chiarissima, ma dubito fossero questi due gli dèi gemelli che ho visto.
    Nachi: Che sfiga.
    Lettore1 (sarcastico): Chissà quali saranno, allora, questi due dèi gemelli… Si dia il via alle speculazioni!
    Gea: UUUUAAAAHHHHH!!!
    Ponto2: Madre, che ti succede?
    Gea: Il mio risveglio non è completo… Non posso solcare questa terra se non ho accumulato abbastanza cosmo. PRESTO, ALTRO COSMO! MI MANCA POOCOOO!
    Ponto2 (sollevando la testa di Shura tirandolo per i capelli): Mammina, non fare così, dicci come possiamo aiutarti! Questo qui? Vuoi questo qui? Te lo squarto subito!
    Gea: NOOOO, NON SAREBBE SUFFICIENTE E NON C’È PIÙ TEMPO! Però sì, c’è un modo in cui puoi renderti utile…
    Ponto2, mosso da una forza invisibile, lascia andare Shura e con movimenti disarticolati si avvicina a Gea. A ogni movimento improvviso del suo corpo, si odono distintamente le ossa di Ponto2 spezzarsi. Arrivato a un metro di distanza, Ponto2, con un ultimo fragoroso scatto, si immobilizza dinnanzi a Gea e apre la bocca, dalla quale fuoriesce un liquido bluastro che, attraversando l’aria, giunge fino alle fauci di Gea.
    Ponto: Madre, che cosa stai facendo?!
    Il corpo di Ponto2 viene completamente prosciugato del suo Ichor, facendo progressivamente mostra di tutte le ossa spezzate al di sotto della pelle. Infine, quando l’ultima stilla di liquido è stata prelevata, esso crolla a terra privo di vita. [86]
    Ponto: MADRE, PERCHÉ?! Per sette lunghi anni ci siamo consacrati a te soltanto, per permettere il tuo risveglio! Perfino dopo il mio fallimento con i Titani nella mia dimensione di origine e dopo essere stato spedito qui dal finale del secondo capitolo del secondo volume, non ho avuto altro pensiero che dedicarmi di nuovo a te, manipolando le sorti di questo mondo. Grazie all’aiuto del Ponto di questa dimensione, ho fatto di tutto per portare a termine un piano che, sebbene impiegasse più tempo, fosse più sicuro per completare il tuo risveglio. Questa volta ho perfino rinunciato a tentare di resuscitare gli altri dèi primordiali, miei fratelli, per concentrarmi unicamente sul tuo ritorno. E ora, proprio all’ultimo, a un passo dalla fine, è questo il tuo ringraziamento?
    Gea: Stupido figlio, cosa vuoi che siano sette anni in più a confronto dell’umiliazione che ho dovuto subire io? Per millenni ho galleggiato in queste amare acque e pensavo che il mio tormento, ormai, fosse destinato a non avere fine.
    Ponto: Ma madre…
    Gea: Niente “ma”. Non ti ho insegnato nulla in tutto questo tempo? Non eri forse tu a ripetere continuamente che togliere la vita è appannaggio di chi ha il potere di darla? Che tutto ciò che vi è nell’universo esiste nell’interesse unicamente mio? Mi rincresce per la morte di tuo fratello, ma sappi che anche questo fa parte di un bene superiore e il suo sacrificio non è stato inutile! Mi sono solo ripresa quello che avevo elargito e, ora che il mio risveglio è completo, non vi è altra cosa che possa essere considerata più importante, non credi?
    Ponto: Hai ragione, madre. Tutto esiste nel tuo interesse. Tutto ciò che mi era caro è stato sempre sacrificato in tuo nome. Durante la lunga attesa del tuo risveglio non ho mai potuto godere della vicinanza di un amico o di una persona cara. Tutto questo solamente per te, madre. Ma tutto questo non ti basta, vero, madre? Hai dovuto portarmi via anche mio fratello.
    Gea: Sei ingiusto, Ponto. Non hai detto tu stesso di aver risvegliato i dodici Titani nell’altro mondo? Pensa che hai potuto rivederli solo grazie a me!
    Ponto (a terra, in lacrime): Li ho risvegliati per farteli mangiare, madre! È sempre stato così! Negli ultimi millenni hai divorato tutti i miei amici! E io sono rimasto sempre solo! Per te, madre! Anche ora, che avevo incontrato il me stesso di questa dimensione, speravo… speravo almeno per una volta che… E invece…
    Gea: PONTO! Ricorda che la terra illuminata dal sole si può conquistare solo con la forza. E voi, figli miei, siete la mia forza. Devi essere soltanto orgoglioso di esserti donato a me. E ora basta! Smettila di piangerti addosso e sbarazzati di quei fastidiosi esseri inferiori. [87]
    Ponto: Ora ti sei risvegliata. Potresti farlo tu.
    Gea: Non rivolgerti a me in questo modo! Inoltre io mi sento ancora un po’ indolenzita. Sono rimasta ferma per troppo tempo. Dovrai farlo tu, muoviti!
    Ponto: Io… non voglio più ubbidire ai tuoi ordini, madre.
    Gea: TU… COME OSI?!


    Mentre Ponto e Gea discutono, Mishima striscia a terra fino a raggiungere Shura.
    Mishima: L’hai sentita, la stronza. È ancora debole per il suo risveglio, forse ce la puoi ancora fare. Ascoltami, voglio che tu prenda un po’ del mio sangue.
    Shura: N… no…
    Mishima: Avanti, prendilo ho detto! [88]
    Shura esita ancora per un po’, ma alla fine morde il collo Mishima.


    Nel frattempo Ponto e Gea continuano a discutere…
    Gea: Come osi ribellarti a tua madre?
    Ponto: Ho deciso di abbandonarti. Ritornerò al mio mondo.
    Gea: Non farmi ridere, Ponto. Come conti di riuscirci?
    Ponto: Troverò il modo. Mi metterò in cerca dell’Arca.
    Gea: Povero sciocco. Persino io, che sono rimasta imprigionata per millenni, so che Zeus ha fatto riparare l’Arca da uno dei suoi figli e da allora non si hanno tracce né di lui, né della nave.
    Ponto (dirigendosi verso Ichi e Nachi): Tu dici, madre?
    Gea: Bene, se vuoi sistemare le scartine, fai pure. Vorrà dire che mi sbarazzerò io degli altri due. Un po’ di movimento mi farà bene, dopo tutto.
    Shura: Sono tutto tuo, nonnina.
    Gea si limita ad avanzare a passi misurati fissando negli occhi Shura.
    Gea: Ma che…?!
    Shura: Era un tentativo di controllo mentale, quello? Spiacente, ma io ormai sono vaccinato a quel genere di cose.
    Gea: Grrr…
    Gea si avventa su Shura e con una potente manata gli stacca di netto la testa. Subito dopo il corpo di Shura si dissolve.
    Gea: Cosa…?! U-un’illusione?!
    Lungo l’asse longitudinale di Gea si materializza una lunga ferita sottile. Alle sue spalle vi è Shura, ancora tutto di un pezzo.
    Shura: Excalibur, Prima Lama. Luna Selvaggia. [89]
    Le due metà di Gea si separano e stanno per crollare a terra, ognuna da un lato, ma da entrambe le parti fuoriesce un’ondata di Ichor e i due flussi di sangue divino vanno a congiungersi tra loro, tirandosi dietro le rispettive parti del corpo. Gea ritorna tutta d’un pezzo come se nulla fosse accaduto.
    Shura: Brutta figlia di… [90]
    Gea: Ne dubito! Uh! Uh! Uh! Ora tocca di nuovo a me!
    Lettore1: Sì, dai, ancora qualche PIM-PUM-PAM e poi sappiamo che andrà a finire come hai praticamente spoilerato poco fa.
    Lettrice2: Smettila! Non sei contento nemmeno quando vieni sommerso di combattimenti.
    Lettore1: Il problema sta a monte. Non è la qualità o la quantità dei combattimenti, ma l’intelligenza di chi scrive la storia. Quanto ci vuole ancora prima che Shura recuperi il siero? È inutile che continui a rimandare, sono sicuro che non sai in che altro modo concludere.
    Tra Gea e Shura si sussegue una lunga serie di colpi e di parate. Alla fine Gea lancia dalla bocca un’ondata di Dunamis che destabilizza la guardia di Shura. Gea ne approfitta per strappargli il cuore con la mano destra, ma si ritrova solo con una grossa placca di metallo in mano.
    Gea: Ancora queste stupide illusioni. Cosa diavolo è questa? Ma…?!
    Gea gira la placca e scopre di avere in mano la parte centrale dello scudo di Medusa, appartenente alla Silver Cloth di Perseo.
    Gea: Il… il mio corpo… Si sta pietrificando… MALEDETTO!!!
    Lettore1: Ma fammi il piacere! L’antenata primordiale di ogni essere vivente (Medusa compresa) ora si farebbe fregare dal potere di una Silver Cloth?! Inventatene di migliori, va’!
    Lettrice2: N-no… Non volevo di certo concludere così il combattimento…
    Gea: Uh! Uh! Uh! Scherzavo! Figurati se io, antenata primordiale eccetera eccetera mi faccio fregare dal potere di una Silver Cloth! Sei stato uno stupido a pensarlo!
    Stringendo la mano a pugno, Gea manda in frantumi il pezzo di scudo.
    Lettore1: Dai, basta! Non sei capace di creare un finale decente. Fagli recuperare ‘sto siero, faglielo lanciare e facciamola finita. Ormai la gente se lo aspetta.
    Shura: Vediamo se sei immune anche a questo!
    Shura tira fuori dall’impermeabile uno dei dischi della Silver Cloth di Auriga e lo lancia in direzione di Gea, mancandola però di un paio di spanne.
    Gea: Pessima mira!
    Shura: Ti sbagli!
    Il disco di Auriga fa una lunga e alta parabola e nel tornare indietro va a colpire il punto del soffitto dove si era incastrato l’astuccio pieno di siero, che scivola giù. Shura effettua una capriola e lo recupera al volo.
    Gea: Il tuo siero? Pensi che possa aiutarti?
    Gea sfodera gli artigli e spicca un grande salto in direzione di Shura. Shura con velocità fulminea estrae tutte le siringhe dell’astuccio e le lancia addosso a Gea, riempiendola come un puntaspilli. Gea, colta di sorpresa, atterra a un paio di metri di distanza da Shura e inizia a urlare dal dolore.
    Gea: Cosa diamine c’è in queste fiale? Sento un potere ancestrale e a me familiare. AAARGHH!!! BRUCIOOOO!!!
    Gea inizia a gonfiarsi come un pallone. [91]
    Lettore1: E PLAF, Gea esplode e tutti a casa. Ci voleva tanto? Come supponevo, un finale prevedibile.
    Il corpo di Gea inizia a sgonfiarsi e infine torna normale.
    Gea: Scherzavo. Di nuovo.
    Lettore1: Ma che…?!
    Con un paio di gesti distratti, Gea tira via tutte le siringhe, poi digrigna i denti e si prepara a lanciarsi contro Shura.
    Lettrice2: Così impari.
    Lettore1: Ma imparo cosa?! Ora non ti resta che farli ammazzare tutti quanti, genio.
    Ponto si materializza alle spalle di Gea e la afferra per un braccio prima che lei possa avventarsi sull’avversario.
    Lettore1: Oh merda, riecco il dramma familiare.
    Ponto: Basta così, madre.
    Gea: Cosa diamine vuoi, Ponto? Quella preda ora è mia, lasciami!
    Ponto (mollandole il braccio): No, madre. Ho stretto un patto con i due bronzini.
    Gea: Tu hai fatto cosa…?! Smettila, imbecille. Ricordati! Tu sei mio figlio e non hai alcun’altra scelta che essere mio soltanto!
    Ponto: Ti sbagli. Una ce l’ho. Essere liberi significa affrontare il proprio destino senza lasciarsi assoggettare. [92] Io sono un dio primordiale e non posso farmi assoggettare da nessuno. Neppure da te, madre.
    Gea: Quindi, cosa vorresti dire?
    Ponto: Se io libererò me stesso e il mondo intero dalla tua nefasta presenza, i due mortali mi riporteranno nel mio mondo a bordo dell’Arca.
    Gea: Cosa vai farneticando? Ti ho detto che l’Arca…
    Ponto: So benissimo cosa hai detto e conosco benissimo la storia, ma appena ho visto quei due bronzini li ho subito riconosciuti come gli stessi loschi individui già incontrati nella mia dimensione e non la mera copia di questo mondo. Mi sono chiesto come fosse possibile, ma poi ho visto richiamare le loro armature da una porta trans-dimensionale e allora non ho avuto più alcun dubbio. Non so come sia possibile, ma quei due omuncoli sono al soldo di Zeus e grazie a loro potrò tornare nel mio mondo.
    Shura (guardando perplesso Nachi e Ichi): Quei due rappresenterebbero l’esercito di Zeus?!
    Nachi e Ichi fanno spallucce.
    Gea: Ponto, ragiona! Sono tua madre! Non farai del male a tua madre, non è vero? [93]
    Ponto: E invece sì, madre, temo che dovrò distruggerti.
    Gea: Va bene, Ponto. Avanti… distruggimi!
    Lettore1: Ah, quindi non sapendo come farla morire, la fai uccidere da qualcun altro. Ma brava!
    Lettrice2: Tsk!
    Ponto: Io…
    Gea: Avanti, cosa aspetti? Sono qui, non mi muovo. Uccidimi… UCCIDIMI, SE NE HAI IL CORAGGIO!
    Ponto. Io, non… non posso…
    Lettore1: Eh, ma allora lo fai apposta.
    Lettrice2: Smettila di anticipare il finale. Non lo faccio finire come dici tu! Se stai zitto concludo il combattimento, altrimenti vado avanti all’infinito.
    Lettore1 (facendo il verso alla Lettrice2): Gne, gne, gne! Non lo faccio finire come dici tu! Che bimbaminchia che sei! Non puoi certo impedirmi di dire la mia. Voglio proprio vedere come tiri fuori un finale che non possa prevedere. Io posso stare qui anche tutto il giorno.
    Gea volta le spalle a Ponto e torna a guardare Shura.
    Lettore1: Ora Gea dice qualcosa che fa sbroccare Ponto e lui si decide ad ammazzarla, scommettiamo?
    Gea: Come immaginavo, sei solo un moccioso senza palle. E pensare che sei mio figlio. Che vergogna!
    Ponto sbrocca e afferra Gea, bloccandogli da dietro le braccia e avvolgendola con la propria Dunamis.
    Lettore1: E si autodistrugge con lei…
    Ponto: Hai ragione, Gea. Non ho il coraggio di ucciderti. In fondo sei pur sempre mia madre. Ma…
    Lettore1: Ma…?
    Ponto (parlando velocissimo): Vai-Shura-ammazzala-tu-intanto-che-la-tengo-bloccata-muoviti!!!
    Ichi: Ma quindi… il patto? Non vieni più con noi?
    Ponto: Zitti, voi! Dobbiamo far finire in fretta il combattimento o quella megera della Lettrice2 ci terrà qui all’infinito. Inoltre aspettarci che il Lettore1 ceda per primo è pura follia. Se volete una motivazione, diciamo che… boh, piuttosto che vivere nell’umiliazione preferisco morire insieme a mia madre, bla bla bla. Cose così. Vai, Shura, muoviti! Prima che il Lettore1 apra bocca!
    Lettore1: Che cazzata! Abbiamo già visto che Shura non può ucciderla!
    Shura: Io… le mie tecniche sono inefficaci con lei!
    Ponto: Non ti preoccupare, la sto immobilizzando con la mia Dunamis, ora è vulnerabile!
    Gea: PONTO, LASCIAMI ANDARE!
    Ponto: Presto, Shura, usa la tua tecnica più potente!
    Lettore1: Visto che Shura utilizza tecniche copiate da un certo anime, se non è la Prima Lama, allora sarà la Seconda o la Terza Lama.
    Ponto: USA IL CANNONE!
    Lettore1: Il cosa…?!
    Shura: Mi sto concentrando, ma mi serve ancora del tempo! Bisogna che raduni le forze. In ogni caso ti devo ringraziare! Sarà un piacere far fuori anche te.
    Lettore1: No, aspet… Non puoi farlo! Cioè, ma in che senso, poi…?
    Ponto: Muoviti! Non posso resistere a lungo! Dai, sbrigati, forza!
    Gea (scrutando Shura): Cosa…? È salito a 1480!
    Lettore1: Ma 1480 cosa…?! Non essere ridicola, ora basta!
    Gea: Ti prego, Ponto, lasciami andare! Ti giuro che non ti darò più fastidio. Sparirò per sempre dalla faccia della Terra, credimi!
    Ponto: Questa volta non mi incanti più.
    Gea: Dico sul serio, invece. Perché non vuoi avere fiducia in tua madre? Perché?
    Ponto: Shura, allora ti muovi o no?
    Lettore1: Io capisco la fissa per le citazioni, ma questo adesso cosa c’entra? Smettila ti prego, questo è troppo! Non puoi farlo!
    Lettrice2: Scommettiamo?
    Shura: Scusa se ti ho fatto aspettare. Sei pronto?
    Ponto: VAAAAAIIII!!!
    Gea/Lettore1: FERMATIIII!!!
    Shura: MAKANKOSAPPO!!! [94]
    Ponto e Gea vengono trapassati dalla tecnica di Juni… di Shura.
    Lettore1: NOOO!!! CHE CAZZATAAAA!!!
    Gea/PONTO: UUAAAARGHHH!!!
    Gea e Ponto muoiono. Finalmente.
    Ichi: Tutto è bene quel che finisce bene. Fortunatamente tutte le voci sugli spiacevoli inconvenienti nell’uccidere il Vampiro Alfa erano solo delle esagerazioni. Non ti sembra, Shura?
    Al posto di Shura vi è un mucchietto di polvere con sopra degli occhiali scuri.
    Ichi: Ops.
    Mishima: Con la morte di Gea tutti i Saint sono morti. Tutti a parte me. La Cloth della Coppa ha modi molto elaborati e sottili per farmi sopravvivere ogni volta.
    Nachi: A proposito della tua cloth… Come mai la stai indossando ed è perfettamente integra? Quand’è che si è rigenerata, esattamente? Ricordo che poco fa era stata sbriciolata dal colpo di Ponto…
    Mishima: Mi spiace, ci sono cose che non posso rivelarvi, ma se è vero che lavorate per Zeus, prima o poi potreste scoprirlo da voi. Molto presto ci sarà una nuova battaglia in questo mondo. È meglio che ve ne andiate, essa non vi appartiene.
    Ichi: Wow, come sei serio!
    Nachi: Ichi, ricorda che è appena morto il suo migliore amico, non essere insensibile! Non so a quale battaglia si riferisca Mishima, ma forse è meglio che seguiamo il suo consiglio. PORTA!
    Si materializza un passaggio trans-dimensionale.
    Nachi: Spero di rivederti presto, Mishima. Magari nel mio mondo…
    Mishima: Se la mia visione è giusta può darsi che accadrà! Ora ho compreso il suo vero significato. Presto capirete anche voi, vedrete!
    Nachi e Ichi entrano nel passaggio trans-dimensionale e questo, subito dopo, si richiude su se stesso.
    Mishima si guarda in giro per assicurarsi di essere rimasto solo nella grande stanza e subito dopo si dirige verso un angolo buio, dietro una colonna. In mezzo agli svariati tubi e cavi che alimentavano la capsula di Gea, un telo nero copre qualcosa.
    Mishima: Uh! Uh! Uh! Mentre tutti erano distratti dal combattimento finale, nessuno ha fatto caso a… QUESTE!!!
    Con un rapido gesto Mishima solleva il telo e sotto di esso fanno bella mostra di sé due grandi buste di plastica. Mishima si mette a rovistare avido all’interno delle buste.
    Mishima: Ma… Quell’idiota di un dio! Poteva almeno controllare la data di scadenza delle mozzarelle!


    Al di fuori del tempo e dello spazio, a bordo del vascello trans-dimensionale di Zeus…
    Zeus: Nachi, Ichi, teste di rapa!!! Vi avevo detto di recuperare lo scettro di Nike, non di sterminare tutti gli esseri soprannaturali (mannari compresi) che vivevano in quella dimensione!!! Incapaci che non siete altro!!!
    Lettore1: No, un attimo! Mi stai dicendo che dopo questo malloppo di pagine e dopo che sono morti tutti quanti… non era neppure il finale giusto?!
    Lettrice2: Così impari!

    BAD END 10 – Ricomincia tutto da capo.


    5.30


    Nachi: Già che siamo qui, come suggerisce anche il mio collega, potremo iniziare le indagini proprio da queste sale.
    Pope (alzandosi dal trono con fare molto minaccioso): Come… osate…?
    Nachi: Nu-nulla! Scherzavamo! Accidenti a te, Ichi, e alle tue idee…
    Pope: Voi… miseri moscerini… Osate dubitare della mia attendibilità di fronte a un mio sottoposto… La pena per questo oltraggio è…
    Nachi: Meglio non sapere.
    Nachi usa le Sabbie del Tempo.

    BAD END 5 – Ritorna a un bivio precedente.


    5.31


    Saori atterra nei pressi di Saga e degli altri.
    Saori: Guarda quanta gente, Saga! Sono tutti tuoi amici?
    Saga: Andiamo d’accordo.
    Saori (guardando in direzione di Gea): Quella è la bisnonna! Ho avvertito il suo arrivo fin dalla mia cameretta!
    Saga: Sì, è lei. Ormai è una celebrità da queste parti. Sua eccellenza, la Grande Madre!
    Gea (sentendosi chiamata in causa): Voi, dannati! Cosa mi avete fatto? Come mai la mia rinascita non è completa?
    Saori (avvicinandosi a piedi nudi verso Gea): Bisnonnina, a te piacciono le margherite? Io le pianto ma mi muoiono sempre. [241]
    Nachi: Sembra una bambina di sei anni… E non solo nell’aspetto… Le cose che dice…
    Saga: Impudente! Quelle di Athena sono visioni! Le basta volgere lo sguardo verso l’alto per vedere cherubini bruciare, il cielo sanguinare e… e… altre cose così… [242] In vista di questo giorno sette anni fa ho fatto bere anche a lei il sangue di Gea e poi l’ho trasformata in un Vampiro.
    Utgard: Mmmhhh… Qui sento puzza di bruciato… Capo, mentre voi sbrigate le ultime formalità, ti dispiace se vado a recuperare mio figlio? Tanto qui ormai servo solo per fare riempimento e battute di contorno.
    Nachi: Sì, buona idea, vai pure. E portati anche gli altri lupi, per ogni evenienza, così abbiamo un bel po’ di personaggi in meno da gestire. Ci vediamo dopo (forse).
    Utgard: Ricevuto!
    Utgard si allontana insieme al resto del branco.
    Nachi (sniffando l’aria come fosse un segugio): Ehi, c’è davvero puzza di bruciato!
    Kanon (rinvenendo): Cosa… cosa succede? Cosa mi sono perso?
    Aiolia: Solita amministrazione. Torna a dormire.
    Kanon: Ma quella è… Athena…?!
    Nel frattempo Saori ha raggiunto Gea.
    Gea: UAARGH!!! Non posso solcare questa terra se non ho completato il mio risveglio… MI SERVE ALTRO COSMO, PRESTO!!!
    Saori (portandosi il dito alla bocca e parlando sottovoce): Ssshh! Sveglierai tutti!
    Gea: Tu perché sei qui? Non dovresti essere ancora in vita! È stato Saga a tenerti nascosta? Quella maledetta serpe in seno!
    Saori (tirando un ceffone a Gea): Tu sei stata una bisnonna molto cattiva! [243]
    Gea: Come osi, marmocchia?
    Saori: Esprimi un desiderio.
    Gea: Cosa…?!
    Saori: Adesso spengo le candeline.
    Saori affonda due dita negli occhi di Gea. [244]
    Gea: UUAARGHH!!! FERMATI, SCONSIDERATA! Se uccidi me condanni te stessa e tutta la tua razza all’estinzione! Se io muoio, voi morirete insieme a me! Portami altro cosmo, piuttosto… o donami il tuo!
    Gea, completamente cieca, muove le braccia a casaccio cercando di artigliare Saori. Quest’ultima, pur sembrando quasi immobile, evita con facilità tutti i goffi tentativi di Gea di ghermirla.
    Saori (afferrando con forza il cranio di Gea e iniziando ad affondarci dentro le unghie): Ti canto una ninna nanna, vuoi? Corri e cattura… Corri e cattura… L’agnello si è sperduto nella spaventosa radura…[245]
    Gea: UUARGH!!! COSA FAAI?


    Kanon: Non… non ci vedo… Saga, dobbiamo lasciarla fare?
    Saga (con gli occhi vitrei, come anche Aiolia e Desu): Fa parte del piano. Incrocia le dita e stringi i denti. Farà piuttosto male.


    Saori scoperchia il cranio di Gea e affonda le mani nel suo cervello, portandoselo alla bocca e divorandolo. Tutti i Vampiri, compreso Shura, crollano a terra, faticando a fare anche il più elementare movimento e iniziando a boccheggiare. Dopo aver divorato il cervello, Saori sfonda il petto della dea con la mano ed estrae il suo cuore ancora pulsante. Anche Saori, la vestaglia gronda di sangue azzurro, appare piuttosto provata e sul punto di perdere coscienza, ma con un incredibile sforzo di volontà inizia a mordere e a masticare anche il grosso organo cardiaco. Il corpo di Gea fino all’ultimo cerca di bloccare le mani di Saori, ma i suoi movimenti sono ormai molto lenti e deboli. Completato il pasto, i resti di Gea crollano a terra e sia Saori che tutti gli altri Vampiri riacquistano di colpo le loro forze.
    Saga (rialzandosi e sorridendo): Eccola, signori! Vi presento la nuova Regina incontrastata dei Vampiri!!! [246]
    Kanon (raggiungendo Saori e inginocchiandosi ai suoi piedi): Grazie, divina Athena, grazie! Ho passato tutta la mia esistenza di umano e di Vampiro nella convinzione di essere in qualche modo sbagliato. Ho vissuto nel terrore, nella paura di essere ripudiato e abbandonato per sempre dagli dèi, ma grazie a questo tuo gesto, tu oggi hai portato la salvezza a noi tutti e ci hai liberato da ogni nostro peccato! Ti giuro sulla mia vita che da oggi in poi sarà fatto il tuo volere! Guidami tu, o mia dea! Mi affido a te. Completamente. [247]
    Saori (passando oltre senza badare troppo a Kanon): Saga, ho voglia di dormire sotto terra. Mi scavo una piccola buca.
    Saga: E il tuo bel vestitino, mia cara? Andrebbe lavato. Così si sporcherà ancora di più! E chi le toglie più quelle macchie?
    Saori (spogliandosi): Allora dormirò nuda, come fanno gli animali. [248]
    Saga: Come vuoi tu, o divina. Ma prima che tu vada… non sai niente di questa puzza di fumo?
    Saori (imbronciata): Ieri notte mi avevi promesso che ci sarebbero state delle grosse fiamme, ma dal momento che non ne ho vista nessuna, poco prima di venire qui ne ho approfittato per dare fuoco a tutto il Santuario.
    Saga: Aahh, bricconcella! Ora va’ a riposare, su, te lo sei meritato!
    Senza aggiungere altro, Saori si allontana di qualche decina di metri e inizia a scavare una buca per terra a mani nude.
    Nachi (accarezzando Desu e facendogli i grattini): Tutto bene, cagnolone? Sei ancora tutto intero? La zampa, dammi la zampa! Braaavo! E ora… apri la boooccaaaa…
    Aiolia: Nachi, cosa stai facendo? Stai già iniziando ad addestrarlo? Guarda che non farà parte del tuo branco.
    Nachi (spalancando con le mani la bocca di Desu): Sto solo cercando di recuperare il mio amico. ICHI, MI SENTIII? Wow, si sente l’eco!
    Saga: Come ti accennavo prima, non ci spererei più di tanto. Ormai è parte integrante del nuovo corpo di Death Mask. Inoltre ti ricordo che se non fosse stato assorbito, adesso sarebbe solo un cadavere.
    Aiolia: Però se ce la fa a recuperarlo, forse riusciamo a riavere indietro un Death Mask sano di mente… si fa per dire… Lascialo provare.
    Nachi: ICHI! ASCOLTA LA MIA VOCE! AFFERRA LA MIA MANO! ICHI! Ti chiedo scusa per come mi sono comportato e posso capire la tua rabbia! Prometto che terrò in maggiore considerazione le tue opinioni e non ti tratterò più male. Sei sempre stato il mio migliore amico e quando ho visto Ponto che ti uccideva, mi sono sentito morire dentro anch’io. In quel momento mi sono reso conto che senza di te… senza di te, amico mio, non posso andare avanti! Ho bisogno di te Ichi! Ti prego, torna indietro!
    Dalle innaturali profondità del corpo di Desu si intravede il braccio di Ichi allungarsi verso Nachi.
    Nachi: Bene, così! Diavolo, è proprio lui! Riconoscerei il braccio pallido e smilzo di quell’imbecille tra un milione! Su, dai, afferra la mia mano!
    Dalla bocca di Desu esce fuori la mano di Ichi [249], ma, invece di afferrare quella di Nachi, gli tira un buffetto e caccia fuori il dito medio. Subito dopo il braccio torna indietro e le fauci di Desu si serrano, rischiando per poco di portarsi via le dita di Nachi.
    Aiolia: Mi sa che preferisce restare lì.
    Nachi: Dannazione! Era a conoscenza di alcuni indizi sulla sparizione dello Scettro di Nike! Ora rischio veramente di non trovarlo più!
    Saga: Io ti avevo suggerito di continuare le indagini, ma tu mi hai risposto: «No, tiriamoli giù a calci e pugni che fa più vero Supernatural™ !»
    Nachi: Non… non ho detto proprio così!
    Saga: Beh, pazienza! Accontentiamoci del dominio incontrastato sulla Terra e del nuovo ordine che presto regnerà al Santuario! Kanon, mi raccomando, mi aspetto molto da te! Kanon…?!
    Kanon è ancora in ginocchio e con i lacrimoni (di sangue) agli occhi.
    Nachi: Bene, signori, a quanto pare per ritrovare lo Scettro dovrò tornare indietro nel tempo e compiere scelte differenti. Peccato, perché è stato divertente lottare al vostro fianco come un vero Saint.
    Aiolia: Tu devi fare cosa…?!
    Lettore1: CHE COOOSA…?! Arrivati a questo punto e dopo tutte queste battaglie, vuoi anche tornare indietro? Mi stai prendendo per il culo?
    Lettrice2: Io sì, sempre!
    Nachi usa le Sabbie del Tempo (un istante prima che Desu, saltando nella sua direzione, riesca a strappargliele dalle mani).

    BAD END 12 – Ritorna a un bivio precedente.


    5.32


    Il branco raggiunge la pianura sul fiume. Il luogo è immerso nell’oscurità più totale, ma per i Lycan non rappresenta un problema.
    Utgard: Ecco il Cefiso! Possiamo tirare il fiato, ragazzi!
    Loki: Non direi proprio. I succhiasangue saranno già sulle nostre tracce e solo pochi di noi sono in grado di celare il proprio odore. [151]
    Utgard: Non ci troveranno. Ci basterà seguire il corso del fiume per nascondere il nostro odore.
    Loki: Troppo scontato. Sapete cosa vi dico? Continuiamo a correre, lasciamo che ci seguano. Una volta sorto il sole, torniamo indietro e attacchiamo a sorpresa il Santuario mentre sono più vulnerabili. Gli toglieremo ogni possibilità di contromossa.
    Utgard: Ti ricordo che alla luce del giorno troveremo Death Mask ad aspettarci!
    Loki: Tu lo sai perché i lupi cacciano in branco, vero? Perché le loro prede sono troppo grosse per essere uccise da un solo lupo. [152] Siamo in tanti, possiamo farcela!
    Utgard: Fiuterebbe il nostro arrivo a chilometri di distanza e gli basterebbe un semplice gesto per strapparci l’anima. Inoltre gira voce che lo stesso Pope sia stato visto girare alla luce del sole senza problemi.
    Loki: Potremmo chiedere aiuto ad Aphrodite e ai suoi. Le soluzioni si trovano. Smettila di fare il codardo e comportati da vero Lycan!
    Utgard (ringhiando): Smettila tu di comportarti sempre da stupido lupo impulsivo. Aphrodite preferirebbe ucciderci lui di propria mano piuttosto che mandare il piano in aria per colpa nostra.
    Loki (ringhiando): Si può sapere cosa suggerisci tu?
    Nachi: Se posso dire la mia, la cosa migliore secondo me è attenerci al piano dei Saint ribelli. Per ora continuiamo a muoverci. Quando arriva giorno ci prendiamo alcune ore per riposare stabilendo dei turni di guardia. Nel mentre che aspettiamo che arrivi sera potremmo poi…
    Loki: BASTA COSÌ! Non stavo parlando con te, novellino! Solo perché hai fatto quel piccolo trucco di magia poco fa, non significa che tu sia diventato chissà chi. Ricorda che per ora sei soltanto un Omega, l’ultima ruota del carro! Il giorno in cui sfiderai e ucciderai un Alfa per prendere il suo posto allora potrai parlare! Ora lascia che sia io a prendere le decisioni. E anche tu, Utgard, falla finita e limitati a ubbidire. Vi ho dato retta fin troppo.
    Utgard (ringhiando): Tu… non sei… il nostro… Alfa!
    Loki (ringhiando e sfoderando gli artigli): Bene, Utgard, vogliamo decidere una volta per tutte chi è il nuovo Alfa? Accomodati pure!
    Donna in penombra: Uh! Uh! Uh! Ma che carini! Vedo che ve la state prendendo comoda. A quanto pare la mia caccia si è rivelata più semplice del previsto!
    Utgard: Tu… tu sei…
    Geist (con indosso la sua armatura): Sono proprio io, Geist (aka Morgana), della Casa di Aries. Mi è stato riferito che eravate stati imprigionati con l’accusa di alto tradimento. Avevate diritto a un regolare processo, ma la vostra fuga ha portato inesorabilmente a un unico possibile verdetto finale: la morte!
    Loki: E pensi di poterci uccidere tutti da sola? Povera stupida, preparati a soccombere! Lupi, trasformazione!
    Tutti i Lycan si mutano in lupi antropomorfi, allo stesso modo di come si erano manifestati alla Casa di Taurus. L’unico a non subire alcun cambiamento è Nachi, che si guarda le mani sperando di vedere spuntare qualche pelo, ma senza risultato.
    Geist: E chi vi ha detto che sono da sola? HIJUTSU PHANTOM GENWAKU KEN!!!
    Sopra le teste dei Licantropi si materializza dal nulla uno stormo di uccelli giganti a due teste.
    Loki: Non temete, sono solo delle illusioni!
    Uno degli uccelli giganti scende velocissimo in picchiata, afferra uno dei Licantropi e lo porta su in alto nel cielo.
    Loki: Non fatevi spaventare, nostro fratello non è stato catturato sul serio. Come vi ho detto è tutta un’illusione, lui sicuramente è ancora al nostro fianco… proprio qui, in questo punto!
    Un istante dopo, nel punto indicato da Loki, si spiaccica a terra il Licantropo appena catturato. Schizzi di sangue e interiora investono i Lycan.
    Loki: Come non detto, ritirata!
    Tutti gli uccelli giganti scendono in picchiata per cercare di catturare o graffiare i Licantropi che vengono così sospinti fino al fiume. Anche Nachi, insieme a tutti gli altri, si ritrova così immerso in acqua fino alla cintola mentre cerca maldestramente di evitare gli attacchi degli uccelli.
    Loki: Raggiungiamo l’altra sponda, presto!
    Utgard: Vai, Yoshitomi! Scappa!
    Utgard afferra suo figlio Yoshitomi e lo lancia direttamente dall’altra parte. Il bambino riesce a evitare l’attacco di un uccello nascondendosi nei cespugli.
    Geist: Uh! Uh! Uh! È tutto così maledettamente facile!
    Dalla superficie dell’acqua emerge il lungo collo di un gigantesco serpentone verde.
    Yasha-Oh Gai: Anche… anche questa è un’illusione, vero?
    Il serpentone con un solo morso strappa via la metà superiore del Licantropo chiamato Gai e la getta lontano. Subito dopo il serpentone assume sembianze umane… più o meno…
    Serpente di Mare: Uuuuhhhnnn…
    Utgard: Maledizione è un Ghoul! E ce ne sono altri!
    Medusa/Delfino (emergendo dalle acque): Uuuhhhnn…
    Loki: Presto, liberiamoci in fretta di questi tre! Sono l’ultimo dei nostri problemi! Ricordatevi di colpire il cuore o la testa. [153]
    Medusa poggia le mani sulla superficie dell’acqua e lancia una scarica che investe in pieno tutti i Licantropi. Serpente di Mare, Delfino e lo stesso Medusa sembrano non risentire del colpo.
    Licantropi: BUUUARGGHHH!!!
    Geist (senza essersi ancora mossa dalla sua posizione): UAH! HA! HA! HA! Troppo divertente!
    Uomo in penombra alle spalle di Geist (con indosso un vestito nero, sobrio e elegante): Ti ha mai detto nessuno che la tua risata suona come una incantevole cascata di argentei campanelli?
    Geist (senza girarsi): E a te ha mai detto nessuno che sei noioso e ripetitivo?
    Uomo in penombra (sporgendosi un poco): Ehi, ma… Aspetta un secondo… Hai per caso litigato con il barista del Fangtuary?
    Geist (girando appena la testa): Con Moses? No, perché?
    Uomo in penombra: Perché stasera sei uno schianto!
    Geist (girandosi del tutto): Dacci un taglio, Antlia! Ti rendi conto che se continui a distrarmi, le mie illusioni perderanno di efficacia?
    Antlia (uscendo dalla penombra e facendosi investire da un raggio lunare mentre si aggiusta i capelli): Sei tu che mi distrai, mia cara! A quanto pare uno non può farsi una tranquilla passeggiata lungo il fiume senza incontrare una bellezza mozzafiato. Non può essere un caso, non trovi?
    Geist: No, infatti penso che non lo sia.
    Antlia: Non pensare male. Io parlo del destino. Dell’invisibile filo rosso che unisce due anime.
    Geist: Hai finito?
    Antlia: Dolcezza, sai cosa ti dico? Hai ragione! Smettiamola con i preamboli e le smancerie. Siamo tutti e due Vampiri immortali e vaccinati. Che ne dici di lasciare i mostriciattoli a giocare tra di loro e di farti un bel giro sull’Antliabus, eh?
    Geist: No, penso che andrò sul luogo della battaglia se questo è l’unico modo per non sentire le tue scemenze. Ma… Cosa?!
    Geist sbatte contro una parete invisibile.
    Antlia: Mi spiace, mia dolce Vampirella, ma sei rinchiusa all’interno della mia cupola di cristallo.
    Geist: Idiota! Speri di soffocarmi? Noi Saint non respiriamo!
    Antlia: Lo so, mia cara. Speravo infatti solo di trattenerti ancora un po’ in mia dolce compagnia!
    Geist: Maledetto! Ehi… aspetta… Ma quindi sei anche tu sotto la cupola?
    Antlia (avvicinandosi in un lampo e prendendole la mano): Certo che sì. Non lo trovi romantico?
    Geist (ritraendo la mano con uno scatto) : Grrr… Stavi forse cercando di graffiarmi e contaminarmi con il tuo sangue venefico? FAMMI USCIRE DI QUI! THUNDER CLAW!
    Antlia evita l’attacco scansandosi di lato. Il colpo di Geist colpisce la parete della cupola, sulla quale si forma una piccola crepa.
    Antlia: Ops…


    Nel frattempo, poco più in là…
    Nachi: Utgard, se non sbaglio prima dicevate che un Licantropo per diventare Alfa deve sconfiggere il precedente Alfa, non è vero? Oppure che un Vero Alfa può nascere grazie alla propria forza di volontà.
    Utgard: Sì, è così. Ma cosa c’entra ora?
    Nachi: Nulla. Immagino quindi che sia soltanto una questione mentale…
    Nachi punta l’indice alla sua tempia destra e fa il gesto di una pistola che spara. Poi cade a peso morto in acqua.
    Utgard: Ma che…
    Diversi secondi dopo dall’acqua emerge lentamente la testa di Nachi. I suoi occhi sono di un rosso brillante. La sua pelle è ricoperta di peli.
    Utgard: N-Nachi?!
    Nachi: Piegati.
    Utgard: Cos…?!
    Nachi: Piegati!
    Utgard (piegando la schiena): C… così?
    Nachi schizza fuori dall’acqua, appoggia un piede sulla schiena di Utgard e, dandosi così la spinta, spicca un salto incredibile.
    Nachi: DEAD HOWLING!!!
    Le illusioni di Geist, investite dal colpo di Nachi svaniscono nel nulla. Mentre è ancora in volo Nachi compie una capriola e ridiscende a testa in giù mulinando su se stesso. La sua mano afferra la testa di Delfino e, continuando a roteare, gliela stacca di netto. Nachi, grazie a un’altra mezza capriola, atterra in piedi, in equilibrio perfetto sulla punta di un masso che emerge dalle acque.
    Nachi (lanciano la testa di Delfino): Tieni, bruttone!
    Medusa (afferrando la testa di Delfino): UUhhnn?
    Nachi, approfittando della distrazione di Medusa, compie un altro balzo e atterra in acqua sfondando nel contempo con gli artigli il petto dell’avversario e strappandogli il cuore.
    Loki: Nachi, cosa ti è successo così all’improvviso?
    Nachi: Loki, forse non ho mai avuto occasione di uccidere un Alfa, ma qualche tempo fa ho sconfitto un Titano. Che dici, è sufficiente? PORTA!
    Dal nulla compare una porta trans-dimensionale dalla quale fuoriesce una Pandora Box. Il portale si richiude su se stesso e la Pandora Box, ancora sospesa in aria, si apre, mostrando il totem del Lupo.
    Utgard: Quella… è l’armatura leggendaria…
    Nachi compie un altro salto e mentre è in volo l’armatura va a comporsi sul suo corpo.
    Nachi (dopo essere ricaduto in acqua): LUPI! FINIAMO IL NEMICO!
    Tutti i Licantropi (ad eccezione di Loki) emettono un ululato e poi si scagliano contro l’ultimo Ghoul rimasto. Per fronteggiare i nemici, Serpente di Mare si trasforma di nuovo in un gigantesco serpentone, ma dopo un paio di minuti finisce per soccombere sotto l’attacco dei Lycan.
    Nachi (uscendo dal fiume): E ora tocca a te, strega! Uh… Ma quello… è Antlia?!
    Antlia è rimasto letteralmente inchiodato alla parete della cupola da tante copie degli avambracci di Geist.
    Antlia: Quindi è così che ti piace, eh? E va bene, fa’ di me ciò che vuoi.
    Geist tira un possente calcio ad Antlia all’altezza dello sterno. La parete della cupola si sfonda in una densa pioggia di piccoli frammenti luminosi, dalla quale Antlia fuoriesce rotolando a terra per diverse decine di metri fino a scontrarsi con le gambe di Nachi e finire disteso a faccia in su.
    Nachi (guardando Antlia dall’alto): Antlia… sei proprio tu?
    Antlia (guardando Nachi dal basso): Sono proprio io. E tu chi sei?
    Nachi: Sono Nachi…
    Antlia (rialzandosi): Giusto! Nachi l’investigatore! Mi hanno parlato di te. Ora dovremmo chiamarti l’investigatore mannaro.
    Nachi: …
    Antlia: Cos’è quell’espressione? Hai idea di quante femmine riesce ad acchiappare un Alfa? Sono certo che la tua media ora migliorerà parecchio. Di’, non è straordinario?
    Nachi: Ce… certo…
    Intanto gli altri Licantropi si sono portati avanti e hanno circondato Geist.
    Utgard: Nachi, che cosa combini? Stiamo aspettando un tuo segnale!
    Geist: Poveri sciocchi, non sapete neanche dove io sia in realtà in questo momento!
    All’interno del cerchio di Licantropi e anche alle loro spalle compaiono svariate copie di Geist.
    Utgard (mentre viene graffiato dagli artigli di una delle copie): Un altro dei suoi trucchi? Le solite illusioni… illusioni che però fanno un male lupo!
    Nachi: Ma come è possibile?
    Antlia: Sono emanazioni cosmiche. In teoria basterebbe seguire la sua traccia olfattiva per riconoscere la Geist originale. Purtroppo, dato che sia noi Vampiri che voi Licantropi abbiamo tutti un olfatto eccezionale, Geist negli ultimi anni si è addestrata a celare il proprio odore, proprio come riescono a fare alcuni Lycan.
    Nachi: Quindi non ci resta che eliminare tutte le copie!
    Antlia: Geist non ripeterà gli stessi errori. Probabilmente ora è nascosta da qualche parte mentre crea infinite copie di se stessa.
    Nachi: Cosa possiamo fare, allora?
    Antlia: Odora le mie dita, Nachi!
    Nachi: Che?!
    Antlia: Sai… prima io e Geist eravamo soli soletti sotto una cupola di cristallo creata da me e ho avuto modo di avere un contatto… diretto…
    Nachi: E quindi? Non… non voglio odorare le tue dita!
    Antlia: Sanno di gelsomino!
    Nachi: Mi fido sulla parola.
    Antlia: Che hai capito? È essenza di gelsomino, che io coltivo personalmente presso la mia casa, la Casa di Pisces.
    Nachi: Sei uno dei Saint di Aphrodite? Chissà perché la cosa non mi stupisce…
    Antlia (aggiustandosi i capelli): Proprio così! La nostra bellezza e il nostro charme sono pari solo a quelli degli dèi.
    Nachi: È stata una conversazione molto interessante. Ora torno dagli altri, eh!
    Antlia: Sotto la cupola ho toccato la mano di Geist e le ho lasciato l’impronta olfattiva del gelsomino. Trova quell’odore, Nachi!
    Nachi: Ah, sul serio? Complimenti per il dono della sintesi, allora! Gelsomino… Gelsomino… Trovato! È sul ramo di quell’albero.
    Geist: Cosa?!
    Nachi: DEAD HOWLING!
    Geist (dopo essere stata colpita e cadendo dall’albero): UAARGHH!
    Le altre copie di Geist scompaiono.
    Utgard: Tutti addosso, lupi!
    Senza lasciarle il tempo di riprendersi, i Licantropi saltano addosso a Geist e la sbranano. Non appena Geist esala il suo ultimo respiro, il suo corpo viene percorso da alcune scariche elettrostatiche e subito dopo rilascia un grosso fascio di luce che si proietta verso il cielo. Tutto il fenomeno non dura che pochi secondi. I Licantropi sembrano non farci troppo caso e senza interruzione alcuna continuano a infierire sul cadavere. Nachi osserva inorridito le fauci dei suoi nuovi compagni riempirsi di carni e pezzi di interiora. L’odore del sangue si fa però strada fino alle sue narici e qualcosa scatta in lui.
    Nachi: AAAAUUUUU!!!
    Anche Nachi si avventa sui resti di Geist e partecipa al banchetto. Gli altri Licantropi gli fanno spazio e gli porgono rispettosi le parti migliori.
    Antlia: Nachi!
    Al richiamo di Antlia, Nachi si gira con le fauci sporche di sangue e gli ringhia contro.
    Antlia: Buono, cagnolino, buono…
    Nachi fa per saltare nella sua direzione, ma all’ultimo momento Utgard lo blocca afferrandolo per un braccio.
    Utgard: Fermo, Nachi! Torna in te!
    Nachi cerca di fare resistenza per un po’, ma poi la sua coscienza riemerge e riesce a calmarsi. Utgard lo lascia andare.
    Nachi (tornando in forma umana e ritrovandosi tutto sporco di sangue): Dannazione! Cosa… cosa sto facendo? Stavo per attaccare Antlia.
    Utgard: Va tutto bene, Nachi. Hai solo perso un po’ il controllo. Domani ci sarà la luna piena e i suoi effetti si fanno già sentire.
    Nachi: Ho mangiato… quella roba…
    Utgard: E con questo? Lo farai molte altre volte, vedrai. Non c’è niente di male.
    Nachi: Ma che schifo!
    Utgard: Ma va’ là! Tranquillo, succede a tutti all’inizio di essere un po’ confusi. Tu sei spaventato come lo ero anch'io, ma poi ho finito per accettare l'animale che è sempre dentro di me. Ora non ti rendi conto, ma capirai. [154]
    Nachi: Mi pare di capire che anche Antlia faccia parte del gruppo di resistenza, dico bene?
    Antlia: Tutto il Casato Pisces ne fa parte, insieme a molti altri.
    Nachi: Antlia, grazie per averci aiutato a sconfiggere Geist e i suoi.
    Antlia. Di nulla. In realtà però vi ho raggiunto per un motivo leggermente diverso.
    Utgard: Sarebbe?
    Antlia: Il vostro odore. Immaginavamo che poteste essere facilmente rintracciabili e così vi ho portato… questi!
    Antlia si avvicina a dei cespugli, sposta alcune frasche e rivela diversi bottiglioni ricolmi di un liquido incolore.
    Antlia: È un concentrato di diverse erbe. Cospargetevelo su tutto il corpo, muovetevi con prudenza e nessun Vampiro riuscirà a rintracciarvi.
    Utgard: Fammi indovinare… L’effetto durerà solo fino a domani sera, vero?
    Antlia (con un sorrisetto): Vi aspettiamo ansiosi per partecipare alle danze. Spero proprio che ci siate…
    Utgard: …Oppure ci verrete a cercare. Già! Immaginavo…
    Antlia: Naturalmente entro domani sera verrà rimossa ogni traccia di strozzalupo sulla strada che conduce alla tredicesima casa, allo stesso modo in cui mi sono già occupato di rimuoverla dal confine limitrofo alle prigioni per permettervi di fuggire dal Santuario. Ora datevi una mossa, prima che arrivino i rinforzi!
    Diversi Licantropi si girano verso Nachi e lui fa segno di sì con la testa.
    Antlia: Fermi là! Prima di cospargervi questa roba, andatevi a dare una lavata al fiume. Tutto quel sangue non vi sarà di certo d’aiuto.
    Utgard: Già, il fiume… Yoshitomi!
    Utgard si dirige di corsa verso il fiume e inizia ad attraversarlo per arrivare sull’altra sponda.
    Utgard (mentre sta ancora finendo di attraversare il fiume): YOSHITOMI! Maledizione! Mio figlio è parecchio lontano da qui. Lo sento dall’odore.
    Nachi: Ora che ci penso, neppure Loki lo si vede da un po’. Non c’era mentre combattevamo con Geist o sbaglio? Intendo dopo aver fatto fuori i Ghoul…
    I Licantropi si guardano l’un l’altro e si trovano concordi con le parole di Nachi.
    Utgard (ritornando verso il branco): Quel maledetto! Dev’esserci lui dietro la scomparsa di Yoshitomi.
    Nachi: Ma… perché avrebbe fatto una cosa del genere?
    Utgard: Tu non lo conosci. Ha una brama di potere insaziabile. Ha aspettato fino a oggi di poter prendere il comando al posto di Fenrir e si è visto subito strappare via l’occasione da un nuovo arrivato. Avrà sicuramente qualcosa in mente.
    Antlia: Voi non preoccupatevi. Ci penso io a recuperarvi il pupo sano e salvo. Un lupo da solo non ha alcuna speranza contro un Silver Saint e penso di aver già individuato la direzione che ha preso.
    Utgard: Ti supplico, Antlia, riportamelo!
    Antlia: Considerala cosa già fatta! Voi muovetevi a mettervi l’unguento.
    I Licantropi si immergono in acqua per lavarsi.
    Utgard: Allora, Nachi? La decisione ora è la tua. Dobbiamo unirci all’attacco di domani sera o approfittiamo dell’unguento per allontanarci il più possibile?
    Nachi: Conosci anche tu la risposta. Ora c’è di mezzo tuo figlio e non ce ne andremo senza di lui. Non lasceremo nessuno indietro! Poco importa quali siano di preciso le leggi del regno animale! Siamo un branco e resteremo uniti. [155]
    Utgard: Sono d’accordo.
    Nachi (rivolto a tutti): LUPI! Non ho alcuna intenzione di togliere la catena dal vostro collo per sostituirla con una mia. A voi la scelta. O vi andate a nascondere o restate a combattere. Ogni lupo che combatterà con me avrà la sua libertà e, se lo desidera, l'immortalità. SIETE CON ME?
    Licantropi (in coro): SÌ!!! [156]
    Nachi: Bene. Appena pronti ci sposteremo da qualche altra parte e inizieremo a studiare delle strategie. Analizzeremo i punti di forza e i punti deboli di ogni singolo Vampiro. Capiremo insieme qual è il modo migliore per sconfiggerli. Ora muovetevi! Abbiamo ancora molto da fare!

    Continua a 5.35
    Se, prima di andare a 5.35, vuoi invece sapere cosa è successo nel frattempo a Ichi, vai a 5.37


    5.33


    Nachi (rivolto a Utgard): Dopo attenta riflessione posso giungere alla conclusione che Loki ha perfettamente ragione: tengo troppo a ognuno di voi e non posso mettere a repentaglio la vita di un cucciolo solo per tenermi stretto il ruolo di Alfa.
    Utgard: Non sminuire quello che c’è in gioco, Nachi. Sebbene ci sia di mezzo la vita di mio figlio, voglio ricordarti che a volte il bene del branco non è il bene del lupo. [205]
    Nachi: Come ti ho già detto una volta, Utgard, non lasceremo indietro nessuno. [155]
    Utgard: Confesso, da una parte, di essere sollevato da questa tua decisione. Possibile, però, che non ci sia nessun’altra soluzione? Eravamo schiavi una volta, i guardiani diurni dei Vampiri [206], ma il nostro popolo non è destinato a essere schiavo. Sei tu, Nachi… Tu sei l’Alfa. Tu puoi liberare i lupi! [207]
    Nachi: Ti rivelo un segreto, amico mio. I lupi hanno creduto di seguire me, ma in realtà hanno seguito l’idea di essere liberi. Questo li ha portati qui. [208]
    Loki/Lettore1: Abbiamo finito?!
    Nachi: La decisione è già stata presa, Loki. Cosa serve per cederti il ruolo di Alfa? Una stretta di mano? Una pacca sulla spalla?
    Loki: No. Serve… QUESTO!
    Nachi: Ungh!
    Loki affonda le sue unghie nello stomaco di Nachi suggendogli le energie. Gradualmente gli occhi di Loki passano da giallo a rosso, mentre quelli di Nachi, viceversa, da rosso a giallo. Saga, osservando la scena, si tiene pronto per intervenire.
    Utgard: Ora basta, Loki! Così lo ucciderai!
    Loki: Ehi! Dopotutto non sarebbe una cattiva idea!
    Utgard: Volevi sentirmi dire che sarò il tuo Beta? D’accordo, lo sarò, ma non ucciderlo!
    Loki (con gli occhi rosso brillanti e lasciando crollare a terra Nachi): Uh! Uh! Uh! Musica per le mie orecchie. Su, forza, andiamo a comunicare agli altri la lieta notizia.
    Utgard, prima di voltarsi, lancia un ultimo sguardo a Nachi, tra il dispiaciuto e il deluso. Nel frattempo arriva Dohko, ancora privo della sua armatura, e aiuta Nachi ad alzarsi.
    Dohko: Signor Nachi, mi dispiace, sono potuto arrivare solo adesso. I suoi occhi… il suo branco…
    Nachi: Non importa, va bene così. Accompagnami da Ichi.
    Nachi, sorretto da Dohko, raggiunge Ichi e si siede al suo fianco. Cerca di farlo rinvenire con le buone, ma dato che Ichi non reagisce, Nachi inizia a schiaffeggiarlo.
    Nachi: Ichi, sveglia! Cos’avevi da dirmi, prima?
    Ichi (risvegliandosi, ma continuando a rimanere steso a terra): Cosa… cosa è stato?
    Nachi: Eri sotto l’effetto del Genro Maō Ken di Saga, ma io ho obbligato la tua mente a liberarsi dalla sua influenza.
    Ichi: Hi! Hi! Hi! Non è strano come il cervello controlli il cervello? Il fondo dell’oceano, Nachi…
    Nachi: Il fondo cosa?!
    Ichi: Non riesco a capire come mai il fondo dell’oceano non sia che un’unica massa solida di ostriche, tanto sembrano prolifiche quelle creature.
    Nachi: Maledizione, ce lo siamo giocati!
    Ichi: Senza dubbio ci sono dei nemici naturali che limitano il riprodursi di quei molluschi. Tu e io, Nachi… noi abbiamo fatto la nostra parte. Il mondo dovrà dunque essere governato dalle ostriche. No, no, orribile! [209]
    Dohko (chinandosi su Ichi e mostrando involontariamente i canini): Tutto bene, signor Ichi?
    Ichi: AAAHHH!!! NON ERANO OSTRICHE!!!
    Nachi (riprendendo a schiaffeggiare Ichi): Ichi, per la miseria, riprenditi! Mmmhhh… Forse devo riprovare di nuovo con il mio Genro Ōrōken…
    Ichi: No, fermo! Saga… Saori…
    Nachi: Sìììì?
    Ichi: Ora ricordo! Saori esiste davvero. Cioè… è davvero dietro la tenda. Io l’ho vista! Era piccola, come una bambina. E capricciosa.
    Nachi: Cosa c’è dietro la tenda, Ichi?
    Ichi: Una grande stanza! Con una vasca da bagno! E Saori la usa per farci il bagno! Con dentro l’acqua!
    Nachi: Va’ avanti, per favore…
    Ichi: Ma ci sono altre stanze più in fondo. Lei era di là quando lo Scettro era stato rubato…
    Nachi: Nelle altre stanze?
    Ichi: Sì! Ma lo Scettro di Nike era di qua… era nella grande sala. L’ha lasciato lì.
    Nachi: E poi? Ricordi altro?
    Ichi: E poi…
    Nachi: Non hai saputo nient’altro? Tutto qui quello che avevi da dirmi? A che ora è sparito lo Scettro?
    Ichi: Intorno a mezzanotte… forse…
    Nachi: Altro?
    Ichi: Ecco, io…
    Nachi: Sforzati un secondo! Anche il minimo particolare potrebbe risultare di cruciale importanza.
    Ichi: Saori ha detto di aver sentito la voce di Dohko. Urlava contro qualcuno!
    Nachi: E grazie al piffero!
    Ichi: Mi spiace… non ricordo altro…
    Nachi (rialzandosi): Ah, che delusione! No… un momento!
    Dohko: Ha avuto qualche intuizione geniale, signor Nachi?
    Nachi: Sì. Forse so dov’è lo Scettro della Vittoria! Sono vicino alla soluzione del caso, ma dobbiamo andare subito alla tredicesima casa. Se lei potesse accompagnarmi in quest’ultimo passo, potrebbe essermi molto utile, Magister! [210]
    Dohko: Ma io, in realtà, non so se posso lasciare il campo di battaglia proprio ora…
    Saga (ascoltando di nascosto): Uh! Uh! Uh! Bravo, Nachi! Vorrà dire che ti aspetterò alla tredicesima casa. Se veramente lo Scettro è ancora lì, forse riuscirò a trovarlo in men che non si dica!
    Saga spiega le ali e si dirige volando alla tredicesima casa.
    Nachi (tirando su Ichi per un braccio): Alzati, Ichi, dobbiamo andare!
    Aphrodite: Voi non andrete da nessuna parte!
    Dohko: Aphrodite della Casa di Pisces! Non è il momento, questo!
    Aphrodite: Fatti da parte, Dohko. Non darò più ascolto alle vostre menzogne! Ora ho un conto da regolare con i lupi e non permetterò a nessuno di loro di lasciare vivo questo Giardino!
    Nachi: Quale conto in sospeso?
    Aphrodite: Dannazione, non fare il finto tonto! Voi, cani maledetti, avete ucciso senza pietà il mio Antlia che vi aveva raggiunto solo per darvi una mano!
    Nachi: Cosa dici, Aphrodite? Non avrei mai potuto! Antlia è mio amico!
    Aphrodite: MA SE NEANCHE LO CONOSCEVI!!!
    Nachi: Invece sì… No… Aahh, è troppo lunga da spiegare! Pensi che menta? Perché non senti il battito del mio cuore e mi dici se è così? D’accordo? Non sono… responsabile… della morte… della tua… progenie. Hai sentito? Niente sbalzi o accelerazioni. Solo il battito regolare della pura verità. [211]
    Aphrodite: Ho fatto di meglio. Ti ho letto nella mente. E ho capito chi è il responsabile della morte di Antlia. E il responsabile è in ogni caso uno di voi lupi. Quindi ora morirai con loro.
    Ichi: Aspetti, signor Aphrodite!
    Aphrodite: Cosa vuoi, Ichi? Non devi temere, non ho nulla contro di te!
    Ichi: Non ha importanza. Le propongo un patto. Se non ricordo male lei oggi pomeriggio ha detto che mi voleva tra i suoi, no?
    Aphrodite: Sì, l’ho detto.
    Ichi: Bene! Lei risparmi la vita di Nachi… perlomeno fino a stanotte… ci lasci andare e da domani io mi offro di entrare nel suo Casato con tutte… le cose… che comporta essere uno di… quelle cose che siete voi… sì…
    Nachi: Ichi, idiota, non funzionerà!
    Aphrodite scoppia in una fragorosa risata.
    Nachi: Cos’hai da ridere?
    Aphrodite: Non sapete com’è divertente poter leggere nella mente. Prima cosa: non osare mai più dare dell’idiota a Ichi. Seconda cosa: tu, Nachi, hai pensato che Ichi bluffasse, ma non è così.
    Nachi: Cosa…?!
    Aphrodite: Hai pensato che Ichi con quella proposta volesse solo guadagnare tempo. Forse questa sera troverete finalmente lo Scettro della Vittoria e tu, Nachi, hai pensato che, una volta ottenutolo, ritornerete nel vostro mondo insieme allo Scettro stesso e quindi non ci sarà alcun bisogno per Ichi di rispettare i patti.
    Dohko: Loro cosa…?!
    Aphrodite: Tu, Nachi, hai quindi pensato che io, leggendo nella mente, abbia scoperto all’istante il bluff di Ichi, ma si dà il caso che Ichi voglia veramente ritornare da me. UAH! HA! HA!
    Nachi: Ichi… sul serio?
    Ichi: Nachi, te l’ho detto, non voglio tornare a essere un “Bronzino Sfigato”! Qui forse ho qualche speranza di essere… qualcuno!
    Lettore1: Ma che scena stomachevole! La rivincita dei falliti!
    Lettrice2: Zitto, bestia!
    Aphrodite: Va bene, Ichi. Accetto il tuo patto e attendo fiducioso il tuo ritorno. Il fatto che risparmi la vita a te, Nachi, non vuol dire però che farò lo stesso con i tuoi vecchi compagni…
    Nachi: Che cosa?!
    Aphrodite: Babel! Marin! Ho nuovi ordini per voi!
    Dietro Aphrodite si materializzano i due Silver Saint.
    Marin/Babel: Eccoci, Maestro! Comanda e sarà fatto!
    Aphrodite: UCCIDETE I CAAANIIII!!! [212]
    Utgard: DAINSLEIF!!!
    Prima ancora che Marin e Babel si possano buttare nella mischia, una falce di cosmo fende la nebbia e stacca di netto la testa di Babel.
    Aphrodite: Ma che…?! Cosa è stato? NO! BABEEEL!!!
    Utgard: La mia spada Dainsleif è come la zanna di un lupo assetata di sangue. La sua preda non può sfuggirgli. [213]
    La nebbia si dirada quel tanto per mostrare il branco di lupi al completo pronto all’attacco.
    Loki: Sapevo che sarebbe successa una cosa del genere e così ho fatto più in fretta che ho potuto e ho portato subito l’intero branco qui. Hai sentito tutto, vero Utgard? Ora sai di quale pasta è fatta Nachi e che l’unica cosa che gli interessa è quella di pararsi il culo.
    Utgard: Purtroppo devo dartene atto, sì.
    Nachi: U… Utgard…
    Loki: Lupi! Ricordatevelo! Ora sono io il vostro Alfa! E tutti voi… APPARTENETE TUTTI A ME!!! [214]
    I lupi esplodono in un ululato collettivo.
    Aphrodite: Maledetti lupi! Vi uccideremo uno a uno facendovi soffrire come gli animali che siete!
    Loki (sferrando un colpo verso Aphrodite): Non credo proprio!
    Aphrodite evita il colpo trasformandosi in nebbia rosso sangue. Lo stesso fa Marin evitando la Dainsleif di Utgard.
    Loki: Dove… sono finiti?
    Aphrodite (da un punto imprecisato della nebbia rossa): CHRIMSON THORN!
    La nebbia rossa si scaglia sui lupi come lame affilate, trafiggendogli le carni e iniettandovi il sangue venefico della Casata Pisces.
    Lupi: BBUARGHH!!!
    Nel frattempo dal corpo di Babel si materializza una colonna di luce che si proietta fino al gigantesco simbolo dello Zodiakos Kyklos che si staglia nel cielo. Diversamente dalle altre volte, stavolta, ricevendo il cosmo dell’ennesimo Saint, lo Zodiakos Kyklos va in frantumi e ricade verso terra sotto forma di grossi cocci di vetro.
    Dohko: Cosa diavolo sta accadendo?
    Nachi: Dohko, dobbiamo andare!
    Dohko: È impazzito, signor Nachi? Piuttosto dovrei arrestarvi all’istante tutti e due, dopo aver sentito quello che mi ha rivelato Aphrodite!
    Nachi (indicando verso il cielo): Guardi, Dohko. Quelli… chi… chi diavolo sono?
    Nel punto in cui vi era lo Zodiakos Kyklos vi è ora una voragine di nubi nere dalla quale discendono due maestose divinità gemelle. Aphrodite e Marin ritornano tangibili per assistere alla scena impietriti. Anche i lupi interrompono le ostilità.
    Dohko (guardando il cielo e voltando le spalle a Nachi): Chiunque siano, emanano un cosmo spaventoso!
    Nachi: Bravo, continua a guardare! GENRO ŌRŌKEN!!!
    Dohko viene colpito alle spalle dalla tecnica di Nachi.
    Nachi: Ora ascoltami bene, soldatino! Ora ci seguirai subito e senza tante storie fino alla tredicesima casa! Hai capito?
    Dohko (come ipnotizzato): Sì, forse la cosa migliore da farsi è allontanarsi da qui!
    Ichi (tremando): Si… sicuramente!
    Mentre una nuova terribile battaglia sta per iniziare, Nachi, Ichi e Dohko si allontanano dal Giardino della sesta casa per raggiungere le stanze di Athena.

    Continua a 5.41
     
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    5.34


    Nachi: Ricapitolando, signor Fenrir, avendoci trovati sul luogo del delitto, lei ci accusa di aver eliminato da soli tutti questi Saint; ma devo metterla in guardia, signor Fenrir! La tentazione di formulare ipotesi premature sulla base di dati insufficienti è la rovina della professione del detective. Al momento, vedo solo due punti fermi – la scomparsa dello Scettro e tutti questi mucchietti di cenere. A mio dire, è la catena che congiunge questi due punti che dovremmo trovare. [48] Mi permetta, quindi di illustrarle…
    Fenrir: Mi hai stufato! Lupi, azzannate!!!
    Al comando di Fenrir i Licantropi si lanciano su Nachi e Ichi.
    Fenrir: Ha! Ha! Ha! È già tutto finito! Ha! Ha! Ha! Fate fiero pasto di loro, amici miei. Che di quei due sacchi di sangue non rimangano tracce! Ha! Ha! Ha!
    Shura: Excalibur, Seconda Lama. Luna Fantasma. [49]
    Piomba sulla scena Shura, frapponendosi tra i mannari e i due bronzini e facendo a fette diversi di loro con la sua Excalibur. Indossa un’armatura rosso cremisi e la sua pelle appare piuttosto scura.
    Utgard: Quello è lui!
    Loki: Sì, maledizione! È Shura. È il diurno! [50]
    Fenrir: Miei lupi, che succede? Perché vi siete fermati adesso?
    Shura: Fenrir, placa la tua frenesia. Ho bisogno solo di alcune informazioni.
    Fenrir: Ha! Ha! Ha! Vampiro che combatte per gli uomini, ti pentirai amaramente di avere interrotto il nostro banchetto.
    Shura: Stai parlando con me? Mi stai minacciando, Fenrir? Sai io che cosa farò? Mi procurerò un grosso ramo di frassino formato extralarge, lo avvolgerò nell'aconito, ci arrotolerò il vischio e te lo infilerò ne… [51]
    Fenrir (avventandosi in direzione di Shura e dei due bronzini): Ha! Ha! Ha! Quelle sono le mie prede! Pensi forse di potermene privare ora che l’aria è inebriata dal dolce sapore del loro sangue? Ha! Ha! Ha! Sei un folle! Presto ti pentirai della tua impudenza! Ha! Ha! Ha! Hi! Hi! Hi!
    Shura corre in direzione di Fenrir e mentre lo oltrepassa gli strappa via la mascella.
    Shura: Che succede, stronzo? Ora non ridi più? [52]
    Shura lancia a Fenrir la sua mascella. Fenrir cerca pateticamente di riattaccarsela.
    Shura: Ehi, bello di notte [53], vuoi sapere cos’è un emicorporectomia? [54]
    Fenrir volge lentamente il capo verso Shura e lo osserva a occhi sbarrati.
    Shura: Chi tace acconsente.
    Con un colpo di Excalibur, Shura trancia in due Fenrir, separando la metà superiore del tronco dalla parte inferiore del corpo.
    I Licantropi con circospezione iniziano a girare intorno a Shura ringhiando.
    Shura (impugnando i due dischi d’argento dell’armatura di Auriga): Ho una proposta per voi, pelosoni. Che ne dite di aiutarmi a rodare i nuovi giocattolini che ho trovato nel deposito delle armature di Mu?
    Loki: Fermi, lupi! Non c’è ragione di mostrarsi ostili.
    Shura: Ah! Finalmente qualcuno di ragionevole!
    Lettore1: E ti pareva! Era troppo bello per durare a lungo…
    Loki: Fenrir era l’unico tra noi a voler rimanere schiavo dei succhiasangue, ma ora che lui non c’è più, possiamo finalmente opporci al nostro destino e lottare fianco a fianco dei Gold Saint ribelli per rovesciare la dittatura sanguinista. Shura, ci hai fatto solo un favore a liberarci di Fenrir, quindi chiedici pure tutto quello che vuoi sapere. Ti ascoltiamo!
    Shura: Bene. Parleremo da un’altra parte. Ora non c’è tempo.
    Loki: D’accordo, ti seguiamo. Ma di quei due che cosa ne facciamo?
    Tutti si girano verso i due bronzini. Nachi non sembra sentirsi troppo bene e Ichi lo sorregge con entrambe le braccia. Shura, valutando le condizioni di Nachi e la faccia da pazzo di Ichi, non sa bene cosa rispondere. Il suo udito però percepisce l’arrivo del nemico.
    Shura: Troppo tardi! Sono già qui!
    In men che non si dica i Licantropi si trovano circondati da Dohko e dai suoi uomini.
    Shura (fuggendo via): Portate a Saga un messaggio da parte mia. È aperta la stagione di caccia a tutti i Vampiri! [55]
    Dohko: Che cosa sta succedendo qui? Come mai parlavate con il traditore? E perché Aldebaran e i suoi sono tutti morti? Esigo delle spiegazioni!
    Loki: Dohko, tu…
    Dohko: SILENZIO! Nachi, quella ferita al braccio, non sarà per caso un morso?
    Nachi: Tutti gli indizi porterebbero a supporlo, in effetti…
    Dohko: Sa cosa significa questo, signor Nachi?
    Nachi: Sta per caso dicendo che ora io… io sono diventato…
    Dohko: Come dice lei, tutti gli indizi porterebbero a supporlo…
    Ichi, scuro in volto, fa sedere Nachi a terra. Nachi, resosi conto di essere stato infettato dal morbo del licantropismo fa per cercare in tasca le sue Sabbie del Tempo, ma senza trovarne traccia.
    Ichi: Magister, parlerò io per tutti. Ho da raccontarle di una sordida cospirazione ordita ai danni del Santuario.
    Nachi: Ichi, ma cosa…?!
    Con i sensi annebbiati, Nachi vede Ichi parlottare insieme a Dohko e le guardie. Poco dopo sviene e si accascia a terra.
    Due soldati sollevano Nachi da terra tenendolo sottobraccio. Dohko ordina ai suoi uomini di scortare lui e tutti i Licantropi fino alle prigioni, dove vengono poi rinchiusi. Nel frattempo, grazie a un richiamo mentale del suo Maestro, si è materializzato dal nulla anche Misty, che invece accompagna Ichi fino alle sale del Pope.

    a) Se vuoi seguire la storia dal punto di vista di Ichi, vai a 5.37

    b) Se vuoi seguire la storia dal punto di vista di Nachi, vai a 5.22


    5.35


    La notte dopo…
    Casa di Virgo. Mezzanotte.
    Il Giardino dello Sharasoju è immerso in una fitta nebbia. Presso il lato Ovest è radunato un gruppo di Saint in attesa dell’arrivo del nemico e degli ultimi alleati.
    Delle quattro Gold Cloth presenti, quella caratterizzata dalla tonalità più chiara, tendente a un oro rosato, appartiene al Maestro della Casa di Pisces, Aphrodite, il Gold Saint che più di tutti, e per esigenze puramente pratiche, è riuscito nel corso degli anni a fare a meno del sangue umano come fonte di nutrimento. Al suo fianco vi sono tre Silver Saint in abiti civili: Babel, Asterion e Marin. L’ultima di questi tre getta ogni tanto uno sguardo verso il gruppetto più numeroso e allo stesso tempo più isolato da tutti, quello appartenente alla Casata di Leo e guidato da Aiolia, Gold Saint e proprietario del ben noto locale notturno Fangtuary. Al contrario dell’armatura di Aphrodite, la Gold Cloth dello Sceriffo della Casa Cinque è quella di colore più intenso, di una profonda tinta carminio. A far parte del suo entourage vi sono Moses, Jamian, Capella e il gigantesco Argetti. Anche questi quattro Silver Saint sono privi di armature, allo stesso modo di Misty, il braccio destro del Magister Dohko, Maestro della Casa di Libra, il quale con sguardo fermo e con poche e mirate parole sta cercando di rincuorare l’infelice Camus, Maestro della Casa di Aquarius.
    Leader assoluto di tutti i ribelli è Kanon, redivivo fratello dello scomparso Maestro della Casa di Gemini. Diversamente dagli altri quattro Maestri, Kanon non indossa una cloth, bensì la Scale di Sea Dragon, di colore rosso brillante.
    Ben presto un quinto Gold Saint dalla pelle scura e in armatura cremisi e occhiali da sole, si unisce agli altri. Trattasi di colui che ha nomea di diurno e che anni addietro dichiarò guerra a tutto il Santuario. Costui non è altri che Shura, ex Maestro della Casa di Capricorn e ora alleato del movimento ribelle. Al suo arrivo una pioggia di sguardi ostili si riversa su di lui. Kanon è l’unico a mostrarsi subito cordiale.
    Kanon (stringendo la mano a Shura): Shura! Che splendida sorpresa! Sono felice che alla fine tu abbia deciso di unirti a noi!
    Shura: Giusto per ricapitolare ed essere chiari… Voi volete che uccida i Sanguinisti… per voi branco di ipocriti?
    Kanon: Shura, mio caro, noi siamo gli unici che in un modo o nell’altro siamo riusciti fino a oggi a tenere a freno quelle bestie. Se malauguratamente i Sanguinisti questa notte dovessero farci fuori tutti, su chi credi scateneranno la loro furia incontrollata da domani in poi? Sui tuoi preziosi umani. Non se ne salverà nemmeno uno. [157]
    Shura: Ceeerto! E quindi dovrei pensare che siete tanto meglio voi, che vi concedete solo una bevutina ogni tanto?
    Kanon: Perché mostrarsi ostili, Shura? Tu e io abbiamo lo stesso nemico. Abbiamo bisogni comuni… [158]
    Shura: Tsk! Cosa mi tocca fare…
    Aphrodite (comparendo dal nulla e accarezzando la guancia di Shura): Già, cosa siamo noi per te, Shura? Il nemico dei nostri nemici non dovrebbe essere nostro… amico? [159]
    Shura (ritraendosi): Ma che…?
    Aphrodite: Uh! Uh! Uh! Non prendertela. Io e i miei ragazzi ci chiedevamo se fossi in grado di… arrossire.
    Aphrodite si gira verso i suoi Silver Saint con uno sguardo di intesa. Babel e Asterion si mettono a sghignazzare e a commentare divertiti. L’unica dei tre a rimanere indifferente è Marin. Anche i Silver Saint di Aiolia si uniscono agli sberleffi.
    Shura: Ah, è tutto chiaro. Avete desiderato la mia fine per anni e adesso eccomi qui. Uuhhh, è così eccitante! Ho ragione? Forza, è la tua occasione.
    Shura estrae un paletto d’argento nascosto tra le piastre della sua Cloth e se lo punta al petto.
    Shura: Sono qui davanti a te. Prego, a te la mossa iniziale.
    Aphrodite si mostra incerto e si volta a guardare Kanon.
    Shura: Avanti, perché guardi lui, devi chiedere il permesso?
    Babel: Dai, Maestro, combatti!
    Shura (dando un piccolo spintone ad Aphrodite): Coraggio, ti serve il manuale?
    Asterion: Avanti, Maestro, reagisci! [160]
    Kanon: NO! Datevi tutti una calmata! Aphrodite, si può sapere cosa ti prende?
    Aphrodite: Nulla! Sospetto solo di essere l’unico, qui, a tener ben presente che se ci troviamo radunati in questo giardino ad aspettare la mossa del nemico è solo perché qualcuno ha spifferato del nostro attacco a sorpresa. A chi è che dovrei dare la mia fiducia? A un rinnegato che non aspetta altro che staccarmi la testa? Al Magister, che fino a ieri amministrava ed eseguiva a puntino ogni comando del Grande Sacerdote? Al proprietario di un bar, le cui azioni sono sempre state mosse solo dal profitto personale? A un individuo diviso tra volubili ideali e il legame indissolubile con uno dei nostri avversari? Oppure… a un branco di cani?
    Proprio in quel momento si avvicina il branco di Licantropi capitanati da Nachi, già trasformati in lupi antropomorfi.
    Nachi: Uh? Ci siamo persi qualcosa? Scusate il ritardo, ma non sapevamo che foste qui. Abbiamo dovuto seguire le indicazioni di June, all’ingresso del Santuario. Antlia che fine ha fatto? Non partecipa alle danze?
    Aphrodite si gira verso Nachi, riversandogli addosso un’espressione carica d’odio.
    Nachi: Cos’è quella faccia? Quelli della Casa di Pisces non erano nostri grandi amiconi?
    Utgard (sottovoce, vicino all’orecchio di Nachi): Nachi, ho il sospetto che qui ci sia lo zampino di Loki…
    Kanon: Già, è vero… Come mai Antlia non si è unito a noi, Aphrodite? I suoi poteri avrebbero potuto farci comodo.
    Aphrodite: Già, chissà come mai…?! Per finire la mia disamina ci sei proprio tu, Kanon. Sicuro di non saperne niente neppure tu di che fine abbia fatto il mio Antlia? Dimmi, oltre a tutti i qui presenti, dovrei fidarmi anche di chi già una volta fu allontanato dal Santuario con l’accusa di tradimento? Devo fidarmi di te, Kanon, il fratello del nostro più grande nemico, il Grande Sacerdote?
    Kanon: Non osare…
    Pope: Chi è che sarebbe mio fratello?
    Dal lato Est del giardino degli alberi di Sala, attraversando imperioso la nebbia, sopraggiunge il Grande Sacerdote insieme a quattro Gold Saint in armatura rosso scuro, altrettanti Vampiri di grado inferiore e il detective Ichi.
    Aiolia (avvicinandosi a Marin): Se sopravviveremo a questo, sappi che ti seguirò ovunque, donna.
    Marin (scuotendo la testa): Me lo dici adesso? [161]
    Dohko: Smettila con questa farsa, Grande Sacerdote. La tua vera identià è ben nota a tutti.
    Shaka (mentre si avvicina a fianco del Grande Sacerdote): Certo che è nota a tutti! Tutti sanno chi è il nostro Pope! Tsk! Siete proprio dei gran maleducati!
    Pope: Bravo, Shaka! Digliene quattro a questi cafoni che vivono nella paura e nell’ignoranza.
    Aiolia: Ignoranza?! Grazie al diurno, io e i miei ragazzi siamo stati tra i primi a conoscere la verità e da allora al Fangtuary la voce è girata parecchio velocemente. Senza contare che a tutti gli effetti non ci vuole un genio per arrivare a capire chi sei veramente…
    Camus: Beh, il fatto che il glifo della terza casa non sia mai scomparso dallo Zodiakos Kyklos è sempre stato sotto gli occhi di tutti. Soltanto Shaka poteva riuscire nell’impresa di non collegare le cose tra loro.
    Shaka: Cosa state dicendo? Il Pope in realtà sarebbe…
    Pope: Ebbene, se le cose stanno così…
    Il Pope lancia via tunica sacerdotale e maschera mostrando a tutti il suo vero aspetto, quello di Saga, Maestro della Casa di Gemini, nella sua tenebrosa Gold Cloth.
    Shaka: AAHH!!! GRANDE SORPRESAAA!!!
    La nebbia si dirada per un attimo e una gigantesca luna piena illumina il fronte degli alleati di Saga. A spostare dolcemente uno sbigottito Shaka è la mano di Milo, Maestro della Casa di Scorpio che, seguito dal suo servitore Algol di Perseo, si porta a fianco di Saga per meglio guardare negli occhi il suo vecchio amico Camus, dall’altra parte del giardino. Al pari di Milo anche un altro Gold Saint del gruppo dei Sanguinisti ha gli occhi puntati su uno dei propri avversari. Trattasi di Death Mask, fiancheggiato da Dio della Mosca, che con sguardo beffardo misto a curiosità osserva l’espressione turbata di Aphrodite della Casa di Pisces. L’unico a mostrarsi apparentemente indifferente a tutti i presenti è Mu della Casa di Aries, ma a un esame più attento il suo contegno altezzoso viene facilmente tradito da fremiti di un’eccitazione senza pari. Egli è seguito da due ancelle di bianco vestite: Shaina dell’Ofiuco e June del Camaleonte, unico Vampiro di grado inferiore a indossare un’armatura al di sopra delle proprie vesti. Chi invece cerca di evitare, con non poco disagio, uno sguardo penetrante proveniente dal fronte opposto è il detective Ichi, vestito in un lungo e ordinato abito scuro e con una bombetta sulla testa.
    Saga (avvicinandosi a Ichi): Ichi, pensavo di essere stato chiaro prima di venire qua. Fai sparire quella ridicola bombetta.
    Ichi (gettando via la bombetta): Lei ha perfettamente ragione. È un peccato coprire così la mia splendida chioma.
    Saga: Ripensandoci era meglio prima… Piuttosto, come mai il tuo amico indossa una cloth? Non avevo capito che foste anche voi dei Saint.
    Ichi: Non lo so, se la sarà presa in questi giorni, immagino. Se è per questo, non era neppure un Licantropo fino all’altro giorno, no? Hi! Hi! Hi!
    Saga: Falla finita e tira fuori la tua cloth, muoviti!
    Ichi (continuando a mentire spudoratamente): Lo farei volentieri, mio signore, ma non ho ancora imparato a controllare bene il passaggio trans-dimensione per portare qui la mia cloth. Il responsabile di questa missione è Nachi è solo lui potrebbe…
    Saga: Cosa stai farneticando? Vuoi farmi perdere la pazienza?
    Nachi (dopo aver ascoltato tutto grazie al suo super-udito da Licantropo): PORTA!
    Una porta trans-dimensionale si apre a fianco a Ichi e da questa ne esce la Cloth dell’Idra Femmina.
    Ichi: Sigh!
    La Cloth si dispone sul corpo di Ichi e il passaggio trans-dimensionale si richiude su se stesso.

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    Nachi: SAGA!
    Saga: Cosa vuoi, cagnaccio?
    Nachi: Già che siamo in tema di rivelazioni e colpi di scena forse è il caso che tu o qualcuno dei tuoi tiri fuori lo Scettro di Nike.
    Saga: Pensi davvero che in una situazione come questa aspetteremmo il tuo suggerimento per usarlo, se fosse in nostro possesso? Ti ho sopravvalutato, investigatore Nachi, sei più stupido di quanto pensassi.
    Nachi (rivolgendosi a Kanon): Possibile che nessuno di loro o dei tuoi ce l’abbia?
    Kanon: Nonostante tutto sono d’accordo con mio fratello. Arrivati a questo punto sarebbe un’imprudenza non sfruttare un potere come quello dello Scettro. Probabilmente si trova da un’altra parte.
    Saga: Nachi! La tua vita e quella di Ichi sono ancora necessarie al Santuario. Se Kanon è d’accordo, suggerisco che vi allontaniate entrambi da questo luogo per poter continuare le vostre indagini senza correre alcun pericolo.
    Nachi (guardando fisso negli occhi Ichi): Mi spiace, ma sono io a rifiutare!
    Utgard: Nachi, ho il sospetto di non comprendere fino in fondo le ragioni del tuo odio nei confronti di Ichi, ma ricordati che è la luna piena che sta alimentando la tua rabbia e che ti rende più aggressivo.
    Nachi (osservando i propri artigli serrarsi a pugno): Mi rende più forte! [162]
    Kanon: Saga, non vedo comunque che bisogno ci sia di suggerire misure di sicurezza. Stando alle parole di Death Mask, riferiteci da Aphrodite, siamo qui solo per parlare, no? Discutiamo della faccenda con calma, allora. In modo civile.
    Saga: Parole giuste, Kanon, ma un po’ fuori luogo, dal momento che hai radunato un esercito contro il Santuario stesso. [163]
    Kanon: Per l’ultima volta, Saga, ti invito alla ragione. Non puoi affrontarci. Siamo in evidente superiorità numerica. Non avresti scampo.
    Milo (camminando in direzione del gruppo di Kanon): Tsk! In superiorità numerica? Senz’altro. In superiorità bellica? Ne dubito.
    Saga: Milo, cosa fai?
    Milo: Sono stanco delle parole.
    Lettore1: Santissime parole.
    I Licantropi digrignano i denti e mostrano i loro artigli al nemico.
    Camus (rivolto ai compagni): Ci penso io.
    Milo (prendendo a correre per poi compiere un grande balzo verso gli avversari): E quelli sarebbero degli artigli? Assaggiate questo, piuttosto!
    Milo si prepara a sferrare dall’alto una raffica di Scarlet Needle sul gruppo di Kanon, ma si ritrova Camus davanti al muso. Vi è un velocissimo scambio di colpi e i due riatterrano a qualche metro di distanza. Il corpo di Camus crolla a terra. Milo ha tra le mani la testa di Camus.
    Milo: Oh, amico mio… Perché mi hai tradito? [164]
    Milo lancia la testa verso il gruppo di Kanon. [165]
    Milo: Adieu, mon amour. [166]
    Lettore1: Ecco, questa frase, però, la si poteva evitare.
    Dohko fa per recuperare la testa di Camus, ma questa un istante dopo prende fuoco, allo stesso modo del resto del corpo di Camus, dal quale scaturisce una colonna di luce che si innalza verso il cielo per qualche secondo. [167] Dohko alza gli occhi verso Milo e questo gli risponde con un sorrisetto beffardo. Il Magister si scaglia dunque contro il Maestro della Casa di Scorpio e senza ulteriori indugi anche tutti gli altri Vampiri ribelli e i Licantropi si mobilitano e iniziano a correre furiosi in direzione dei nemici. Parimenti, a un segnale di Saga, i Sanguinisti si dirigono rapidamente verso il centro del Giardino. È l’inizio della battaglia.
    L’unico a rimanere in disparte è naturalmente Ichi, incerto sul da farsi, ma sicuro di non voler affrontare nessuno di quei mostri.
    Continua a 5.03


    5.36


    Un calesse lascia Ichi e Nachi presso la Casa di Taurus. Mentre attraversano a piedi il gigantesco cortile antistante all’ingresso, i due hanno modo di chiarire una spinosa questione su cui moltissimi Lettori si staranno sicuramente dibattendo…
    Lettore1: A centinaia, guarda…
    Nachi (con un risolino secco): Per una mescolanza di moderno e medioevale, di praticità e di fantasia sfrenata, credo che questa missione sia davvero il massimo. Ma cosa sappiamo sui Vampiri? È un argomento che rientra nel nostro campo? [44]
    Ichi: Oh beh, ci sono poche cose da sapere… Per farti Vampiro devono succhiarti il sangue, poi tu devi succhiarlo a loro. È tutto basato sul succhiare. Di solito ti ammazzano soltanto. Hi! Hi! Hi! [45]
    Nachi: Comunque Ichi, tu non mi trai in inganno… Come mai quella faccia?
    Ichi: Beh, i capelli sono tinti. I meravigliosi lineamenti li ho presi dalla mamma… Ti assicuro che è la mia.
    Nachi: Ok, va bene, parlo io. È inutile tirarla per le lunghe. Ti starai certamente chiedendo i motivi del mio cambiamento…
    Ichi: Quel tweed e quel berretto di stoffa non ti donano granché, in effetti… [6]
    Nachi: È iniziato tutto quando ci siamo recati allo Star Hill, ricordi?
    Ichi: Mini capitolo in fondo al secondo volume delle nostre avventure.
    Nachi: Precisamente. Lì ho trovato per puro caso alcune pergamene che i Pope si tramandano di generazione in generazione. Esse insegnano come manipolare la mente, una tecnica molto simile a quella che ho subito da Ikki durante le Galaxian Wars. Mentre eravamo sul vascello trans-dimensionale di Zeus, ho avuto occasione di sperimentare quelle tecniche su me stesso e pian piano ne sto diventando sempre più padrone.
    Ichi: Hai imparato in fretta…
    Nachi: Beh, sul vascello, dalle parti della biblioteca, ho trovato una stanza dello spirito e del tempo [46] e ho potuto allenarmi per settimane mentre per voi passavano solo pochi minuti. E poi sai come funziona quando si attraversa il Bleed su un vascello trans-dimensionale: le cose mutano in fretta…
    Ichi: Non me lo dire. Io invece ho imparato a leggere. Siamo tutti e due uberpotenti ora…
    Nachi: Sì… più o meno… Comunque, grazie a quella tecnica, è sufficiente che io desideri di avere una certa capacità, puntare il dito alla tempia e BANG, mi autoconvinco di essere un certo tipo di persona al punto di diventarla sul serio…
    Ichi: Come dire che il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla. [47] Hi! Hi! Hi!
    Nachi (massaggiandosi il livido sulla tempia destra): Mi hai tolto le parole di bocca. Il problema è che ora non riesco più a farne a meno…
    Ichi: Eccoci davanti alla Casa del Toro. Hi! Hi! Hi! Non immaginavo che la Casa del Toro potesse essere così… così…
    Nachi: Sì, in effetti è un po’…
    Ichi: Sì, è un po’… Come dire…? Non mi viene la parola…
    Nachi: Penso di capire cosa intendi e condivido pienamente il tuo pensiero. È proprio… Ehi, ma quello vicino all’ingresso non è Aldone?
    Lettore1: No, fermi tutti! Possiamo sapere com’è fatta questa casa?
    Lettrice2: Si dice per favore!
    Lettore1: Ma anche no! È un mio fottuto diritto!
    Lettrice2: Sei solo un cafone! Quindi non lo saprai mai!
    Lettore1: Che paracula… Ora immagino che questo Saint si ispiri come agli altri a qualche figura vampiresca della cultura pop bimbominchia, giusto? Se non sbaglio, di solito i Vampiri sono emaciati e poco prestanti fisicamente (almeno all'apparenza). Confesso che ora sono proprio curioso di sapere a chi possa essere associato uno grande e grosso come Aldebaran…
    Lettrice2: È una sorpresa…
    Ichi: Ehi! Perché Aldone è fermo in quella posizione strana con le braccia protese?
    Lettore1: Non mi dire che…
    Ichi va a dare uno scrollone ad Aldebaran e l’armatura crolla a terra in mezzo a un mucchietto di polvere.
    Lettore1: La fantasia…
    Nachi: Ehi, guarda qua attorno. Ci sono altri mucchietti di polvere. Quella non è l’armatura di Geki? Dev’esserci stata una battaglia qui! Ichi… cosa fai con quel rametto?
    Ichi (lanciando il rametto): Vai, bello! Vallo a prendere!
    Il rametto vola aldilà di una figura pelosa in penombra, ritta su due zampe e dagli occhi gialli brillanti.
    Figura pelosa in penombra (avvicinandosi lentamente): Ggrrr…
    Numerose altre figure emergono dal buio della notte avvicinandosi e ringhiando ai due bronzini e finendo per circondarli completamente.
    Figura pelosa in armatura dagli occhi rossi brillanti (appressandosi più degli altri): Il mio nome è Fenrir, capobranco dei lupi di Atene. Voi… come osate…?
    Lettore1: Sì, va beh. Ma nel primo volume non si era detto che tutta la saga di Asgard era un delirio di Nachi? Qui non si è in grado di mantenere nemmeno la continuity all’interno della fanfic stessa! Ma andare a zappare le patate, piuttosto?
    Lettrice2: Ti ricordo che questo è un mondo parallelo. Non rompere!
    Fenrir: Sì, non rompere!
    Loki: Cos…?! Dice a me, capo?
    Lettore1: Cos…?! Loki?! Quello del secondo movie? Dillo che lo fai apposta…
    Utgard: Capo, aspettiamo un suo ordine!
    Lettore1: Pure Utgard?! MA BASTAAA! Che poi Utgard è rappresentato da un cane infernale e non da un lupo! Ignorante!
    Lettrice2: Vallo a dire alla Toei!
    Lettore1: La Toei non conta! Tutto questo non conta! Tu non conti!
    Nachi: Signor Fewnir, noi saremmo i due investigatori chiamati dal Pope per ritrovare lo Scettro di Nike scomparso…
    Fenrir: Fenrir, mi chiamo Fenrir. Ggrrr… Maledetti… umani…
    Ichi: Perché se ne sta fermo tremando come una foglia? Avrà mica paura di noi? Hi! Hi! Hi!
    Fenrir: Grrr… È la rabbia che impedisce i miei movimenti, non la paura. Hai ucciso un sangue puro e la sua progenie. Preparati adesso! Vendicherò i miei padroni!

    a) Nachi decide di sottolineare gli errori di logica nel ragionamento di Fenrir
    Vai a 5.34

    b) Nachi prova a scaricare la colpa su una persona di colore di passaggio
    Vai a 5.40


    Lettore1: Che bivio idiota! È ovvio per chiunque che la risposta giusta sia in ogni caso la seconda!


    5.37


    DIARIO DI ICHI KIDO [95]



    Caro Diario, [96]
    sono stato accompagnato da Misty della Lucertola fino alle porte della tredicesima casa e da lì fino a un’anticamera, dove sono stato lasciato da solo. Del Grande Sacerdote non vi era traccia e nell’attesa mi sono avventurato attraverso un uscio, ritrovandomi all’interno di una sorta di biblioteca. Sugli scaffali ho trovato un’enorme quantità di manoscritti, pergamene e volumi stampati di ogni epoca narranti le antiche gesta dei Saint. Vi era persino una copia integrale della Taizen e una dell’Ipermito.
    Mentre osservavo i libri, l’uscio è girato sui cardini ed è entrato il Pope. Mi ha salutato cordialmente e, spostandosi nei pressi di un tavolino - dove era poggiata una scacchiera con i pezzi predisposti per l’inizio di una partita
    [97] - si è augurato che fossi stato trattato con il dovuto riguardo dai soldati, e dopo una breve pausa ha soggiunto:
    «Sono lieto che abbiate trovato la biblioteca perché sono certo che contiene parecchio di interesse per voi.»
    [98] Sedendomi al tavolino, l’ho ringraziato per le sue attenzioni e per tutta risposta egli ha replicato: «Suvvia, suvvia. Mi sembra il minimo per colui che è mio ospite e allo stesso tempo mio prezioso collaboratore. Mi dovrete scusare, anzi, se fino a ora vi ho parlato attraverso una maschera e non vi dispiacerà, quindi, se mi metto un po’ in libertà. »
    Come il Pope ha fatto per togliersi la maschera sacerdotale, così la mia mano è corsa istintivamente al taschino, dove tenevo le Sabbie del Tempo che avevo sottratto al mio amico Nachi. Il Pope, il viso scoperto e facente mostra di lunghi e folti baffi
    [99], si è premurato di rassicurarmi subito:
    «Non dovete preoccuparvi, signor Ichi. Mio è il dono di leggere nel cuore delle persone e, dagli sguardi vostri e di quelli del vostro collega, mi è stato facile intuire che in voi era la certezza che i sospetti del Magister sul mio conto avessero un certo qual fondamento. Ma ditemi, ora che potete vedermi chiaramente in volto, chi osservate al di sotto della maschera che solitamente indosso?»
    «Voi siete… siete Saga» ho balbettato senza riuscire a reprimere del tutto il timore di dover spiacevolmente portare in tutta fretta il segreto nella tomba, e subito ho aggiunto: «Siete il Saint dei Gemelli di cui il Santuario aveva perso ogni traccia…»
    «Vi sbagliate» ha replicato lui. «Ho ripudiato quel nome. Ora sono il Grande Sacerdote.»
    «Certamente» ho puntualizzato. «Voi siete Saga di Gemini con le sembianze del Grande Sacerdote. Questo perché il vero Pope è…»
    «Il vero Pope…» mi ha interrotto Saga con un moto di stizza «è qui davanti a voi, non vedete?»
    Colto di sorpresa da quella rivelazione, mi sono guardato in giro, in cerca del caro buon vecchio Shion.
    Non trovando soddisfazione nel mio atteggiamento, Mister Padrone-del-Mondo si è sentito in dovere di impreziosire ulteriormente la propria esibizione narcisistica e ha soggiunto: «Io sono il prescelto. Io solo merito di essere il Grande Sacerdote. Io sono la giustizia, signor Ichi. Sono la giustizia fatta persona!»
    [100]
    Ho alzato la testa dai miei fogli per annuire accondiscendente e in questo i miei occhi hanno incrociato uno sguardo carico di odio e risentimento. Appressandosi a me, egli mi ha apostrofato: «Si può sapere cosa sta combinando con quei fogli e quella penna? Il vostro atteggiamento distratto mi appare un oltraggio all’amicizia e all’ospitalità.» [101]
    «Scrivo il mio diario» gli ho spiegato docilmente «altrimenti i Lettori come potrebbero conoscere gli avvenimenti di questa storia nel dettaglio? Non vi aspetterete che tenga tutto a memoria per scriverlo dopo, vero?! Si figuri che fino a qualche giorno fa neanche sapevo leggere e scrivere e ora guardi come riesco a vergare abilmente queste pagine proprio mentre discorriamo amabilmente! Nachi non faceva lo stesso quand’era protagonista? Vedevo che prendeva spesso appunti…»
    «Lo… lo domandate a me?!» ha risposto Saga ringhiando. «Eravate insieme fino a pochi minuti fa, l’avete già scordato?!»
    Mi sono armato di pazienza e ho ribattuto: «Avete già scordato che vi ho appena detto che ho scarsa memoria? Se ricordo io di averlo detto, si vede che voi avete una memoria persino peggiore della mia. Come pretendete di dominare il mondo in queste condizioni?»
    Come ho finito di rispondergli, ecco gli occhi di Saga accendersi di una sorta di demoniaco furore. Per meglio dire, egli aveva gli occhi letteralmente fiammeggianti e la luce rossa in essi era immonda, come se le fiamme dell’abisso ardesser…»
    [102]


    Saga (strappando via di mano i fogli a Ichi): La fai finita una buona volta?! Cosa diavolo stai scrivendo, fa’ vedere! Mmhh… Quante idiozie! Già il tuo compare era una mezza tacca, figuriamoci se a un aborto come te mi rivolgerei in questo modo! Ma… Come mi hai definito qui? Mister Padrone-del-Mondo?! MALEDETTO!
    Saga riduce i fogli a coriandoli e fa per avventarsi su Ichi, ma una forza invisibile lo trattiene.
    Saga: Cosa…?! Ancora tu… Lasciami andare, stupida seconda personalità buona. Sì, lo so… Lui ci serve, lo so. E so anche che la lettura degli astri ha mostrato che uno di loro due in qualche modo troverà lo Scettro. Ora mi calmo… Grrr… Stupido punkettone, dimmi quello che devi dirmi e poi sparisci!
    Ichi: Signor Saga, sono qui per denunciare un sordido intrigo ordito alle sue spalle!
    Saga (spostando l’attenzione sulla scacchiera e muovendone i pezzi): Ma quale intrigo e intrigo! Devo forse ripetermi?! Leggo perfettamente nell’animo della gente e so bene che a breve scoppierà il delirio qui al Santuario.
    Ichi: Ah, sì? Lei sa già tutto?
    Saga: Razza di stupido! Tu non ti sei ancora reso conto di chi hai di fronte, vero?
    Ichi: Eccolo che ricomincia…
    Saga: Noi Gemini abbiamo il diritto di essere orgogliosi, perché sotto la luce della nostra costellazione hanno combattuto per il potere innumerevoli e valorosi guerrieri. Mia, infatti, è la forza dei due gemelli dalle immortali spoglie che ereditarono l’armatura da quel Filaco eroe che salvò prima Tebe in gioventù e poi Delfi otto secoli a seguire. Dei due fratelli, Castore era colui che disponeva dell’arte della guerra. Tale potere consente alla mia anima di comandare tutti i Saint. Di suo fratello Polluce era l’invincibile pugno di ferro, offertogli da Efesto, fabbro divino. Tale potere consente alle mie braccia di disintegrare l’intera via lattea. Non ebbero tema, essi, di sfidare gli dèi per recuperare la dorata corazza di Aries a fianco di Giasone di Argo strappandola a quelle stesse grinfie che, saltando nel tempo, cercarono di carpirla poco più di due secoli or sono. In verità, nell’affrontare le Argonautiche, i due Gemelli miravano al trono, ma è forse da stupirsi che fossimo una razza di conquistatori, che ne fossimo fieri, che allorché Berserker e Specter si riversassero a centinaia o anco milioni, sulle nostre frontiere, noi li respingessimo ogni volta? Ahimè, mai troppo presto imparammo il valore di contare solo e unicamente sulle nostre forze! Cademmo in errore quando, nelle vesti di Alfeo pentecontarca, ci affidammo a falsi giuramenti e fallimmo così nello sradicare e soppiantare la casata degli Agiadi per sedere su uno dei due troni di Sparta. Ah! L’amarezza di essere traditi da ambo i fronti contendenti! Da Ares e Demarato, dimentichi delle loro promesse una volta compiuto per loro lo sporco lavoro; dagli stessi Efori del Santuario, che dalla loro ebbero l’esperienza di secoli e secoli per generare fin dal principio un inganno superiore a quello da noi ordito e condannarci così ingiustamente a una vita ben misera. Fu solo allora che capimmo che noi non apparteniamo né al bene, né al male, né siamo legati a dèi o uomini, ma anzi siamo destinati a dominarli nella loro interezza. E quando il dio che presiede alle favorevoli opportunità tornò in tempi più recenti a tessere le sue trame, fu gran vergogna che dei due Gemini, l’indegno fratello maggiore, egli caduto, vendesse il suo popolo e l’ubicazione della Divina Armatura all’altro dio che regna sottoterra. Ma non fu proprio egli stesso, l’onore e la memoria riscattati dal sacrificio fraterno, che affrontò il nemico e, una volta respinto, tornò nuovamente a fronteggiarlo sul suo stesso suolo? Non sapeva forse che lui, e soltanto lui, alla fine avrebbe trionfato? Ah, giovin signore, Noi possiamo vantare un passato che schiume della terra come gli Specter, i Marina o gli stessi Saint non possono neppure sognare! Sebbene i giorni guerreschi appaiano finiti e sembri affacciarsi il tempo del dominio eterno su questo mondo, la vera battaglia deve ancora principiare. Il sangue è una cosa troppo preziosa, in quest’epoca di disonorevole pace, ed è giunto il tempo che i Saint restituiscano alla Madre Terra ciò che gli è stato imprestato. Tutto, per la soddisfazione delle mie brame. Tutto per dar vita… a un eterno paradiso su questa terra! [103]
    Ichi: Ehmm… Ripeto: quindi lei sa già tutto? La domanda è semplice. Non capisco perché ci si debba disperdere così a parlare della rava e della fava invece di rispondere a un semplice e lineare quesit…
    Saga: Fratello!
    Ichi: Accipicchia, alla faccia della bipolarità!
    Saga: Non dicevo a te, idiota. Ma… a lui!
    Ichi si gira. Appoggiato allo stipite della porta vi è Kanon, vestito con giacchetta in pelle, t-shirt e pantaloni jeans.
    Kanon: Ciao, fratellone! Vedo che ti sei sistemato!
    Ichi: Tu… tu sei…
    Kanon: Spetta a me decidere chi io sia. Imprigionato da colui che di fatto è mio fratello fui spogliato dei miei poteri e della mia libertà. [104]
    Ichi: Ah, che noia!
    Lettore1: Concordo!
    Saga: Sono passati tredici anni, Kanon!
    Kanon: Grazie al cielo. Non li sopportavo più gli anni settanta. Vita alta, gilet di lana, tutine… per non parlare di quell’orribile zampa d’elefante! Ricorda, Saga, è importante non farsi trascinare dalla moda.
    Saga: Ero convinto che fossi morto.
    Kanon: Sì, ma non per sempre, fratello. Ti ho promesso un’eternità di sofferenze. [105] Quando mi incarcerasti rischiai innumerevoli volte di affogare, ma in profonde acque blu fui invitato nel segreto tempio presieduto dal sovrano dei mari. [104] Sei anni dopo una divinità superiore mi liberò dell’influsso del Signor Wilson e mi donò nuovi poteri.
    Saga: Ricordo il Signor Wilson, il tuo amico immaginario. Dicevi che era per mezzo suo che mi portavi sulla via del male. Quante sciocchezze!
    Kanon: Ma ceeeerto! Tu sei quello che versa sangue umano e io sono il fratello cattivo. Tutto come prima! [106]
    Saga: Perché sei qui?
    Kanon: Mi mancava il mio fratellone. [107] È bello tornare a casa. [108] Ho fatto una riflessione, un esame di coscienza, e vorrei che ricominciassimo. Dobbiamo lasciarci alle spalle il passato, fratello! [109]
    Saga: Non me la bevo. Che cosa hai in mente di fare, Kanon?
    Kanon: He! He! He! Solo io posso saperlo. Tu devi… puntini puntini puntini… [108]
    Saga: Finiamola con la commedia! So benissimo perché sei qui! Stai organizzando una guerra civile!
    Kanon: Din din din! Allora non sei stupido come sembri! [110] Quindi sapevi che non ero morto? Che sorpresa! Sono sconvolto… In verità ho abbandonato da tempo i miei propositi di vendetta. Potremmo riassumere i motivi della mia presenza qui con una sola parola: Gea. [111]
    Saga (muovendo i pezzi sulla scacchiera): Povero fratello, così sciocco! Immagino ci sia tu dietro al tentativo di gettare discredito sul movimento sanguinista. A quest’ora Death Mask dovrebbe essere già sul posto per sistemare tutto… Sarebbe questa la tua tanto decantata moralità? Permettere a dei poveri innocenti di essere trasformati in Ghoul? Vergogna, fratello!
    Kanon: Faccio solo ciò che è necessario per fermare questa follia.
    Saga (continuando a muovere i pezzi sulla scacchiera): La follia sarebbe quella di mietere vite umane come nutrimento? E perché mai? È la nostra natura, in fondo…
    Kanon: Sai benissimo che questo porterà al risveglio di Gea. Non mi dirai che sei diventato il suo fedele servitore?
    Saga: Me ne guardo bene. Tu credi invece che vietare al Santuario di bere sangue umano eviterà nel lungo tempo lo stesso numero di vittime? Hai così fiducia nei Saint? Io dico invece che nel tuo mondo ideale causeresti molte più morti tu di quante ne voglia io.
    Kanon: Perché tu quante ne vuoi? Cosa intendi dire?
    Saga (prendendo in mano la regina nera): Intendo dire che… puntini puntini puntini… Tu fai pure le tue mosse. Io ho il mio asso nella manica…
    Saga svita la parte superiore del pezzo degli scacchi.
    Kanon: Ma… quello…
    Saga: Riconosci il profumo? È l’Ichor di Gea che mi fu donato dal divino Ponto.
    Saga prende un contagocce e lo inserisce nel contenitore.
    Saga: Sette anni fa versai una goccia di questo sangue nei calici dei Gold Saint rendendoli simili a noi due. Io però, a differenza di loro… e di te… ho il privilegio di berne un po’ ogni tanto, giusto per assicurare nel tempo la gerarchia al Santuario.
    Saga porta il contagocce davanti al proprio viso. Kanon resta a guardare la scena come ipnotizzato.
    Saga: Il sangue di Gea. La prima, l’ultima, l’eterna. [112]
    Dopo aver bevuto la goccia, Saga chiude gli occhi per qualche secondo.
    Saga: Ti ringrazio, Gea. Grazie a te. Grazie a te, che la morte trascendi. [113]
    Kanon si avvicina avido. Saga avvita il contenitore e lo ripone in tasca.
    Saga: Lontano, fratello. Chi è in astinenza dal sangue ha difficoltà a controllarsi. Se ti scolassi l’intera boccetta non ti farebbe affatto bene. Per la tua buona salute è meglio che tu stia lontano da questo sacro sangue ed è bene che io provveda a riporlo in un luogo sicuro. Purtroppo non è in nostro potere gestire così tanto potere tutto insieme. Bisogna… sapersi accontentare…
    Kanon: Maledetto! Io ti odio!
    Saga: Lo so.
    Kanon. No, non lo sai. Non è perché tredici anni fa mi imprigionasti il motivo del mio odio.
    Saga: E perché, di grazia?
    Kanon: Perché loro hanno trasformato anche te. Dovevo essere solo io, Saga. SOLO IO! [114]
    Saga: Che peccato, fratellino. Un vero peccato che io sia sempre il numero uno e tu il numero due. A quanto pare certe cose non cambiano mai.
    Kanon: Tu dici? Staremo a vedere se presto non vi sarà un capovolgimento della situazione! Avrai presto mie notizie!
    Saga: Bye bye!
    Kanon (girandosi un attimo prima di uscire e indicando Ichi): Un… un momento! Ma quel coso lì ti sta bene che abbia ascoltato tutto?
    Saga: Beh, sì, è qui apposta per indagare. Mmmhhh… Forse però hai ragione, ha sentito fin troppo. Per sicurezza ora gli cancello i ricordi recenti.
    Kanon: Come ti pare.
    Kanon esce dalla stanza. Ichi con nonchalance tira fuori dei nuovi fogli su cui inizia a prendere velocemente appunti. Saga, con la medesima calma glieli prende di mano e li distrugge. Poi punta un dito alla sua tempia e gli rimuove i ricordi degli ultimi minuti.
    Ichi barcolla qualche secondo sulla sedia, poi si riprende.
    Ichi: Quindi?
    Saga: Quindi cosa?
    Ichi: Devo ripetermi ancora? Quindi è vero che lei è a conoscenza di una guerra civile alle porte del Santuario?
    Saga: Aspe… Che la mia tecnica non abbia avuto effetto? Mi stai ripetendo la domanda di prima riferendoti a quello che hai scoperto presso la seconda casa oppure ti ricordi anche di Kanon?
    Ichi: Tuo fratello Kanon?
    Saga: Sai… sai di Kanon? Quindi ti ricorderai anche…
    Ichi: Sì, beh, so che Kanon vuole muovere guerra al Santuario.
    Saga: Aspetta, sono confuso… Forse ti hanno parlato di Kanon alla Casa di Taurus? Si può sapere cosa sai?
    Ichi: So del Signor Wilson, so che tredici anni fai avevi rinchiuso tuo fratello in prigione, so che ti odia con tutto se stesso… Devo andare avanti?
    Saga: Mmmh… Forse ho sbagliato qualcosa nel lanciare il colpo. Ribeccati questo!
    Saga utilizza di nuovo la stessa tecnica su Ichi.
    Ichi: Quindi?
    Saga: …
    Ichi: Lei sa già tutto sulla imminente guerra civile che avverrà al Santuario? Cosa ci vuole a rispondere?
    Saga: Ti detesto.
    Ichi (rattristato): Ma perché mi odiano tutti?
    Saga: Non voglio più vederti fino a domani. Ti farò scortare da una guardia fino alle tue stanze. Domani mattina parlerai con Aphrodite della Casa di Pisces. ORA… SPARISCI!!!
    In quel momento sopraggiunge una guardia.
    Guardia: Signore, i Lycan sono scappati dalle prigioni! Ma… il suo volto… lei in realtà è…
    Saga: Ah! Quante faccende da sistemare!
    Mentre si odono delle grida provenire dalla biblioteca, Ichi viene accompagnato alle sue stanze da un’altra guardia ignara di tutto.


    Poco dopo…
    Ichi (tra sé e sé, seduto sul letto): Accidenti a tutti loro! Nessuno mi dà la possibilità di mostrare il mio vero valore. Non posso sprecare questa occasione!
    Ichi aspetta una buona mezz’ora per sicurezza e poi esce dalla stanza. I labirintici corridoi della tredicesima casa sono flebilmente illuminati da alcune torce fissate alle pareti. Dopo brevissimo tempo Ichi si è già perso, ma in fondo a un corridoio, dietro una curva, il Saint dell’Idra scorge un’esile bambina.
    Esile figura di bambina: He! He! He! Vuoi giocare con me?
    Con un dito, la bambina fa segno a Ichi di seguirlo, poi sparisce dietro l’angolo.
    Ichi ha la sensazione di riconoscere quella fanciulla, ma, in un luogo del genere, non sa bene se è il caso di seguirla oppure no.

    a) Ichi decide di seguire la fanciulla
    Vai a 5.44

    b) Ichi decide di andare dalla parte opposta
    Vai a 5.06


    5.38


    Dohko: Signor Nachi, se non sono indiscreto, cos’è che ha appena dato al suo amico?
    Nachi: Nulla, assolutamente nulla. Lui pensa che sia un artefatto di origine divina, ma in realtà in quel sacchetto ci sono solo ceneri prese dal camino.
    Dohko: In questo modo rischierà la pelle.
    Nachi: Può darsi. Spero che mi perdoni per averlo ingannato, ma questa è l’unica possibilità di tenerlo in vita. Le cose devono procedere in un certo modo e questa era la soluzione più sensata.
    Dohko: Lei sta diventando sempre più criptico, signor Nachi!
    Nachi: Ne sono consapevole.
    Dalla finestra entra un grosso pipistrello che, con uno sbuffo di fumo, si trasforma all’istante nel Vampiro Saga.
    Saga: Nachi, come al solito la stai tirando per le lunghe! Se sai dove si trova questo Scettro, dimmelo e facciamola finita!
    Nachi: Lo Scettro di Nike in questo momento è esattamente dove si deve trovare!
    Saga: Misura bene le tue parole, lupastro, perché non accetterò altre prese in giro. Mente voi restate qui a perdere tempo, gli altri Saint stanno combattendo una dura battaglia per la sopravvivenza non solo di noi Vampiri, ma anche della razza umana!
    Nachi: In tal caso sarebbe meglio che li raggiungessi!
    Saga: Per l’ultima volta: dimmi dove si trova lo Scettro! Secondo i miei piani dovremmo riuscire a sconfiggere il nemico in ogni caso, ma grazie allo Scettro la nostra vittoria contro gli dèi invasori non potrà che essere certa. Forse ci permetterà perfino di limitare le vittime, quindi muoviti o giuro che ti elimino con le mie stesse mani!
    Dohko: Signor Nachi, forse dovrebbe…
    Nachi: Saga, se ignoriamo per un attimo le semplici regole che governano lo spazio e il tempo, allora potrei risponderti che lo Scettro è esattamente in questa stanza.
    Saga: DOVE? NON LO VEDO!
    Nachi: La posizione esatta non la conosco per certo, ma posso immaginare che sia su quel sostegno metallico, vicino alla vasca.
    Saga: Lì non c’è un bel niente!
    Nachi: E io ti dico che secondo me è proprio in quel punto.
    Saga: Ora mi hai stancato! Non importa cosa mi hanno detto le stelle, la mia sopportazione è andata oltre ogni limite! Morite, noiosi rifiuti petulanti! ANOTHER DIMENSION!!!
    Un attimo prima di essere risucchiato dalla distorsione dimensionale creata da Saga, Nachi si stringe a Dohko, utilizza le Sabbie del Tempo e trasporta entrambi indietro nel tempo.

    Continua a 5.43


    5.39


    Nachi si siede sul corpo svenuto di Ichi, accavalla le gambe, unisce le punte delle dita e chiude gli occhi riflettendo per qualche secondo. [10]
    Loki: Sto aspettando, Nachi. Allora, quale delle due opzioni scegli?
    Nachi (aprendo gli occhi): Nessuna delle due. Resterò a capo del branco e allo stesso tempo Yoshitomi non correrà alcun pericolo.
    Loki: Se speri che io vi riveli il suo nascondiglio, ti sbagli di grosso!
    Nachi: Intendi il vecchio ripostiglio del Santuario?
    Loki (sudando freddo): Cos…?! Come… come fai a dirlo?
    Nachi: Per ogni evenienza è sicuramente una buona idea tenere il piccolo nascosto nelle vicinanze. Sei arrivato soltanto ora perché volevi essere sicuro che tutti i Saint non potessero vederti. Dal sangue sulle tue mani deduco che ti sarà bastato uccidere qualche soldato semplice per poter raggiungere il ripostiglio indisturbato. Quando hai sentito i suoni della battaglia hai deciso di approfittare della confusione e della nebbia e sei venuto qui.
    Loki: Non mi ascolti? Ti dico che non ho nascosto Yoshitomi nel ripostiglio! E se anche fosse, non vedo come tu possa saperlo.
    Nachi: Nel mio mondo, tempo addietro, ho sfruttato anch’io quel ripostiglio per nascondervi e legarvi una ragazza. L’angolo più adatto nella stanza è proprio nei pressi di una piccola pozza stagnante causata da infiltrazioni dove bisogna inginocchiarsi per poter legare un bambino, finendo così per ritrovarsi sui pantaloni macchie molto simili a quelle che hai tu in questo momento.
    Loki (guardandosi i pantaloni sconvolto): Potrei… potrei essermele fatte in mille altri modi!
    Utgard: Aspe’, Nachi… tu avresti legato chi…?
    Nachi: Non dimentichiamoci poi di quel chiodo sporgente sulla porta di ingresso. A causa dei cardini arrugginiti bisogna spingere di spalla per aprirla e una persona di fretta potrebbe inavvertitamente strapparsi il vestito proprio… in quel punto, vedi? Il graffio che ti sei procurato si è rimarginato in un istante, ma ti ha sporcato il vestito proprio nel punto dello strappo. Può bastare o devo parlare anche della polvere e di altri deliziosi particolari?
    Loki (guardando il minuscolo strappo sul vestito tra le placche dell’armatura): D’accordo, maledizione! L’ho nascosto lì, inutile negarlo! Lascia però che ti dica che la tua non è stata una mossa molto furba. Dicendomi di conoscere il nascondiglio mi costringi a fare fuori il mio ostaggio.
    Nachi (alzandosi in piedi): Non se riesco a fermarti.
    Loki (ridendo): Tu?! Tu vorresti fermarmi?! Avanti, mostrami il potere che ha sconfitto Geist e annientato i Saint della Frittura di Paranza. Sono venuto per quell’Alfa. Fatti sotto! [215]
    Nachi: Permettimi di mostrarti, Loki, cosa può fare il potere di un Vero Alfa unito a quello di una cloth che già una volta ha risvegliato il suo potere divino.
    Loki: Tsk! Ti dai troppe arie per essere un novellino!
    Nachi (urlando con voce cavernosa): LUPI! DONATEMI IL VOSTRO COSMO!
    L’ordine di Nachi raggiunge i lupi poco distanti che, ululando all’unisono, trasmettono il loro cosmo a Nachi. Anche Utgard si unisce a loro. Gli occhi rossi di Nachi si fanno ancora più brillanti e la sua cloth si evolve in armatura divina. L’emanazione cosmica che ne consegue fa volare via di qualche metro Loki e anche Utgard.
    Nachi (ringhiando): Atti orribili, Loki. Hai commesso atti orribili. [216] Sei pronto a ingoiare i tuoi denti, sciacallo?
    Loki: Gulp!


    Nel frattempo…
    Death Mask: Allora, hai sentito abbastanza?
    Aphrodite: Non ho sentito niente di interessante. Finché si ammazzano fra loro posso essere solo che contento. Mi danno il tempo di eliminare anche te.
    Death Mask: Confesso che speravo in altri sviluppi. D’altra parte lo Zodiakos Kyklos non si è ancora dischiuso, quindi immagino che in ogni caso sarebbe finita in questo modo. Pazienza, vorrà dire che tra poco ti sentirò grugnire come un maiale quando viene sventrato!
    Aphrodite: Quindi secondo te… dovrei gridare? Io?! Se la pensi così, Death Mask, sei un ingenuo o più semplicemente uno squilibrato…
    Babel/Marin: Maestro, le serve una mano?
    Aphrodite: No, ragazzi. Basterò io da solo. Ci vorrà un attimo, vedrete.
    Death Mask: Su, andiamo! Canta e danza, Aphrodite! [217]
    Aphrodite: PIRANHAN ROSE!!!
    Death Mask viene crivellato dalle rose nere lanciate da Aphrodite e i resti del suo corpo crollano a terra.
    Aphrodite (girandosi e infilando una rosa tra le labbra): Mpf! La bellezza vince sempre!
    Death Mask: “Jinmen” initiative! Livello tre… due… uno… [218]
    Babel (indicando il corpo di Death Mask): Ma… Maesto… penso che non… che non… che non…
    Aphrodite: Uh?
    Death Mask si risolleva in piedi, ma il suo corpo è completamente deformato. Estremità oscure si propagano dai suoi resti e su di esse numerosi occhi si aprono per fissare il loro sguardo su Aphrodite. Un ghigno malefico si apre come una voragine sul volto di Death Mask. Il suo cosmo ora è di tali proporzioni da paralizzare dal terrore i Saint della Casa di Pisces.
    Aphrodite: Cosa… COSA DIAVOLO SEI, TU?!
    Death Mask: Ti rivelo un segreto, Aphrodite. Se non fosse per il mio potere di assorbire le vite e il cosmo delle mie vittime, probabilmente lo Zodiakos Kyklos si sarebbe già saturato da un bel pezzo e questa battaglia tra noi Gold Saint forse si sarebbe anche potuta evitare. Si dà il caso però, che il Grande Sacerdote Saga abbia pensato in grande e che la mia attuale forza smisurata rappresenti un tassello preciso del suo magnifico disegno.
    Aphrodite: Non… capisco niente di quello che stai dicendo, ma ti prego, risparmiami!
    Death Mask: No, Aphrodite, tu non farai la stessa fine delle altre mie vittime. Se lo Zodiakos Kyklos non si è ancora infranto vuol dire che non posso assorbire la tua vita.
    Aphrodite (in ginocchio e con le mani giunte): Io… ti ringrazio! Ti sarò eternamente debitore!
    Death Mask: Gioisci, Aphrodite. La tua morte avrà il nobile scopo di aprire la strada agli antichi!
    Aphrodite: CHEEE?!
    Death Mask: Uh! Uh! Uh! E ora grugnisci… come un porco al macello! [219]
    Aphodite: UUAAAHHH!!!


    Nel frattempo Nachi sta colpendo senza tregua con i suoi artigli il martoriato Loki, ormai privo di energie.
    Nachi: …E non pensare che non abbia capito come mai Antlia non sia qui con noi oggi! Quest’altro colpo è per lui! DEAD HOWLING!!!
    Loki: BBUUARGH!!!
    Loki vola via con gli occhi sbarrati. Nachi è di nuovo su di lui e con una zampata gli stacca la testa di netto. Non pago, infila gli artigli nelle viscere per dilaniarlo del tutto e sprofondarci il volto. Gli altri lupi sono attorno a lui, osservando la scena attoniti.
    Utgard: Nachi, riprendi il controllo, è finita.
    Nachi alza il viso sporco di sangue per puntare due occhi inferociti su Utgard e scoprendo nel contempo le zanne.
    Utgard: Nachi, sono io, maledizione! Sono Utgard, il tuo Beta!
    Nachi si alza minaccioso per avvicinarsi a passi lenti in direzione di Utgard, ma fra i due si frappone Saga che tira un ceffone a Nachi.
    Saga: Dannato lupastro, smettila di cianciare e mettiti a cercare quel dannato Scettro! Sei qui per questo, no?
    Nachi si tocca il labbro con gli artigli e con un sorriso di sfida indirizzato a Saga, si lecca il sangue dalle dita.
    Saga: Cos’è quello sguardo? Mi stai prendendo in giro, bronzino?
    Nachi sta per attaccare (sconsideratamente) Saga, ma viene interrotto da tre colonne di luce che si innalzano a breve distanza per scomparire nello Zodiakos Kyklos e renderlo visibile a tutti per un istante. Subito dopo, l’arcano disegno nel cielo esplode, finendo in frantumi, che ricadono verso terra sotto forma di cocci di vetro. Al posto dello Zodiakos Kyklos si genera una voragine oscura dalla quale discendono due maestose divinità gemelle. Tutti i sopravvissuti del Giardino dello Sharasoju sollevano lo sguardo per osservare la scena.
    La battaglia conclusiva sta per avere inizio!

    Continua a 5.42


    5.40


    Nachi: Escludendo con buona certezza ogni nostro possibile coinvolgimento in questo massacro, propenderei, in via del tutto ipotetica, ad attribuirne le cause a quell’individuo con le mani sporche di sangue che ci osserva da sopra quel doccione decorato in uno stile insolito.
    Ichi: Ottimo spirito di osservazione, collega!
    Fenrir: Cosa…?! Ma quello è…
    Una figura dalla pelle scura e con indosso un’armatura rosso cremisi salta giù dal doccione e si avvicina al gruppo a passi lenti e misurati.
    Shura: Aldebaran e i suoi non sono stati in grado di fornirmi le informazioni che cercavo. Spero tanto che voi siate in grado di essere più… collaborativi…
    Fenrir: Shura, sei tu il responsabile di tutto questo? Rispondi!
    Shura: Sì e no. A essere precisi ho fatto fuori solo il bestione dorato. Gli altri si sono arrangiati da soli a morire polverizzandosi un istante dopo. Dopo questa scoperta mi chiedo se funziona nello stesso modo con voi lupastri…
    Fenrir: Mi stai per caso sfidando, miserabile difensore degli umani?
    Shura (impassibile): Miserabile a me? Ti avverto. Così urti la mia fragile sensibilità. Mi sottovaluti…
    Fenrir: No, dicendoti “miserabile” ti sopravvaluto. Ha! Ha! Ha!
    Shura: Ascolta, simpaticone. So bene che non sei tu ad aver generato tutti quelli del tuo branco. Se trovo il pulcioso che ha dato il via alla tua stirpe, forse posso trovare il Vampiro alfa suo compare che ha vampirizzato i Gold Saint e fare fuori tutti i Purosangue in un colpo solo.
    Loki: Fenrir, ragioniamo un attimo. Può darsi che uccidendo il mannaro originale noi potremmo essere liberati dalla nostra maledizione.
    Fenrir: Oppure potremmo morire tutti…
    Loki: Le leggende non sono chiare in proposito. Ma se esiste anche sola una possibilità di liberarci da questa doppia schiavitù…
    Fenrir: Sei impazzito, Loki? Vuoi forse tornare a essere uno spregevole umano? Vuoi appartenere di nuovo a quella infame razza? Non esiste nessuna schiavitù. I nostri signori e padroni sono dalla nostra stessa parte. Dovrebbe essere interesse di tutti noi quello di ridurre gli infami umani a cibo e nient’altro che cibo…
    Loki: Fenrir, non tutti hanno passato quello che hai passato tu. Posso capire come ti senti, ma…
    Fenrir: TACI! Cosa vuoi saperne tu? Cosa ne sai di quello che prova un bimbo privato di ogni affetto?
    Lettore1: Oh, no, eccolo che attacca…
    Loki: È stato ingrato con te il destino, è vero. La sorte non è comunque buona scusa per…
    Fenrir: VUOI TACERE? NON PUOI CAPIRE QUELLO CHE PROVO E SOPRATTUTTO QUELLO CHE HO PROVATO. NON PUOI CAPIRLO! NESSUNO POTREBBE!
    Shura alza gli occhi al cielo. Nachi si fa avanti con penna e taccuino.
    Lettore1: Non… NON OSARE!!!
    Nachi: Potrei sapere cosa le è successo di preciso? La prego di essere preciso nei particolari…
    Fenrir: Tu vile essere umano, sarai il primo che scuoierò non appena avrò finito con Shura. Ma giacché desideri conoscere la mia storia considererò la tua richiesta come l’ultimo desiderio di un condannato.
    Lettore1: Flashback fra tre… due… uno…
    Fenrir: Ero poco più di un bambino. Avevo sei anni. Eravamo nel mezzo della foresta, quando… BUUARGHH!!!
    Loki mettendosi alle spalle di Fenrir e approfittando del suo appassionato trasporto, gli trapassa con un braccio unghiuto il petto, strappandogli letteralmente via il cuore.
    Lettore1: Che aggiungere? Posso solo dire… grazie!
    Lettrice2: Di nulla. Su certe cose ci troviamo tutti d’accordo.
    Shura: Notevole. Immagino che questo ti ponga come nuovo Alfa…
    Gli occhi di Loki passano da giallo a rosso brillante.
    Loki: Indovinato. Ora il potere è mmmi… Ehhmm, volevo dire… Finalmente ci siamo liberati di quella spina nel fianco. Credimi, nessuno di noi vuole essere uno schiavo dei Vampiri.
    Ichi: Hi! Hi! Hi! Se vi stava così antipatico, non potevate farlo fuori prima? Formando il lupo Voltron potevate sconfiggerlo facilmente in qualsiasi momento. [56] Hi! Hi! Hi!
    Loki: Punto primo: Voltron non è un lupo. Punto secondo: Fenrir tornava utile per mantenere le apparenze con i succhiasangue mentre trovavamo l’occasione giusta per ribellarci. Punto terzo: non perdiamo altro tempo. Shura, colui che cerchi si chiama Flegias e lavora ogni notte come buttafuori al Fangtuary. In cambio di questa informazione ti chiediamo, però, di ucciderlo per noi.
    Shura: Con piacere. Ci vado subito.
    Loki: E di quei due che cosa ne facciamo? Hanno sentito tutto.
    Shura: Mmmmhhh…
    Ichi: Chi, noi? Figuriamoci, non siamo come voi! Abbiamo un pessimo udito! Hi! Hi! Hi!
    Loki: Strano. Qualche secondo fa sembrava il contrario. Nachi, che intenzioni hai?

    a) Nachi decide di seguire Shura al Fangtuary
    Vai a 5.11

    b) Nachi decide di restare al Santuario
    Vai a 5.08


    5.41


    Nachi, Ichi e Dohko si allontanano dal Giardino dello Sharasoju e si ritrovano sulla strada tra la sesta e la settima casa.
    Nachi: Bene, ragazzi! Dobbiamo arrivare alla tredicesima casa al più presto, approfittando della confusione generale. Dohko, dov’è il tuo mezzo di trasporto?
    Dohko: Mi spiace, signor Nachi, ma io mi muovo sempre a piedi!
    Ichi: È un peccato che non abbia anche tu una moto, Nachi!
    Nachi: Mi stai dicendo che tu ne hai una?
    Ichi: Sì, è quella parcheggiata lì all’angolo! Mi è stata fornita dal Grande Sacerdote in persona per i miei spostamenti! Perché ti levi l’armatura, Nachi?
    Nachi: Sarò più comodo così, se devo salire dietro di te. Tu, se ti senti più sicuro, tienila pure addosso.
    Ichi: S… sì, preferisco.
    Nachi: Signor Dohko, ce la fa a starci dietro correndo?
    Dohko: Non deve neanche chiedermelo!
    Dopo un interminabile percorso, i tre raggiungono la strada che dalla dodicesima porta alla tredicesima casa.
    Nachi (scendendo dalla moto): Dannazione! Antlia mi aveva assicurato che la strada sarebbe stata sgombra e invece è piena zeppa di rose e di strozzalupo!
    Dohko: Immagino che quelli della Casata Pisces abbiano cambiato idea per qualche motivo loro.
    Ichi (scendendo dalla moto e indossando una mascherina): Ci penso io, il grande Ichi! Hi! Hi! Hi! Cosa faresti senza di me, eh, Nachi? Iniziamo a strappare via questa bella rosellina! Ah! Male! Mi sono punto! Mi… mi sento svenire…
    Nachi: Signor Dohko, per favore, può lanciare uno dei suoi colpi spara-draghi per liberare la via?
    Dohko: Ci posso provare, ma il giardino di Aphrodite è pieno di trappole e non si può mai sapere cosa… ATTENTI!!!
    Nachi, Ichi e Dohko si gettano a terra evitando per un soffio una palla di fuoco gigantesca che incenerisce tutte le piante che ostruivano il passaggio.
    Nachi: Qualcuno ci sta aiutando?
    Dohko: Non credo! Ho intravisto una figura luminosa volare via dalla tredicesima casa. Guardate, eccola là! Sembra soltanto una bambina. Si allontana lanciando palle di fuoco ovunque! Dovrei andare a fermarla, anche se… quel cosmo non apparterrà per caso a…
    Ichi: È la divina Athena! È una che si sa divertire! Hi! Hi! Hi!
    Dohko: Ma quindi Saga diceva il vero sulla sua presenza al Santuario!
    Nachi: Proprio così! Ma ora non perdiamo altro tempo, per favore, abbiamo molto da fare!

    I tre raggiungono in fretta la sala del Grande Sacerdote.
    Dohko: Finalmente vedrò cosa si cela dietro quelle tende!
    Nachi: Non così in fretta! Per procedere con le indagini è di fondamentale importanza che voi due restiate qui per un momento. Devo fare un test. Vi chiamerò appena potrete entrare anche voi.
    Nachi oltrepassa i tendaggi e si ritrova in una grande sala riccamente arredata, la cui luce proviene da un’unica lampada dalla luce molto fioca. Non appena i piedi di Nachi affondando nel tappeto, egli capisce di trovarsi in un ambiente decisamente lussuoso, ma anche stravagante. Oltre alla vasca da bagno, poggiata su quattro piedini impiantati nel bel mezzo della stanza, Nachi intravede infatti alcune poltrone di velluto, un alto caminetto di marmo bianco e, da una parte, quella che sembra un’antica armatura giapponese. [250] A fianco della vasca vi è un supporto metallico fissato al pavimento e che Nachi intuisce essere un porta-scettro. Sulla parete destra vi è una grande finestra aperta, mentre dalla parete di fondo una porta socchiusa fa intravedere un lungo corridoio che si apre su numerose altre stanze.
    Dopo aver minuziosamente osservato ogni angolo dell’ambiente principale, Nachi inizia a trafficare con le ceneri del caminetto. Subito dopo chiama a voce alta i suoi due compagni. Non ottenendo alcuna risposta, si avvicina alla grande tenda rossa, ne scosta un lembo e reitera il richiamo. I due, stavolta, reagiscono e raggiungono Nachi all’interno della stanza.
    Nachi: Vi avevo già chiamato una prima volta, non mi avete sentito?
    Dohko: Ne è sicuro? Il mio è un udito vampiresco, l’avrei sentita senz’altro anche solo se avesse bisbigliato. È strano.
    Nachi (ridacchiando): Non tanto strano in realtà!
    Dohko: Ora che ci penso, lei ha perfettamente ragione! Saga ieri notte aveva detto che le tende isolano perfettamente la stanza. Pensavo fosse una frottola clamorosa, ma a quanto pare era tutto vero!
    Nachi continua a ridacchiare tra sé e sé andando su e giù per la stanza e fregandosi le mani. I suoi occhi gialli ora scintillano come stelle e, al di sotto della discontinua peluria da lupo antropomorfo, si intravede il rossore che gli imporpora le gote. [251]
    Nachi (continuando a fregarsi le mani): Tutto questo è molto interessante. Molto suggestivo.
    Dohko: Cosa ci trova, signor Nachi?
    Nachi: Una conferma di quanto avevo già pensato.
    Dohko: Per amor di Athena, che cosa pensa, signor Nachi? Per lei forse è solo un esercizio intellettuale, ma per tutto il Santuario rappresenta una questione di vita o di morte! [252]
    Dalla porta in fondo alla sala si odono delle risatine.
    Dohko: C’è qualcun altro qui con noi!
    Ichi: Devono essere le Saintia che si occupano di badare a Saori.
    Nachi: Dannazione Ichi, perché non me ne hai mai parlato?
    Ichi: Perché non me l’hai chiesto. Hi! Hi! Hi!
    Nachi: Sì, che te l’ho chiesto, invece! Prima ti ho detto di tirare fuori qualsiasi particolare che ricordassi!
    Ichi: Ah! Ora che mi viene in mente, c’era anche Kanon, quindi forse c’è anche lui adesso!
    Nachi: Kanon è alla sesta casa, Ichi, l’hai già scordato?
    Ichi: Certo che me lo ricordo, per chi mi hai preso?
    Nachi (scuotendo la testa): Non mi rendo mai conto dei tuoi limiti, Ichi. [253] Fa’ il bravo e vai a dare una controllata di là. Tieni occupate le Saintia per un poco, finché non finisco qui.
    Ichi: D-da solo?! Nelle storie horror non è mai una buona cosa dividersi!
    Nachi: Non hai di che preoccuparti! In segno di fiducia ho deciso di dividere le mie Sabbie con te. Ecco, prendi questo sacchettino, l’avevo già preparato per te poco fa, prevedendo una circostanza del genere.
    Ichi (commosso): Gra… grazie, Nachi! Questo significa che mi hai perdonato, non è vero? Vedrai, sarò un Saint coi fiocchi e non ti deluderò!
    Ichi si dirige con passo sicuro verso la porta, ma un attimo prima di afferrare la maniglia si blocca di nuovo, inizia a tremare e si gira per guardare il suo vecchio amico. Nachi gli fa un cenno di incoraggiamento e Ichi, dopo aver deglutito, si fa forza e oltrepassa la porta, avventurandosi nel corridoio e cercando la stanza dalla quale provengono le risatine.

    a) Se vuoi seguire la storia dal punto di vista di Ichi, vai a 5.45

    b) Se vuoi seguire la storia dal punto di vista di Nachi, vai a 5.38


    5.42


    Ichi rinviene giusto in tempo per vedere i due dèi discendere dal cielo. Tremando e camminando a quattro zampe va subito a nascondersi di nuovo dietro uno dei due alberi di Sala.
    Dohko: Chi osa invadere il Santuario senza autorizzazione e senza alcun rispetto per la barriera? Mai nessuno che rispetti le leggi! Kanon, prestami la spada, tanto a te non serve più, vero?
    Kanon scuote la testa facendo spallucce. Dohko sale sulla spada come fosse una tavola da surf e vola verso le due divinità.
    Saga (recuperando l’elmo e rivolto a tutti i sopravvissuti): Bene, signori! Ora statemi ad ascoltare tutti, non abbiamo più molto tempo! Mentre Dohko si fa ammazzare ho da dirvi due parole su quello che è successo e che sta succedendo davvero questa notte.
    Nachi: Ponto… Quello è Ponto… Anzi sono due Ponto!
    Saga: Esattamente! Sette anni fa Ponto… i due Ponto… mi hanno incaricato di trasformare i Saint in Vampiri affinché, cibandosi di innumerevoli vite ai fini della propria sopravvivenza, essi fossero costretti tramite lo Zodiakos Kyklos a donare alla dea Gea la maggior parte del cosmo sottratto, permettendo così il suo risveglio sulla Terra.
    Kanon (battendo le mani ironico): Bravo! Applausi!
    Saga: Grazie. Ponto è una divinità primordiale contro cui noi Saint nulla avremmo potuto. Affrontare poi due copie di Ponto, una proveniente da un’altra dimensione, sarebbe stata pura follia. Se non si fossero affidati a noi Saint o se io avessi deluso la loro fiducia, essi avrebbero potuto in qualsiasi momento scegliere eserciti di altri dèi olimpici, che sarebbero divenuti per noi una grossa spina nel fianco e avrebbero potuto spazzare via in men che non si dica ogni forma di vita su questa terra. Ho assecondato così il loro piano per trasformarci nell’arma della loro stessa distruzione. Nel corso degli anni abbiamo affinato i nostri poteri e oggi ognuno di noi da solo è in grado di tener testa a un esercito pari a quello dell’armata infernale. Per limitare considerevolmente i danni in vite umane ho lasciato che Kanon portasse avanti la sua piccola rivoluzione, in modo che l’ultima quantità di cosmo necessaria per il risveglio di Gea provenisse dall’eliminazione dei Saint più deboli. A dirla tutta, sette anni fa, sono stato proprio io a suggerire a Ponto di trasformare anche Kanon. Sapevo, fratello, che eri ancora vivo da qualche parte ed ero certo meditassi vendetta nei miei confronti. Ora siamo rimasti in pochi, ma ritengo che siamo più che sufficienti per annientare il nemico, il quale mi crede suo alleato.
    Kanon: Riassumendo, sei il solito psicopatico…
    Saga: Quando tutto questo sarà finito, Kanon, mi aiuterai a creare un nuovo ordine mondiale in cui nessun Saint dovrà più cibarsi di un essere umano. Hai sentito bene, Kanon. Dopo questa battaglia il surrogato creato da Aiolia diventerà il nostro unico nutrimento e ogni ostilità tra noi sarà cessata.
    Kanon: Hai deciso tutto tu in pratica…
    Saga: Solo uno come me può prendere per tutti simili decisioni! E proprio perché tu, Kanon, rappresenti la chiave di volta del nostro futuro, sarà fondamentale che nel prossimo scontro tu ti finga morto, in modo da non correre pericoli.
    Kanon: Cos…?! In che senso…
    Saga si teletrasporta alle spalle di Kanon e gli afferra la testa.
    Kanon: Eccheppalle!
    Saga spezza l’osso del collo a Kanon, che crolla a terra.
    Saga: Death Mask, qui in mezzo rappresenti forse il Vampiro più potente tra tutti. Perfino io avrei difficoltà a sconfiggerti in un duello alla pari. A te sarà affidato il compito di abbattere uno dei due Ponto. Tutti gli altri si concentreranno sul secondo.
    Shura: Se vi credete così forti vedetevela da soli. Mi sono già sentito abbastanza preso in giro.
    Saga: Shura!
    Shura: Vi lascio. Tornerò per verificare che le tue promesse vengano mantenute, Saga. Se così non sarà, te la dovrai vedere con me!
    Shura si inoltra nella nebbia sparendo alla vista.
    Saga: Codardo…
    Aiolia: Conoscendolo, avrà sicuramente qualcosa in mente…
    Saga: Per quanto riguarda te, Nachi, il tuo compito era molto semplice: recuperare lo Scettro di Nike, dovunque esso fosse finito. Grazie ad esso avremmo avuto la vittoria assicurata. Mi hai parecchio deluso, lupo!
    Nachi: E tu deludi me, Saga!
    Saga: Modera le parole!
    Nachi (con un sorrisetto di sfida): Da quando in qua il grande Saga di Gemini ha bisogno di uno stupido artefatto divino per essere uno sterminatore di dèi?
    Ichi: Da… da sempre?
    Nachi: Zitto, Ichi! Il grande Saga ha sempre ottenuto quello che voleva con le proprie mani, o sbaglio? Hai tirato su tutto questo casino per paura di un paio di stupidi dèi e ora che hai ottenuto un potere aldilà di ogni immaginazione non ti senti ancora sicuro della vittoria?
    Saga (ricambiando il sorriso di sfida): D’accordo, in fondo dici bene. Ormai è andata così. Vorrà dire che stritoleremo con i nostri stessi artigli questi palloni gonfiati e gli faremo vedere con chi hanno davvero a che fare.
    Una spada dorata sporca di sangue si conficca ad altissima velocità nel terreno, in mezzo ai presenti. Sopra le teste di Saint e Lycan si stagliano le figure luminose di Ponto1 e Ponto2, ammantatati dalla loro Ars Magna, l’armatura degli dèi primordiali.
    Ponto1: Dalle vostre facce immagino non ve ne resterete buoni e docili mentre creiamo un nuovo Santuario per l’arrivo della nostra Regina, dico bene?
    Saga: Guerrieri devoti ad Athena, procediamo con il piano! Dividiamoci questi due brutti ceffi come da accordi!
    Ponto2: Saga, come temevamo, ti sei dimostrato una serpe in seno. Non è un problema, provvederemo subito a estinguere la vostra infausta stirpe!

    Continua a 5.16


    5.43


    Dohko: Cosa… cosa è successo? Ho visto un lampo di luce e subito dopo Saga è scomparso.
    Nachi: Saga non è più con noi.
    Dohko: Un attimo fa ci ha scagliato contro l’Another Dimension. Dovremmo essere noi quelli a essere spariti, non lui!
    Nachi: Signor Dohko, si fidi se le dico che sta andando tutto come deve andare!
    Dohko: Lei ha detto di sapere dove fosse lo Scettro e… Diamine, cosa ci fa lo Scettro ora sul suo sostegno? Chi ce lo ha messo? Signor Nachi, lei mi deve delle spiegazioni!
    Nachi: Questo è stato un caso piuttosto delicato, ma non complesso come credevo. Ha richiesto delle deduzioni mentali, ma una volta che queste deduzioni sono confermate punto per punto da vari indici separati, il soggettivo diventa oggettivo e possiamo onestamente dire di aver raggiunto lo scopo! [254]
    Dohko: E questo cosa vorrebbe dire?
    Nachi: Al momento della sparizione, Saori era impegnata a giocare insieme alle sue Saintia in una delle camere oltre la porta dove si è recato Ichi, ma secondo quanto riportato da Ichi stesso, al momento della sparizione dello Scettro pare che Saori abbia sentito la sua voce, Magister, urlare qualcosa sullo Scettro.
    Dohko: Sì, ricordo di aver urlato ai due ladri di poggiare a terra lo Scettro.
    Nachi: E ricorda se in quel momento i due ladri avevano oltrepassato completamente la tenda?
    Dohko: Non posso dirlo per certo, ma sì, credo di sì. Come le ho già detto, la luce dello Scettro mi impediva di vedere la scena chiaramente, ma da quel poco che ho visto ricordo che quando ho urlato quella frase avevano decisamente oltrepassato la tenda.
    Nachi: In tal caso converrà che Saori non poteva udire la sua voce, in quanto la barriera creata dalla tenda glielo avrebbe impedito.
    Dohko: BASTA! TUTTI QUESTI GIRI DI PAROLE MI HANNO STUFATO, SIGNOR NACHI! LEI MI STA FACENDO IMPAZZIRE! SI PUÒ SAPERE ALLORA CHI AVREBBE URLATO QUELLA FRASE SULLO SCETTRO?
    Nachi: Proprio lei, in questo momento!
    Dohko: Mi prende in giro?
    Nachi: Chi impugna lo Scettro non può essere sconfitto da nessuno, dico bene?
    Dohko: È così.
    Nachi: Eppure quando lei ha scagliato la lancia, chi impugnava lo Scettro è stato ucciso.
    Dohko: Ebbene?
    Nachi: Questo significa che chi impugnava lo Scettro non è stato sconfitto, bensì ha ottenuto esattamente quello che desiderava.
    Dohko: Voleva morire?
    Nachi: No, voleva fermare il ladro e recuperare lo Scettro.
    Dohko: Ma chi voleva fermare il ladro e recuperare lo Scettro ero io!
    Nachi: Esattamente! Guardi, so che è confuso, ma ascolti me e prenda lo Scettro. Ora non ci resta che tornare indietro.
    Dohko: E il signor Ichi? Continuo a sentire delle risatine provenire da oltre quella porta, ma non sento la voce di Ichi. Non gli sarà successo qualcosa?
    Nachi: Non si preoccupi di Ichi. Prenda lo Scettro e mi segua. Le prometto solennemente che oltre questa tenda tutto le diverrà chiaro all’improvviso.
    Nachi e Dohko oltrepassano la tenda e ritornano nella Sala del Pope.
    Nachi (sottovoce): Signor Dohko, lo sente anche lei? Il cosmo di un Saint ostile! È molto vicino!
    Dohko: Non ha nulla da temere, signor Nachi. Ho qui con me lo Scettro!
    Nachi: Eccolo! Sta entrando nella sala, presto attivi il potere dello Scettro!
    Dohko: E come si fa?
    Nachi: Provi quel tasto lì in alto.
    Dohko (schiacciando il tasto): Uh? Intende questo?
    F L A S H
    Lo Scettro si illumina, accecando il nuovo arrivato.
    Nuovo arrivato: LASCIATE A TERRA IMMEDIATAMENTE QUELLO SCETTRO. È IL MAGISTER CHE VE LO ORDINA!
    Dohko: Ma che diavolo…? Quello… sembro io!
    Nuovo arrivato: L’avete voluta voi! Prendete questo!
    Il nuovo arrivato scaglia una lancia di frassino in direzione di Dohko, colpendolo al cuore e facendolo esplodere in una poltiglia sanguinolenta. Subito dopo Nachi raccoglie da terra lo Scettro.
    Nuovo arrivato: FERMATI E CONSEGNAMI QUELLO SCETTRO O FARAI LA STESSA FINE DEL TUO COMPAGNO!
    Nachi: PORTA!
    Nachi apre una porta trans-dimensionale e sparisce al suo interno.

    Continua a 5.27


    5.44


    Ichi corre in fondo al corridoio, ma svoltata la curva non vede più nessuno. Spaesato, compie ancora qualche passo e a un incrocio, guardando verso sinistra scorge in lontananza la stessa bambina di prima.
    Esile figura: Nobile uomo, valoroso soldato della verità… io ho scelto te. Solo tu puoi salvarci tutti. Presto, raggiungimi!
    Con un risolino la figura scompare dietro un’altra curva.
    Ichi: Hi! Hi! Hi! Io so chi sei, giovane fanciulla. Ho sempre saputo che avevi scelto me. Eccomi, allora!
    Dopo queste parole, un sorridente Ichi si appresta a raggiungere il punto dove era sparita la bambina, giusto in tempo per vedere l’estremità della sua vestaglia scomparire dietro un altro angolo di parete.
    Ichi continua a percorrere i corridoi della tredicesima casa accompagnando i risolini della fanciulla con i suoi.


    Nel frattempo, un altro personaggio sta attraversando la tredicesima casa seguendo la medesima bambina.
    Esile figura di bambina: Solo uno può guidarci, Kanon. Io ho scelto te! [115]
    Kanon: Ti ringrazio di aver scelto fra tutti proprio me. Eccomi, madre! La mia vita è nelle tue mani!
    Esile figura (prima di sparire dietro una curva): Bevimi tutta. Bevi tutto… di me.
    Kanon, a velocità vampiresca, percorre il corridoio e gira l’angolo ma, come nel caso di Ichi, vede il termine della sua vestaglia sparire dietro un’altra curva.


    Kanon e Ichi, giungendo da corridoi diversi, finiscono per irrompere contemporaneamente nella Sala del Grande Sacerdote. I due si scambiano un’occhiata intuendo entrambi di essere giunti in quel luogo nello stesso modo. Ad attenderli, seduto sul trono, vi è Saga, vestito da Grande Sacerdote e con la maschera sul viso.
    Saga: Guarda, guarda chi si rivede. E io che pensavo di essermi congedato… da tutti e due!
    Kanon: Fratello, dimmi dove nascondi Gea! Ho seguito fino a questa sala la sua emanazione cosmica. Ora tu devi mostramela!
    Saga: Povero stolto. A quanto pare non hai capito nulla…
    Ichi: Quella non era Gea.
    Saga: Vedi, fratello? Il nostro investigatore ha molto più acume di te.
    Kanon: No, non mi inganno. Poco fa ho avvertito lo stesso cosmo che svariate volte mi ha salvato da morte certa mentre ero prigioniero ai piedi del promontorio Sounion.
    Saga: Infatti, sciocco fratello, era proprio lo stesso cosmo. Non quello di Gea, bensì quello di Athena!
    Ichi (inginocchiandosi a terra e con le lacrime agli occhi): Ella ha scelto me tra tutti per portare la luce nel multiverso.
    Kanon (non badando a Ichi e avvicinandosi alle grandi tende rosse): NON DICIAMO IDIOZIE!
    Saga: Fermati Kanon, in questo momento la divina Athena è occupata in faccende personali. Solo io posso intercedere per lei.
    Kanon: Sempre con queste scuse! Puoi raccontare questa scemenza agli altri e far dire in giro che Milo e Camus l’hanno riportata al Santuario sei anni fa, ma io non me la bevo. Se fosse qui al Santuario non starebbe sempre nascosta dietro questa tenda. E ORA LO DIMOSTERÒ!
    Saga: NO, FERMO! TI HO DETTO CHE LEI È OCCUPATA…
    Kanon si pone al centro delle tende e dà un forte strattone aprendole sui lati. Davanti a lui si presenta la scena di una giovanissima Athena in vasca da bagno mentre tre ancelle Saintia, nude anche loro, la stanno strofinando con delle spugne saponate.
    Saga: …In faccende personali.
    Kanon (richiudendo le tende con fare imbarazzato e impacciato): Mi… mi vogliate scusare.
    Ichi: Che visione… celestiale…
    Kanon: Era lei che ho visto nei corridoi. Quindi, Saga, quella è proprio Athena?
    Saga: Che ti avevo detto? Mai dare ascolto a tuo fratello maggiore, vero?
    Kanon: Ma perché tenerla nascosta tutto questo tempo?
    Saga: Ma come, non l’hai capito? Il motivo è proprio quello di far sospettare che lei non sia veramente al Santuario.
    Kanon: Non… non capisco.
    Saga: Non devi capire, ma soltanto compiere la tua impresa. Devi fare esattamente quello che ti ho manipolato per fare. Sì, fratello. Grazie a te il dormiente si desterà. Il mondo gronderà sangue. Amen. [116]
    Saori oltrepassa i tendaggi ridendo a crepapelle. È a piedi nudi, i capelli bagnati e porta un accappatoio allacciato in cinta. Ha l’aspetto di una bambina di sei anni.
    Saga: Divina Athena, le avevo consigliato di non giocare con i nostri ospiti. Potrebbe mandare a monte i nostri piani.
    Saori (ridendo): Ma sono così buffi!
    Ichi è ancora inginocchiato e guarda con occhi luccicosi la sua dea.
    Ichi: Tu… tu mi hai scelto… Non… non sono degno…
    Saori (facendosi tutta seria): Oh, nobile… nobile… Psst… Come hai detto che si chiama?
    Saga: Si chiama Ichi…
    Saori (avvicinandosi a Ichi e poggiandogli una mano sulla spalla): O nobile Ichi, sì, io ti ho scelto tra molti come mio dessert per questa sera!
    Saori tira fuori le zanne, ma in un lampo Saga si proietta a fianco di lei per fermarla.
    Saga: Divina Athena! Si fermi! Quest’uomo ci serve!
    Saori: Ma io mi annoio! E tu non aver paura, micino, la mamma è qui con te. Ohh… Il tuo viso è un poema… e io riesco a leggerlo…
    Ichi: Davvero? E c’è scritto “risparmiami la vita”, giusto? [117]
    Saori: Mmmhhh….
    Saga: Saori cara, questo signore vorrebbe avere qualche informazione sulla sparizione dello Scettro. È qui con noi proprio per ritrovarlo. Se non sbaglio due notti fa lo Scettro è sparito a mezzanotte, non è così?
    Saori: Cosa vuoi che ne sappia? Ero in stanza. Stavo giocando a fare i collage insieme alle mie ancelle. Sentivo un tizio che urlava qualcosa sullo Scettro. Mi pare fosse lo stesso che ogni tanto viene a parlare da te perché vuole parlare con me.
    Saga: E se ricordi bene, ogni volta ti ho detto di stare attenta a scostare le tende per origliare perché qualcuno potrebbe vederti o sentire la tua presenza.
    Saori: ENNE-O-I-A!
    Saga: Quella sera hai lasciato lo Scettro nella sala principale dietro la tenda? È così?
    Saori non bada più alle domande di Saga. Corre saltellando fino a uno scrigno vicino al trono del Pope e da esso tira fuori una bambola di pezza con le sembianze della dea Pallas. Ichi continua ad avere il sorriso stampato sulla faccia, un sorriso amaro. E le sue lacrime assomigliano ora a lacrime di profondo dolore.
    Saori (pettinando con le mani i capelli della bambola): A volte mi capita di pensare che mi cadranno tutti i capelli e diventerò vecchia.
    Saga: Non capiterà mai, o divina Athena. [118]
    Saori (buttando a terra la bambola): Saga, tu ami tutto di me, anche le parti che non puoi vedere?
    Saga: Dai bulbi oculari alle viscere, mia dea oscura. [119]
    Kanon: Fratello, vuoi dirmi che cosa hai in mente?
    Saori (rivolgendosi a Kanon): Psst… Noi andiamo a distruggere il mondo… vuoi venire? [120]
    Saga: Certo che ci sarà anche lui! Anzi, il suo sarà un ruolo fondamentale. E domani sera…
    Saori: …Le stelle si allineeranno e ci sorrideranno.
    Saga: E allora questo Santuario andrà a fuoco.
    Saori (con un risolino): Un fuoco benefico… [121] Oh, sì, vedo quelle belle lingue di fuoco… Le fiamme sono così eccitanti. Prima ti danzano attorno e poi ti leccano come un gattino. [122]
    Saga: Mia dea, ora è il caso che lei torni nelle sue stanze!
    Saori: NON VOGLIO! NON VOGLIO!
    Saga: Mii! Che fatica!
    Una delle Saintia si affaccia dalle tende rosse.
    Mii: Mi ha chiamato, signore?
    Saga: Sì, Mii. Puoi accompagnare Saori alle sue stanze?
    Mii: Certamente.
    Mii sta per fare qualche passo, ma Saori è già per strada.
    Saori (con in mano di nuovo la sua bambola di pezza): La mia piccola Pallas vuole il suo the. [123]
    Mii: Vuole per caso terminare prima le sue abluzioni?
    Saori (illuminandosi gli occhi e gettando di nuovo la bambola a terra): Mi terrai la testa sotto l’acqua?
    Mii: Se lei lo desidera… [124]
    Mii e Saori spariscono dietro le grandi tende rosse.
    Kanon (rivolgendosi a Saga): Non capisco. Tu vuoi che io domani guidi la rivolta contro il Santuario, non è così?
    Saga: Sì, è esatto. E ora a causa dell’imprudenza della divina Athena, dovrò rimuoverti i ricordi recenti, affinché tutto proceda come prestabilito.
    Kanon: Devi solo provarci!
    Kanon si avventa contro Saga. Saga evita il suo attacco, afferra Kanon per la gola e lo lancia contro una parete.
    Saga: Dovresti aver capito di non essere più forte di me. Hai perso questa battaglia quando hai smesso di nutrirti degli umani. Io non ci riproverei più! [125]
    Kanon: Maledetto! GALAXIAAAN…
    Saga: Lento! Sei troppo lento!
    Saga gli corre incontro, lo schiva di lato e allo stesso tempo lo colpisce con il Genro Maō Ken.
    Saga: Dimenticherai l’incontro con me e Saori. Uscirai dal Santuario grazie al tuo Another Dimension con il nome cambiato e ritornerai ai tuoi stupidi piani come se niente fosse successo. [126]
    Kanon: Ho… capito… ANOTHER DIMENSION CON IL NOME CAMBIATO!!!
    Kanon sparisce attraverso un portale dimensionale.
    Saga si avvicina a Ichi, ancora in ginocchio e distrutto psicologicamente.
    Saga: Non ho ancora ben capito se la cancellazione dei ricordi con te funzioni, ma tanto vale provare…


    Poco dopo Ichi è nelle sue stanze, deciso a continuare le proprie indagini. Attende una mezz’ora per sicurezza e poi si prepara a uscire. Appena aperta la porta, si trova però davanti Saga.
    Saga: Torna a dormire o giuro che stavolta ti ammazzo.
    Ichi: S-subito!

    Continua a 5.17


    5.45


    Ichi individua la stanza dalla quale provengono le risatine, ma prima di aprire la porta viene assalito dalla paura. Ichi torna quindi indietro di qualche passo ed entra in un’altra stanza, chiudendosi l’uscio alle spalle. Per essere più sicuro trascina uno scrittoio davanti alla porta.
    Il locale in cui si ritrova è pieno di polvere e ragnatele, come se nessun’anima viva vi entrasse da parecchi anni. Nonostante il buio, Ichi individua un divano in un angolo e, ancora con tutta la cloth indosso, vi si rannicchia tremando, consolato soltanto dal non sentire più le risatine in lontananza.
    Ichi chiude gli occhi, sperando di poter rimanere lì fino a quando Nachi non venga a salvarlo. In un modo o nell’altro, il Saint dell’Idra è riuscito a tenere duro fino a ora, ma dopo due giorni vissuti in un mondo da incubo e ritrovandosi in una situazione del genere, tutto lo stress e la stanchezza finalmente prendono il sopravvento su di lui. Come se non bastasse tutto questo, la testa ha preso a pulsargli e a dolergli (probabilmente a causa delle tecniche mentali ricevute da Nachi e da Saga), al punto che, riaprendo gli occhi, Ichi non è sicuro che le tre giovani dame comparse ora dal nulla nella stanza siano reali.
    Per una frazione di secondo Ichi si chiede come abbiano fatto le tre fanciulle a essere entrate, dato che la porta è ancora chiusa e bloccata dallo scrittoio. Il suo secondo pensiero è rivolto alla nuova illuminazione della stanza. Ichi capisce di poter vedere la stanza con molta chiarezza grazie alla fiamma di una lampada a olio poggiata su un comodino. Infine la sua attenzione ritorna sulle tre fanciulle, che osserva con molta attenzione. Due di loro sono brune di capelli, mentre la terza è bionda come più non si può essere, con grandi masse di capelli d’oro ondulati, e occhi come pallidi zaffiri. [255] Ichi le fissa come ipnotizzato, ma poi d’un tratto il sangue gli si gela nelle vene non appena esse prendono a ridere della stessa risatina sentita nel corridoio.
    Le tre iniziano a bisbigliarsi nell’orecchio e alla fine una delle due dai capelli bruni incoraggia con un gesto la bionda a farsi avanti.
    Erda: Avanti, sei la prima. Dopo tocca a noi. Hai il diritto di cominciare.
    Xiaoling: È giovane e forte; ci sono baci per tutte noi.
    Ichi si mette in posizione seduta e la terza fanciulla gli si piazza di fianco guardandolo negli occhi. Ichi riconosce finalmente la stessa ragazza che la sera prima si occupava di badare a Saori.
    Ichi: Voi… voi siete le Saintia di Athena, dico bene? Siete le servitrici della mia dea?
    Mii: Hi! Hi! Hi! È proprio così. Mi ricordo di te. Siamo le ancelle della tua signora, non devi avere nulla da temere da noi. Hi! Hi!
    Ichi: Se è così, va bene…
    Mii sfiora il viso di Ichi con una mano. Le sue labbra si avvicinano alle sue, ma poi deviano verso il basso, accostandosi al collo, al punto da fargli sentire il fiato caldo sulla pelle e il duro contatto di due denti acuminati.
    Proprio mentre Mii sta per affondare i denti nella carne di Ichi, si ferma d’un tratto e Ichi avverte la presenza nella stanza di un immenso cosmo aggressivo.
    Una forte mano afferra per il collo Mii scagliandola in fondo alla stanza come fosse un fuscello. Ichi solleva gli occhi da terra per incrociare lo sguardo furioso di Saga.
    Saga: Indietro, voialtre! Quest’uomo è mio!
    Xiaoling: Uffi! E per noi niente, questa notte?
    Saga: No. Prenditela con la tua padrona. E ora sparite! Quest’uomo deve subire la mia collera!
    Le tre Saintia si trasformano in nebbia, che svanisce infilandosi al di sotto della porta, ancora sbarrata dal mobile.
    Ichi: Non… non deve andare per forza in questo modo…
    Saga: E invece sì. Il tuo compagno è già stato risucchiato dall’Another Dimension! Ora è il tuo turno!
    Ichi: Non ha compreso, signore! Intendo dire che non andrà in questo modo, perché fortunatamente ho… queste! Hi! Hi! Hi! Salverò sia me stesso che Nachi riavvolgendo il tempo!
    Ichi tira fuori il sacchetto delle Sabbie del Tempo, scoprendo in realtà che al suo interno vi è soltanto cenere.
    Ichi (con gli occhi gonfi di lacrime): Na… Nachi…
    Saga con una manata fa volare via il sacchetto dalle mani di Ichi e tutta la cenere si riversa per terra, in mezzo alla polvere.
    Saga: E quella roba cosa doveva essere? Mi avete stancato voi due pagliacci. Anche per te è ora di farla finita! ANOTHER DIMENSION!!!
    Ichi: N… no… Non è giusto…
    Ichi viene risucchiato dall’Another Dimension finendo nel bel mezzo del Bleed, lo spazio che intercorre tra i vari piani dimensionali.
    Un secondo prima di scomparire, Ichi intravede la figura di Aphrodite sfondare la porta della stanza e cercare di afferrarlo con dei lunghi fusti di rosa, ma senza successo.

    CONTINUA AL SESTO CAPITOLO DELLA SECONDA STAGIONE!



    Testo: Lameks
    Illustrazioni: Sekishiki - galleria deviantart: http://sekishiki.deviantart.com/gallery/
     
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    Rieccoci qui con un po' di succose novità!

    1) Appena sfornata nuova corposa storia spin-off dal titolo "Saint Seiya Chronicles: Soul of Berserker". In pratica è il seguito di "Saint Seiya Lambda" ed è la terza e ultima parte della trilogia ambientata nell'antica Grecia. La trovate qui: https://saintseiyaalfa.forumfree.it/?t=75990167
    Ve la consiglio anche perché il finale della saga avrà in un lontano futuro importanti ripercussioni sulla fanfic principale.

    2) Pronta nuova (e particolarmente figacciosa) illustrazione del Maestro Sekishiki.
    Ammiratela in tutto il suo splendore:

    the_uncanny_x_saints__by_sekishiki-dcn2y6u



    3) La nuova illustrazione ci porta dritti alla terza novità: una nuova avventura a cui tale illustrazione fa riferimento!
    Questa storia continua direttamente dal finale giusto di "Saint Seiya V", ovvero quello che porta al ritrovamento dello Scettro della Vittoria.
    Quindi se non siete ancora riusciti a trovare lo Scettro nel mondo da incubo del Capitolo 5 della Seconda Stagione, non barate e tornate indietro alla precedente maxi-saga, mi raccomando!


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    Saga: Mi avete stancato voi due pagliacci. Anche per te è ora di farla finita! ANOTHER DIMENSION!!!
    Ichi: N… no… Non è giusto…
    Ichi viene risucchiato dall’Another Dimension finendo nel bel mezzo del Bleed, lo spazio che intercorre tra i vari piani dimensionali…


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    STAGIONE 2 – CAPITOLO 6
    SAINT SEIYA
    La Mini Grande Avventura a Bivi di Ichi




    6.01


    Ichi: Cos’è questo? Una… superdimensione? È tutto distorto, sembrano i disegni di Okada! AARGH!!! C… che pressione incredibile!
    I vortici del bleed cercano di trascinare Ichi ora a destra e ora a sinistra, contorcendo il suo corpo dolorosamente. In fondo ad ogni vortice Ichi intravede una luce che sembra condurre ad altri mondi.
    Ichi: UAARGHH! Il mio corpo… è come se stesse andando in pezzi! Ma… Cosa sono queste? Ali!? Sono spuntate delle ali sulla mia cloth! Sono quelle dell’armatura divina! Yuppi!!!
    Ichi, sfruttando le sue ali divine, riesce a prendere il controllo dei propri movimenti e, dopo qualche giretto di prova, ne approfitta per fermarsi e osservare l’immensità che lo circonda. Le infinite strade del Multi-verso, ripiegate le une sulle altre secondo schemi che farebbero perdere il senno a Escher in persona, attraversano gli occhi di Ichi come fossero degli spilli, per poi scavare nella sua mente, rendendolo per un istante cosciente della struttura più intima del tutto. Una sensazione elettrizzante pervade ogni fibra del suo essere. Per mezzo del Multi-verso, Ichi sente per la prima volta il cosmo invadere i suoi vasi sanguigni, ed è come se ogni più piccola diramazione del suo sistema circolatorio ripercorresse un bivio della sua esistenza. L’esaltazione lascia però presto il posto a una strana tristezza espansiva, una consapevolezza di opportunità perdute e di occasioni mancate. Ichi rivede tutte le scelte possibili che ogni istante della sua vita gli ha presentato dinnanzi, l’infinità di vie trascurate e oscure, e si ritrova a ripercorrere tutte queste strade contemporaneamente.
    Tutto questo avviene in pochissimi istanti, ma per Ichi la sensazione del tempo assume ora contorni nuovi, relativi, identificabili con sfumature di colori che si fondono in soffici ammassi di pioggia nebulizzata. Ichi ora si rende conto di avere avuto in dono nuovi mezzi di percezione e il caos del Multi-verso gli appare molto più intelligibile, più concreto, più semplice da descrivere ai Lettori.
    Ichi, seguendo il suo istinto, seleziona due tra tutte le infinite strade del bleed, una che porta alla sua sinistra e una che conduce alla parte diametralmente opposta, alla sua destra. Nella prima delle due intravede sul fondo la figura di uno strano saggio seduto a gambe incrociate e con gli occhi chiusi, visione che gli provoca un vero e proprio déjà vu. La seconda, invece, è quella dove il déjà vu fugge via spaventato.

    a) Se Ichi decidere di seguire la strada di sinistra in direzione del saggio, vai a 6.04.

    b) Se Ichi decide di seguire il déjà vu lungo la strada di destra, vai a 6.10.


    6.02


    Ichi vola attraverso il Portale della Vecchiaia. Il silenzio che prima semplicemente lo assordava dolorosamente, diventa ora sempre più forte, più concreto, trasformandosi in un vortice che lo avvolge sempre più velocemente. Ichi si rende conto che stavolta non è merito delle sue ali divine se non viene trascinato via dalle correnti. Egli è semplicemente immobile, come nell’occhio di un ciclone. Guardandosi attorno, Ichi osserva il Multi-verso richiudersi su se stesso, strade e passaggi verso mondi venire riassorbiti da altri. Per un attimo pensa che il tempo si stia riavvolgendo, ma poi comprende che è l’esatto contrario: il tempo sta accelerando e convergendo insieme allo spazio in direzione di un unico punto finale. I suoi occhi osservano civiltà raggiungere il loro culmine e scomparire, mondi esplodere, possibilità assottigliarsi sempre più fino all’inevitabile. Ma non è solo il panorama circostante a essere inghiottito dal vortice. Il cosmo che scorre nelle vene di Ichi, legato a doppio filo con il Multi-verso stesso, finisce per modificare anche il suo involucro di carne. Il corpo di Ichi si ispessisce e la pelle si appesantisce. Le sue anche si indolenziscono le vene si ignossano. Gli occhi, gonfi, gli lacrimano e il respiro si accorcia. La schiena prende a fargli male, le ginocchia tendono a piegarsi. Il cuore perde il ritmo e rallenta. Similmente la sua cloth perde di elasticità, arrugginisce, si frantuma e cade a pezzi. I vestiti si tramutano in polvere, lasciandolo completamente nudo. Quando tutti i bivi del Multi-verso sono stati riassorbiti, rimane un unico solo mondo, un unico lungo istante. Ogni altra cosa è stata spazzata via e ora Ichi è un fantoccio decrepito immerso nel silenzio. Prima che la vista gli si annebbi del tutto, l’ultima immagine che riesce a scorgere è un pianeta Terra completamente in rovina, su cui incede, sotto un cielo spezzato, il suo corpo ancora giovane, potente, le mani insanguinate e con indosso una armatura mai vista prima. Ai suoi piedi, il corpo senza vita del suo amico Nachi. Infine sopraggiunge il buio.

    Continua a 6.07. .


    6.03


    Isola di Death Queen, area meridionale dell’Oceano Equatoriale. Una figura malinconica osserva le onde del mare in cima a una scogliera. Di fianco a lui, una tomba formata da un semplice tumulo di terra e una croce di legno con appesa una corona di fiori.
    Black Swan: Signor Ikki, ha un secondo?
    Ikki: Fammi indovinare… ancora altri fogli da firmare? Non puoi occuparti tu della burocrazia? Io ho già da rimirare il mare burrascoso con aria fiera e indomita. Se avessi saputo che era così impegnativo essere il capo dei Black Saint, avrei lasciato volentieri il ruolo a quel pezzente di Jango.
    Black Swan: Ma signor Ikki, si tratta di una questione importante! Dobbiamo organizzare le Black Galaxian Wars di quest’anno e non abbiamo ancora un premio decente da mettere in palio.
    Ikki: Tutto qua il grande problema? Vorrà dire che organizzeremo una spedizione a Tokyo per rubare il premio delle Galaxian Wars a cui partecipano quei falliti dei miei fratelli.
    Black Swan: Una splendida idea, signor Ikki! Se posso dire la mia, suggerisco di mandare in prima linea i Black Gold Saint. Sono i migliori sulla piazza e avremo la vittoria assicurata.
    Ikki: No. A rubare il premio saranno le controparti Black dei partecipanti al torneo.
    Black Swan: Ne è sicuro? Noi Black Four, in effetti, siamo guerrieri più che validi, ma gli altri…
    Ikki: Riflettici. È l’occasione giusta per mostrare al Santuario che i Saint sono nettamente inferiori ai Black. E quale modo migliore se non facendoli abbattere dalla loro controparte nera? Senza contare la questione recolor.
    Black Swan: La questione… recolor?!
    Ikki: I personaggi principali sono quelli che vendono di più, fare la loro versione recolor è semplice e remunerativo.
    Black Swan: O-ok. E vuole anche un Black Phoenix nel gruppo?
    Ikki: No. Ne voglio cinque. È ovvio che sia il modellino della mia costellazione quello che deve vendere di più.
    Black Swan: Come vuole lei, però non so se riusciamo a recuperare proprio tutti i Black Bronze che le servono…
    Ikki: Qual è il problema, stavolta?
    Black Swan: Il problema è Black Hydra. Non abbiamo ancora trovato nessuno disposto a indossare quella cloth. È già da tempo che abbiamo provato a regalarla, a offrire un compenso monetario, ma niente. Non la vuole nessuno.
    Ikki: Sigh! Questo rischia di mandare a monte tutta l’operazione.
    Black Swan: N-non le sembra di esagerare?
    Black Phoenix (arrivando di corsa): Signor Ikki, signor Ikki, guardate chi abbiamo trovato a gironzolare per l’isola!
    Black Phoenix spinge verso Ikki un tremante Ichi con indosso la sua classica cloth dell’Idra.
    Ikki: Tu sei Ichi! Cosa diavolo ci fai qui sull’Isola Nera? Non dovresti essere a Tokyo per partecipare alle Galaxian Wars?
    Black Phoenix: È questa la cosa più curiosa. Poco fa alla televisione hanno trasmesso le immagini dei primi partecipanti giunti a Tokyo per il torneo e tra di loro si vedeva chiaramente questo tizio qui insieme alla sua armatura.
    Ikki: Tutto questo è molto strano. Parla, crestone. Chi diavolo sei in realtà?
    Ichi: C-ciao, Ikki. Pe-pensaci bene… Possono esserci cinque Black Phoenix e due Black Dragon e non può esserci un altro Saint dell’Idra? Perfino Ban aveva un fratello gemello, lo si vede nel Volume 1, figuriamoci se uno bello come me, che si chiama per giunta “Idra”, non può avere una copia uguale spiccicata con la stessa armatura…
    Ikki: Mi sto stancando…
    Ikki punta il dito indice sul pettorale dell’armatura di Ichi e la riduce in briciole.
    Ichi: Nuuu! La mia splendida cloth!
    Ikki: Ultimo avvertimento. Dimmi chi sei e cosa ci fai qui.
    Ichi: Ti dico tutto, non arrabbiarti! Ero nel futuro con gli altri bronzini minori sul gigantesco vascello trans-dimensionale di Zeus. Stavamo mangiando le barbabietole, ma poi Zeus mi ha inviato insieme a quell’intelligentone di Nachi a cercare uno Scettro in un mondo molto cattivo, e lì Saga di Gemini in versione vampiro mi ha spedito in giro per le dimensioni, così sono finito qui nel passato.
    Ikki: Come vuoi tu. Se preferisci dire scemenze vorrà dire che ti ammazzo senza troppi complimenti.
    Black Swan: Aspetti, signor Ikki. Lasci a noi questo povero demente. Lo guardi bene. È perfetto per la cloth di Black Hydra. È proprio quello che ci serve per completare il gruppetto dei Black Saint da inviare a Tokyo. Gli facciamo la cresta nera ed è bello che pronto.
    Ikki: Va bene, va bene, prendetevelo pure, basta che lo facciate sparire dalla mia vista.
    Black Phonix: Hai sentito cosa hanno detto Black Swan e il signor Ikki, moscerino? Vieni con noi che ti dobbiamo preparare.
    Ikki: Black Swan, riferisci ai Black Bronzini Minori di non sottovalutare i loro avversari. Ho sentito che uno di loro è riuscito a uccidere il fratello del mio defunto maestro Guilty.
    Black Swan: Sarà fatto.
    Black Phoenix, Ichi e Black Swan si allontanano.
    Ikki (tra sé e sé): Un vascello trans-dimensionale appartenente a Zeus… Mmmmhhh… Quello che ha detto Ichi poco fa suonava completamente folle, ma controllare non mi costa nulla… Dopo aver concluso la faccenda delle Galaxian Wars verificherò se c’è qualcosa di vero nelle sue farneticazioni. Muovermi nello spazio-tempo non sarebbe affatto male…

    Continua… nel Capitolo 1 della Stagione 1!


    6.04


    Ichi, dirigendosi verso la luce in fondo al vortice, attraversa una nebbia grigio pallida, che lo avvolge come un bozzolo e all’interno della quale lentamente diventa sempre più etereo, trasparente, fino a dissolversi nel nulla. Per qualche istante c’è soltanto il buio e un silenzio talmente assordante da rischiare di frantumare quel poco che rimane della sua psiche. Quando riapre gli occhi, Ichi si trova a galleggiare nel vuoto, nel bel mezzo di quattro imponenti porte anch’esse sospese nel nulla. Avverte un’altra presenza, un uomo a gambe incrociate. Non comprende se quell’uomo sia al suo fianco o se lo percepisca invece aldilà di una delle quattro porte, ma in ogni caso riesce a distinguerne chiaramente la fisionomia: lunghi capelli rossi, gli occhi chiusi, una armatura dorata che gli ricorda qualcosa e qualcuno. Ora che il suo déjà vu è fuggito, non riesce però a focalizzare e ad afferrare i propri pensieri e i propri ricordi. Di colpo si rende conto che il silenzio, più deflagrante che mai, è ora veicolato da una voce che giunge direttamente nella sua testa. Proviene dall’uomo con le gambe incrociate… e dalle labbra perennemente immobili. Ichi si tappa le orecchie con forza, ma è tutto inutile.
    Santone: È inutile sforzarsi, non puoi fuggire la sofferenza. Essa è insita nella tua stessa esistenza ed è solo attraverso di essa che puoi giungere alla Verità e alla cessazione di ogni dolore. Poiché sei giunto nella mia casa senza alcun permesso, potrai uscirne solo per mezzo di una di queste quattro porte. Scegli, dunque. Quale sofferenza vuoi attraversare? La Vecchiaia? La Malattia? La Morte? Oppure la Rinascita?

    a) Se Ichi sceglie il Portale della Vecchiaia, vai a 6.02.

    b) Se Ichi sceglie il Portale della Malattia, vai al Capitolo 5.12. [sì, esatto, avete letto bene]

    c) Se Ichi sceglie il Portale della Morte, torna a pagina 30 del Volume 2. [vd note qui sotto]

    d) Se Ichi sceglie il Portale della Rinascita, vai a 6.06.



    --------------
    NOTE

    "Pagina 30 del Volume (cartaceo) 2" corrisponde a un punto specifico del Capitolo 3 della Seconda Stagione... la storia zombie per intenderci!
    Il punto specifico sarebbe quando Geki, Jabu e i Silver Saint sopravvissuti, per sfuggire all'orda degli Zombi-Saint, iniziano la scalata delle dodici case e raggiungono la terza casa, la Casa dei Gemelli.
    Se ricordate, in quel punto i nostri improbabili erori incontravano un Ichi che raccontava di cose in quel momento incomprensibili ai Lettori.
    Per non farvi impazzire per ritrovare quel punto ve lo riporto semplicemente qui sotto:
    --------------

    Intanto alla casa dei Gemelli…
    Geki: Bene, qui non dovrebbe esserci nessuno…
    Asterion: Vi sbagliate, sento i pensieri di una persona… Di un vivo!
    Jabu: Presto entriamo o ci raggiungeranno… AL GALOOPPP… Ma… cos’è questo?
    Geki: Che mi venga un… Ė un labirinto!
    Dante: Un labirinto di siepi fiorite…?
    Sirius: Non importa che cos’è! Prima lo superiamo meglio è! Mmmhhh… Da che parte sarà meglio entrare? Ho sentito dire che se si segue sempre una delle pareti tempo qualche ora e si può superare qualsiasi labirinto…
    Dante: Levati di torno, Sirius. Non abbiamo tutto questo tempo! CATENA INFERNALE!!!
    Sfrond Sfrond Sfrond
    Dante: Ecco fatto!
    Ichi: Amici, eccovi finalmente! Mi ero perso! Il Labirinto dalle nere mura mi ha abituato troppo bene! Hi! Hi! Hi!
    Jabu: Il Labirinto de che…? NAA! È un film che abbiamo già visto. Deve essere l’altro!
    Ichi: L’altro chi?
    Geki: Non saltiamo a conclusioni affrettate, Jabu. Ichi, non abbiamo tempo per spiegarti. Dobbiamo capire se sei il nostro Ichi o una versione alternativa. Dicci qualcosa che solo noi possiamo sapere…
    Sirius: E per quale ragione dovete fare tutto questo proprio adesso? Quelli ci sono alle costole. E tra poco lo saranno in senso letterario!
    Geki: È proprio quello il motivo. Ci serve un diversivo per guadagnare tempo.
    Sirius: In che senso?
    Geki: Te lo spiego tra un secondo. Ichi, cosa ci puoi dire?
    Ichi: Ricordate? Eravamo su un gigantesco vascello trans-dimensionale a mangiare le barbabietole e tu, Jabu, eri un Chiwawa. Poi sono stato inviato da Zeus a fare da assistente a quell’intelligentone di Nachi per cercare uno Scettro, ma Saga in versione vampiro mi ha spedito qui e…
    Geki: Ok, questa è la conferma. Non è il nostro Ichi.
    Ichi: Hi! Hi! Hi! Ammetto che sembri tutto un po’ strano, ma…
    Sirius: Attenti sono già qui! Ehi, NOO!!! ARGHHH!!!
    Geki (spingendo Ichi contro i non-morti): Ed ecco il diversivo. Tiè, teneteli occupati. Andiamo, presto!
    Ichi/Sirius (mentre vengono morsi): UAAARGHH!!!


    6.05


    Ichi corre fuori di casa, ma Dejaneira è già fuori portata del suo sguardo. Ichi decide di seguire il vialetto acciottolato che attraversa il suo giardino, unica strada possibile e talmente lunga da perdersi all’orizzonte. Dopo pochi passi, Ichi trova a terra una monetina.
    Ichi: Che fortuna! Ehi, eccone un’altra… e un’altra ancora… e molte altre ancora! Ridi e scherza saranno in tutto quattromila yen! Mai visti tanti soldi tutti insieme!
    Alzando lo sguardo da terra, Ichi vede sopraggiungere due Silver Saint.
    Silver Saint: Presto, dobbiamo catturare ed eliminare i Bronze Saint che si sono ribellati al Santuario!
    Ichi entra nel panico, ma poi nota un muretto sospeso in aria a poco più di un metro e mezzo di altezza. Spiccando un salto riesce ad appendersi e a issarsi su. I Silver Saint passano sotto il muretto come se non avessero notato Ichi. Camminando lungo il muretto, Ichi scopre una Pandora Box dorata incastrata tra i mattoni. Lungo i fianchi non riporta alcun simbolo di costellazione, bensì un semplice punto di domanda.
    Ichi: Ullallerò ullallà! Io amo le sorprese! Sono stufo della solita cloth dei Pesci. Speriamo stavolta in un Sagittario o in un Leone. Anche un Ofiuco non mi dispiacerebbe. Hi! Hi! Hi!
    Ichi solleva il coperchio della Pandora Box, ma con sua grande delusione all’interno vi è un gigantesco fungo molto simile a una Amanita Phalloides.
    Ichi: Citando Nachi… che sfiga!
    Osservando meglio il fungo, Ichi nota che le macchioline bianche sul cappello formano la parola mangiami.
    Ichi: Si fa presto a dire “mangiami”. E se fosse velenoso? No, io prima controllo per bene.
    Ichi rigira tra le mani il fungo in cerca della scritta “fungo velenoso”. Non trovandola, decide di divorare completamente il fungo.
    Dopo aver concluso il suo pasto, il corpo di Ichi prende a crescere sempre più, fino a farlo diventare un gigante. La cloth non riesce a reggere la tensione e si frantuma in moltissimi punti.
    Ichi (piangendo calde lacrime): Perché non me ne va mai bene una?! Perché sempre a me tutte le sfortune? Povera la mia cloth! Come farò ora?
    Mu: Eh, sì. È un vero peccato.
    Ichi: Mu! Lei è qui! Ripari la mia armatura, per cortesia!
    Mu: D’accordo. Fanno tremilanovecentonovantanove yen.
    Ichi (porgendo i soldi): Ecco, tenga il resto.
    Mu: Dammi pure la cloth. Tempo un’ora e sarà come nuova!
    Ichi: N-non ho tutto questo tempo! Io devo… devo… Cosa dovevo fare?!
    Mu: Dovevi inseguire Dejaneira.
    Ichi: Ecco, esatto.
    Mu: E allora arrangiati. Tieniti l’armatura tutta rotta.
    Ichi: Potrei riavere i miei soldi in questo caso?
    Mu: Non si accettano resi. È la politica aziendale.
    Ichi: Ma erano i miei soldi!
    Mu: Non si accettano resi di nessun tipo!
    Ichi: Come è umano lei…
    Mu: Muriano, prego.
    Ichi oltrepassa Mu, arriva in fondo al muretto e fa per scendere, ma non si accorge di calpestare in questo modo un soldato semplice, che si spiaccica al suolo e muore.
    Ichi: Ehi, forse non è tanto male essere grandi e grossi! Ora vedremo chi è il bronzino minore!
    Proseguendo sul suo cammino, Ichi incontra un nuovo nemico.
    Aldebaran: Io, Aldebaran della costellazione del Toro non ti permetterò di oltrepassare questa casa… la casa del Toro d’oro!
    Ichi: Cedi il passo, cavaliere. Te lo ordina il Grande Ichi!
    Aldebaran prende a caricare come un giocatore di rugby, tira una spallata a Ichi e poi si butta giù per un dirupo.
    Ichi cade a terra, completamente stordito dal colpo ricevuto e ritorna alle sue misere dimensioni normali. Prova a rialzarsi, ma dopo pochi passi scivola e un attimo dopo si trova immerso fino al collo nell’acqua salata. Ichi comprende di essere caduto nel laghetto di lacrime che aveva versato quando era un gigante.
    Ichi (nuotando in cerca di una sponda): Qui finisce che annego nelle mie stesse lacrime. Stupide metafore! Chissà se potrebbe servire a qualcosa ora parlare con quella sirena?
    Ichi nuota fino a raggiungere la sirena.
    Ichi: O sirena, mi saprebbe gentilmente indicare la direzione per la sponda più vicina?
    Thetis: Non lo sai? Tutta la terra è stata ricoperta dalle acque. L’unica via possibile per gli esseri umani è sprofondare negli abissi.
    Ichi: Mille grazie, gentilissima. Provvedo subito!
    Ichi si immerge in acque sempre più profonde e dopo aver nuotato a lungo nota un bellissimo uomo in armatura venirgli incontro. La pelle bianco latte, il sorriso smagliante e seducente, le movenze sinuose di un leopardo. Ichi sente un forte senso di affinità verso quel guerriero, ma arrivato a debita distanza comprende che, nonostante l’indubbio fascino di quell’individuo, egli altri non è che un nuovo nemico, Kaysa di Lymnades, uno degli Shogun di Poseidone. Ichi arresta a fatica la propria corsa e risale quel poco che gli basta per evitare l’avversario. Guardandosi attorno Ichi nota molti altri Shogun e la sorpresa gli ricorda anche di dover respirare di tanto in tanto. Ichi dribbla abilmente i vari Shogun, l’ultimo dei quali avvinghiato a un palombaro, e risale in superficie.
    Ichi riprende aria e si accorge di essere disteso sul bagnasciuga di una spiaggia. Al suo fianco vi è il cadavere di un idraulico.
    Ichi: Dejaneira deve essere passata di qui. Sono sulla buona strada!
    Sulla spiaggia Ichi nota un’altra Pandora Box dorata e con il solito simbolo del punto interrogativo in rilievo. Prova ad aprirla, ma vi trova dentro solo una moneta fuori corso, che getta via.
    Ichi si incammina di nuovo e, raggiunto un grande albero, si guarda in giro confuso.
    Voce: Ti sei perso?
    Ichi volge lo sguardo verso i rami dell’albero, nel punto in cui pensa di aver udito la voce, ma non vede nessuno. Corre dietro il fusto, poi guarda alla sua sinistra, alla sua destra, ma niente.
    Cheshire: Sono quassù.
    Nell’esatto punto in cui aveva già guardato, appollaiato sopra un ramo dell’albero, vi è lo Specter Cheshire di Cait Sith.
    Ichi: S-salve. Gentilmente, mi saprebbe indicare la direzione giusta?
    Cheshire: Dipende soprattutto dove vuoi andare.
    Ichi: Sto cercando Dejaneira Wu, la mia fidanzata.
    Cheshire: Che strano nome.
    Ichi: Credo sia l’estensione del nome Déjà vu.
    Cheshire: Solitamente le persone hanno un’abbreviazione del nome, non un allungamento.
    Ichi: No, non è così insolito. La gente solitamente mi chiama Ichi, ma il mio vero nome credo sia “1”.
    Cheshire: Non è la stessa cosa?
    Ichi: No, “1” ha molti meno caratteri.
    Cheshire: Mi fido sulla parola. In ogni caso, se sono i tuoi ricordi che stai rincorrendo, la strada giusta è in quella direzione, verso quel castello.
    Ichi: Castello?
    Cheshire (sorridendo enormemente): Sì, il castello di Heinstein. Il castello di Hades.
    Ichi (guardando in direzione del castello): D-devo andarci per forza?
    Non ottenendo risposta, Ichi solleva lo sguardo verso il ramo dell’albero dove era seduto Cheshire un attimo prima, ma ora non vi è più nessuno.
    Pensa e ripensa, Ichi escogita un diabolico piano. Torna sui suoi passi, si spoglia della cloth e razzia il cadavere dell’uomo sulla spiaggia. Ora Ichi è vestito come un perfetto idraulico e porta due vistosi e virili baffoni neri. I resti della sua cloth li inserisce all’interno della Pandora Box dorata, che si carica sulle spalle dopo averla ricoperta di stracci trovati sulla spiaggia e nasconderne così il vero aspetto. Poco dopo è già alle porte del castello.
    TOC TOC
    Pandora: Sì? Desidera?
    Ichi: Buongiorno, cara signora…
    Pandora: Signorina, prego! Gggrrrr… Mi dica in fretta chi è e cosa vuole. Ho da fare.
    Ichi: C-certo… Ecco… Sono stato chiamato per un sistema al guasto fognario del castello.
    Pandora: E immagino che quello zaino enorme siano i suoi attrezzi da lavoro. Storia già sentita. Gli addetti allo spurgo sono già arrivati e in ogni caso attendevamo almeno due persone.
    Ichi: M-mio fratello è rimasto in furgone a prendere le ultime cose. Posso dimostrarle che io sono il vero addetto e quegli altri degli imbroglioni. Ecco, tenga, il mio tesserino.
    Pandora (osservando il tesserino e la foto con i baffoni): Sì, ha ragione lei. A quanto pare siamo stati raggirati. Entri pure, io intanto mi occupo di fermare quei tre impostori. Zellos, vieni qui!
    Approfittando della confusione che si genera, Ichi raggiunge indisturbato la stanza in fondo al castello.
    Ichi (aprendo la porta): Eccomi, amore mio. Sono finalmente giunto in tuo soccorso. Ora sono tutto tuo.
    Nella stanza Ichi non trova Dejaneira, bensì una prugna rattrappita che fuma il narghilé sopra un grosso fungo.
    Dohko: Grazie, caro! Ma la nostra dea è stata portata in un altro castello. Secondo me dovresti raggiungere la stanza delle tubature e scendere giù fino al Meikai.
    Ichi: Non me ne frega niente di Athena. Mi dica dove è andata Deja Wu! Devo correre a salvarla!
    Dohko: Dove è andato il déjà vu? Ma come ti esprimi? Spiegati meglio! Parla in italiano, per favore!
    Ichi: Aspetti, vecchio maestro... Ma noi un tempo non si parlava in giapponese?
    Dohko: Rileggi i vecchi volumi. Hai mai visto un personaggio parlare in giapponese? Abbiamo sempre parlato in italiano.
    Ichi: Ehi, è vero! Lei è sempre così saggio, vecchio maestro!
    Dohko: E poi si può sapere chi diavolo saresti tu?
    Ichi: Io non… non ne sono più così sicuro. Oggi ho vissuto attraverso parecchie dimensioni (in tutti i sensi) e sono un po’ scombussolato.
    Dohko: Macché!
    Ichi: Non le sarà ancora capitato, ma quando quella crisalide si romperà e si trasformerà in un giovine di diciotto anni, io dico che si sentirà un po’ strano anche lei, non crede?
    Dohko: Neanche per sogno.
    Ichi: Beh, io mi sentirei un po’ strano…
    Dohko (con disprezzo): TU! E chi sei tu?
    Ichi: Vabbe’, lasciamo perdere. Io ora andrei. Mmmhhh… dov’è che stavo andando?
    Dohko: Volevi andare a salvare un déjà vu.
    Ichi: Un déjà vu?! Sì, è vero! Quel maledetto idraulico aveva rapito il mio déjà vu e ora devo andare a recuperarlo.
    Dohko: Vaya con Dios!
    Ichi: Questo non è italiano!
    Dohko: È lo stesso.
    Ichi esce dalla stanza e nota un gruppo di Specter che corrono nella sua direzione.
    Specter vari: Portiamo la testa del crestone al signor Rhadamanthys!
    Zellos (sopra il solito muretto sospeso nel vuoto): Sì, prendetelo! È solo un altro impostore! Ehi, aspetta, cosa stai facendo?
    Ichi si arrampica sopra il muretto come la prima volta, nella speranza che i suoi nemici passino oltre.
    Zellos: Non vedi quanto è sottile questo muretto? Non ci stiamo in due!
    Gli Specter superano il muretto, ma arrivati a una parete poco distante ci sbattono contro e tornano indietro. Lo stesso fanno nell’altro verso, in un ciclo infinito.
    Ichi: Questo è un bel problema. Ora come faccio a scendere?
    Zellos: E se cadessi? Questa è di certo una altezza ragguardevole per me e non dico che debba capitare per forza… ma se accadesse? Dico, per sbaglio, eh. Non penso che tu sia così meschino da…
    Ichi (calpestandolo con un piede): Vuoi stare zitto, per favore?
    Zellos si ritira all’interno del suo carapace, tremante di paura.
    Ichi: Mmmhh… Questo mi dà un’idea. Hi! Hi! Hi!
    Ichi afferra con entrambe le mani Zellos e con un salto scende giù dal muretto. Poi lancia il guscio in direzione degli altri nemici, facendolo scivolare per terra.
    Ichi: E… STRIKE!
    La surplice di Zellos investe ed elimina gli altri Specter, arriva in fondo alla parete, rimbalza indietro e colpisce violentemente anche Ichi. Le cinghie della Pandora Box si rompono e questa viene scagliata lontano. Ichi crolla a terra in fin di vita.
    Ichi: È l’epilogo. Sto perdendo i sensi… e lentamente le forze mi stanno abbandonando… Era inevitabile forse che accadesse. Troppo ho osato. Si è fatto buio… Non vedo nulla, non sento alcun suono… Ok… se non fosse chiaro ora dovrebbe comparire una figura femminile di riferimento che dovrebbe incitarmi a rialzarmi… Comparirà a momenti, ne sono certo… Sì, beh, non sempre arriva subito, però in genere… In genere… EHILÀÀÀÀ!!!
    Figura femminile di riferimento: Eccomi, eccomi! Quanta fretta! Mi stavo facendo bella.
    Ichi: Tu… tu sei… Sei tornata! Allora non mi hai abbandonato quando ero piccolo!
    Tornata: Sì, sono proprio io, Ichi. Sono Tornata, sono tua madre!
    Ichi: Urca!
    ZAN-ZAN-ZAAN – Colpo di scena!!!

    Contina a 6.12


    6.06


    490 a.C. Una fattoria alla periferia di Sparta.
    Una giovine fanciulla dai lunghi capelli biondi e dai vivaci occhi verdi è china a terra in lacrime.
    Antinea: Buuu! Buuu! Il mio povero piccolo cucciolo è morto! Buuu! Buuu! Come farò ora senza il mio piccolo cucciolo?
    Anziano Pelias: Non fare così, figlia mia! Era molto malato, poverino. Gli dèi hanno deciso per lui questo destino e noi dobbiamo rispettare il loro volere.
    Antinea: Buuu! Buuu! Ma io gli ero così affezionata!
    Anziano Pelias: Mmmhh… Se ricordo bene, il tuo cucciolo mi era stato regalato dal vecchio Kritolaos. Ne aveva due con sé, non sapeva che farsene del secondo e così ce lo ha donato. Se hai finito con i lavori nei campi possiamo andare adesso da lui e chiedergli se sa come procurarcene un altro.
    Antinea: Sniff! Va bene, padre. Andiamo pure, ma nessuno sarà mai come il mio povero piccolo cucciolo.

    Nel frattempo, nei pressi della strada che da Sparta porta ad Argo, un uomo in armatura compare dal nulla a svariati metri di altezza, precipitando in direzione di un grosso masso.
    Ichi (mentre sta precipitando): Ah! Lo sapevo! Un luogo comune! Le mie ali divine sono sparite e ad attendermi vi è un enorme masso dove sbattere la testa e perdere la memoria! Certo, certo, ho capito benissimo. Vogliono che la mia “rinascita” corrisponda a una nuova vita facendo tabula rasa dei miei vecchi ricordi. Io però non ci casco! È il momento di sfoggiare la mia nuova tecnica segreta. Hi! Hi! Hi! PISCIS VOLANS!!!
    Ichi assume una posa aerodinamica per cercare di planare a fianco del masso. Giacché non siamo in un cartone animato, ma soltanto in una fanfic illustrata, Ichi non devia la sua traiettoria di un millimetro e continua la sua inesorabile e fatale caduta. All’ultimo istante, e diffidando alquanto della protezione della sua tiara, riesce però a limitare i danni proteggendosi la testa con le braccia. Ichi si schianta sul masso e rotola a terra finendo in mezzo alla strada.
    Ichi (rialzandosi a fatica e pieno di ferite): Hi! Hi! Hi! Non è andata così male. Mi sono fatto malissimo, ma perlomeno non ho perso la…
    Filippide, Silver Saint della Lepre (correndo a perdifiato in direzione della polis e quindi anche di Ichi): PISTA! VIA! LEVATI DI MEZZOOOO…
    Filippide si scontra violentemente con Ichi. Il nostro viene scagliato contro il masso, batte la testa e sviene.
    Filippide (correndo sul posto): Oh, diamine! Non posso perdere altro tempo! Devo raggiungere Sparta per chiedere aiuto per l’imminente conflitto! Mmmhhh… Però ci sono delle persone lassù… EHI, VOI!!!
    Filippide richiama l’attenzione di un vecchio e di una giovine che stanno attraversando un sentiero lungo il pendio della montagna e gli indica il moribondo. Poi, senza curarsi troppo che i due abbiano recepito correttamente il messaggio, riprende la sua corsa.
    I due discendono il pendio e si avvicinano a Ichi.
    Antinea: Oh, poverino! Quel malvagio Ateniese si stava bullando con noi di averlo pestato per bene e di avergli conciato i capelli in questa maniera ridicola!
    Anziano Pelias: Certo che c’è proprio brutta gente a questo mondo!
    Antinea: Papino, possiamo tenerlo?
    Anziano Pelias: Ma no, che dici, Antinea? Non vedi che ha un’armatura di bronzo? Sarà sicuramente un ilota che presta servizio per qualcuno. Abbi pazienza, non manca molto alla casa di Kritolaos.
    Antinea: Ma è così buffo!
    Anziano Pelias: In effetti non sembra avere lineamenti dorici, messenici o laconici. Forse è uno straniero.
    Antinea: Questa non è l’armatura dell’Idra, papino?
    Anziano Pelias (estraendo un pugnale): Potrebbe essere! In tal caso è probabile che sia un soldato di Argo giunto fin qui con brutte intenzioni e che quell’Ateniese ci abbia difeso dai suoi piani diabolici. Indicandocelo ci stava chiedendo di dargli il colpo di grazia. È sicuramente così!
    Antinea: Aspetta, papino, guardalo bene. Sembra così inoffensivo!
    Anziano Pelias (riponendo il pugnale): Hai ragione, in effetti sembra troppo gracilino per essere un soldato scelto di Argo. Inoltre ho sentito che dopo la battaglia a Egina non ne sono rimasti molti. Allo stesso tempo, però, è impossibile che sia anche un ilota di Sparta. Perfino loro non hanno un fisico così ridicolo.
    Antinea: Quindi, chi è?
    Anziano Pelias: Non lo so, ma dobbiamo stare attenti. Se commettiamo un errore e uccidiamo un alleato, gli spartiati difficilmente ce lo perdoneranno. Aspettiamo che rinvenga e interroghiamolo. Ah, ecco che si sveglia!
    Ichi: Uh? Cosa succede? Dove sono? Chi sono? Non ricordo nulla…
    Antinea (con gli occhioni luccicosi): Non ricorda nulla… Significa che quell’Ateniese voleva che ci occupassimo di lui! Possiamo tenerlo, papino? Possiamo? Dai, dai, dai!!!
    Anziano Pelias: Uff… E va bene, ma solo fino a quando lo avremo svezzato. Poi vedremo il da farsi. Forse, allenandolo un po’ e con i contatti giusti, tra un decennio o giù di lì riusciamo a inserirlo nell’esercito spartano come ilota.
    Antinea: Oh, papino, come sono felice!
    Anziano Pelias: Ah! E a condizione di rasargli subito i capelli e farglieli ricrescere come si deve! Guarda la radice del capello, il suo colore naturale deve essere scuro. Scommetto che ha un bel pelo.
    Antinea (abbracciando il padre): Certo, papino! Grazie, papino! Vedrai che mi occuperò di lui come si deve. Gli insegnerò subito a non sporcare in casa e a fare la guardia ai polli.
    Anziano Pelias: Sono felice che ti sia tornato il sorriso, piccola mia. Hai già pensato a un nome?
    Antinea: Ma certo! Lo chiamerò come il mio povero piccolo cucciolo appena deceduto. Il suo nome sarà Tisia!


    Continua… a 4.01!


    6.07


    Nonostante i cinque sensi lo abbiano completamente abbandonato, Ichi avverte uno strano calore avvolgente e in fondo al buio che lo circonda intravede una piccola luce. Una voce maschile cerca di confortarlo e di dargli istruzioni. Pur non riuscendo a cogliere il significato di quei suoni, Ichi si sente completamente rincuorato e in pace con se stesso. Il silenzio che lo opprimeva è svanito e il bagliore lontano diventa ora sempre più grande, sempre più vicino, sempre più luminoso, fino a investirlo in pieno e a scioglierlo al suo interno.
    Quando Ichi riapre gli occhi, viene di nuovo colto dallo sconforto. Egli ha di nuovo il suo corpo giovane e la sua armatura, ma è di nuovo nello spazio vuoto al centro dei quattro Portali della Verità. Il santone è scomparso e uno dei quattro portali è ora sigillato. A Ichi non resta che scegliere di attraversare uno degli altri tre.

    a) Se Ichi sceglie il Portale della Malattia, vai al Capitolo 5.12.

    b) Se Ichi sceglie il Portale della Morte, torna a pagina 30 del Volume 2. [vd note qui sotto]

    c) Se Ichi sceglie il Portale della Rinascita, vai a 6.06.




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    NOTE

    Come segnalato anche nel capitolo 6.04, "Pagina 30 del Volume (cartaceo) 2" corrisponde a un punto specifico del Capitolo 3 della Seconda Stagione... la storia zombie per intenderci!
    Il punto specifico sarebbe quando Geki, Jabu e i Silver Saint sopravvissuti, per sfuggire all'orda degli Zombi-Saint, iniziano la scalata delle dodici case e raggiungono la terza casa, la Casa dei Gemelli.
    Se ricordate, in quel punto i nostri improbabili erori incontravano un Ichi che raccontava di cose in quel momento incomprensibili ai Lettori.
    Per non farvi impazzire per ritrovare quel punto ve lo riporto semplicemente qui sotto:
    --------------

    Intanto alla casa dei Gemelli…
    Geki: Bene, qui non dovrebbe esserci nessuno…
    Asterion: Vi sbagliate, sento i pensieri di una persona… Di un vivo!
    Jabu: Presto entriamo o ci raggiungeranno… AL GALOOPPP… Ma… cos’è questo?
    Geki: Che mi venga un… Ė un labirinto!
    Dante: Un labirinto di siepi fiorite…?
    Sirius: Non importa che cos’è! Prima lo superiamo meglio è! Mmmhhh… Da che parte sarà meglio entrare? Ho sentito dire che se si segue sempre una delle pareti tempo qualche ora e si può superare qualsiasi labirinto…
    Dante: Levati di torno, Sirius. Non abbiamo tutto questo tempo! CATENA INFERNALE!!!
    Sfrond Sfrond Sfrond
    Dante: Ecco fatto!
    Ichi: Amici, eccovi finalmente! Mi ero perso! Il Labirinto dalle nere mura mi ha abituato troppo bene! Hi! Hi! Hi!
    Jabu: Il Labirinto de che…? NAA! È un film che abbiamo già visto. Deve essere l’altro!
    Ichi: L’altro chi?
    Geki: Non saltiamo a conclusioni affrettate, Jabu. Ichi, non abbiamo tempo per spiegarti. Dobbiamo capire se sei il nostro Ichi o una versione alternativa. Dicci qualcosa che solo noi possiamo sapere…
    Sirius: E per quale ragione dovete fare tutto questo proprio adesso? Quelli ci sono alle costole. E tra poco lo saranno in senso letterario!
    Geki: È proprio quello il motivo. Ci serve un diversivo per guadagnare tempo.
    Sirius: In che senso?
    Geki: Te lo spiego tra un secondo. Ichi, cosa ci puoi dire?
    Ichi: Ricordate? Eravamo su un gigantesco vascello trans-dimensionale a mangiare le barbabietole e tu, Jabu, eri un Chiwawa. Poi sono stato inviato da Zeus a fare da assistente a quell’intelligentone di Nachi per cercare uno Scettro, ma Saga in versione vampiro mi ha spedito qui e…
    Geki: Ok, questa è la conferma. Non è il nostro Ichi.
    Ichi: Hi! Hi! Hi! Ammetto che sembri tutto un po’ strano, ma…
    Sirius: Attenti sono già qui! Ehi, NOO!!! ARGHHH!!!
    Geki (spingendo Ichi contro i non-morti): Ed ecco il diversivo. Tiè, teneteli occupati. Andiamo, presto!
    Ichi/Sirius (mentre vengono morsi): UAAARGHH!!!


    6.08


    Uomo misterioso: Allora… sei pronto ad ascoltarmi? È la tua ultima occasione. Se rinunci non ne avrai altre.
    Ichi: Va bene, la ascolto, anche perché io… io non ci sto capendo più nulla. Hi! Hi! Hi! E poi lei mi ispira fiducia. Lei… mi ricorda qualcuno… Guardandola bene ho come un… un…
    Uomo misterioso (chiudendo la porta di ingresso): Basta così.
    Dopo che l’uomo misterioso ha chiuso la porta di ingresso, le altre due porte del salotto, quelle che si affacciano sulla cucina e sulla camera da letto, si chiudono di scatto da sole. Pur rimanendo ancora nel suo vecchio salotto, Ichi ha come la sensazione di essersi separato dalla precedente realtà, come se la stanza stesse ora fluttuando nello spazio siderale.
    Uomo misterioso: Bene. Ho ritagliato uno spazio di transizione, una sorta di piccolo mondo-tasca dove possiamo parlare in tranquillità.
    Ichi: Ehi, adesso mi ricordo di te! Tu sei lo Shura del Vampiro-verso! Cosa ci fai da queste parti? Non stavi combattendo contro i Sanguinisti e tutto il resto?
    Shura: Quello è successo molto tempo fa… perlomeno dal mio punto di vista. Tu eri tornato nel nostro mondo e Aphrodite ti aveva reso uno dei suoi stupidi Vampiri. Una notte ti stavo dando la caccia e ti avevo anche praticamente preso, quando delle colonne di luce ci hanno investito e sono svenuto. Quando mi sono svegliato ero in una stanza completamente bianca e una voce maschile mi parlava direttamente nella testa. Anche senza distinguerne chiaramente le parole, ne ho compreso però il significato. Sono stato inviato nel Multi-verso per una missione ben precisa. Non è ancora giunta l’ora in cui il mio destino dovrà compiersi, ma per ora sono qui per avvertirti di quello a cui stai andando incontro. Non so se sei pronto a sentire quello che ho da dirti, ma purtroppo abbiamo pochissimo tempo.
    Ichi (felice): Finalmente mi sento un VIP. Lo sapevo… sono l’eletto... Mi sembra un sogno…
    Shura: Non è un sogno.
    Ichi: Quindi è vero. Sono l’eletto.
    Shura: N…no. Non lo so. Non interrompermi. Come forse già saprai, il Multi-verso comprende un vastissimo numero di mondi e in ogni momento, ad ogni scelta compiuta, se ne creano di nuovi. Ogni mondo differisce in piccolissima parte da quello precedente, ma alla lunga si possono generare realtà completamente differenti rispetto al punto di origine. Molti dèi conoscono queste verità e le sfruttano per i loro scopi. Gli dèi del sogno, ad esempio, sono in grado di aprire delle finestre sui mondi, proiettarvi le menti degli esseri umani e fargli immaginare di vivere tali realtà in prima persona. Gli dèi del tempo, invece, sono in grado di controllare parzialmente la genesi di nuovi mondi, viaggiando attraverso il tempo e le dimensioni, modificando scelte già compiute e cercando così di prendere il controllo del regno del possibile. Anche il sommo Zeus è entrato in possesso di questo stesso potere e lotta con Chronos per esserne il dominatore incontrastato. Si dice però che esista anche un sistema, un unico e solo modo, per generare dal nulla un mondo completamente nuovo, un nuovo punto di origine modellato interamente sui propri desideri. Tale potere è racchiuso in una chiave, un costrutto probabilistico che al principio del tempo ha preso le sembianze di un oggetto ben specifico. Esso rappresenta il cuore pulsante del Multi-verso. Pochissimi individui sono a conoscenza della sua vera forma e della sua posizione ed è intenzione degli dèi mettergli sopra le proprie grinfie. Tu e i tuoi compagni siete delle pedine all’interno della più grande battaglia che si sia mai combattuta. Inoltre, anche il tuo cosmo, Ichi, è in grado, a quanto pare, di sfruttare le proprietà del Multi-verso. Il tuo cosmo racchiude la capacità di muoverti liberamente per il bleed, entrare in risonanza con realtà anche molto diverse tra di loro e scambiarne o fonderne insieme alcune parti fissandole nello spazio-tempo. Un tale potenziale creativo è quanto di più vicino esista al potere del cuore. Per certi versi è di gran lunga superiore perfino a quello degli dèi del tempo. Starà a te trovare il modo migliore per sfruttarlo. Tutto chiaro?
    Ichi: Quasi. Ho seguito bene tutto fino a quando hai detto “grosso ramo di frassino”. Però ho capito che posso fare delle storiacce assurde. Nachi morirà dall’invidia. Hi! Hi! Hi!
    Shura: Il nostro tempo è scaduto. Non posso mantenere questa tasca stabile ancora a lungo. Mentre parlavamo ho creato tre uscite in corrispondenza delle porte di quella che stiamo ancora percependo come una semplice stanza. Ognuno di queste tre passaggi ti condurrà verso altre realtà. Dovrai trovare da solo la strada verso casa. È importante che tu non ti smarrisca. Conserva quello che rimane della tua coscienza e torna nel tuo mondo. Lì ti attendono grandi prove. Il destino del Multi-verso dipende da te.
    Ichi: Mmmhhh… Quindi devo scegliere una delle tre porte? Credo sia il caso allora che scelga la porta che dà sulla cucina. Ora che mi ricordo ho lasciato il fuoco acceso sotto lo stufato. Rischia che si bruci.
    Shura: MA ALLORA NON HAI CAPITO NIENTE DI QUELLO CHE HO DETTO!!!
    Ichi: Ah, non arrabbiarti se non ti ho ascoltato! Siamo in uno shonen. Puoi fare tutti gli spiegoni e le supercazzole che vuoi, che tanto finisce sempre e comunque in una banalissima scazzottata. Hi! Hi! Hi! Quindi, cosa dicevamo? Se la porta della cucina non va bene, dici che è meglio che vada in stanza da letto? O che esca fuori di casa?
    Shura scuote la testa afflitto e dopo pochi istanti svanisce nel nulla. Anche il resto della stanza inizia a dissolversi e diventare sempre più etereo. Ichi comprende che gli è rimasto pochissimo tempo e deve scegliere una delle tre porte al più presto, per non dissolversi nel nulla insieme al mondo-tasca.

    a) Se Ichi decide di andare a spegnere il fuoco in cucina, vai a 6.03.

    b) Se Ichi decide di andare in stanza da letto per farsi una pennica, vai al Mini Episode 4 della Seconda Stagione. [sempre se è già stato scritto]

    c) Se Ichi decide di farsi un giro e varcare quindi la soglia di casa, vai al cap. 7.08 della Seconda Stagione. [sempre se è già stato scritto]


    6.09


    Tokyo, Shinjuku.
    Kabukichō è uno dei quartieri a luci rosse più famosi dell’Asia. A dirigere questa immensa industria del piacere è, da sempre, una potente organizzazione che ha la sua base e quartier generale in una palazzina di tredici piani situata al centro del quartiere. Questo palazzo è noto a tutti con il nome di Santuario.


    Secondo piano. Ore 23:45. Appartamento del capo del Clan Taurus.
    Geki (porgendo una valigetta): Ecco qui, capo. Sono tutti, come da accordo. Quando il deputato ha visto le foto, ha pagato la cifra che gli abbiamo chiesto senza fiatare. A mio modesto parere possiamo spremerlo ancora come e quando vogliamo. È un buon aggancio per i nostri affari.
    Aldebaran (aprendo la valigetta e controllando il contenuto): Bravo, Geki, ottimo lavoro. Sapevo di poter contare su di te. Noi del Clan Taurus siamo i migliori in questo genere di affari.
    Geki: Sono lieto che si senta soddisfatto del lavoro, capo, ma…
    Aldebaran: Geki, hai per caso qualcos’altro da dirmi?
    Geki: Ecco, capo… Mi aveva promesso che dopo questo lavoro avrebbe finalmente preso in considerazione la mia richiesta…
    Aldebaran: Richiesta…?
    Geki: Sa… la promozione a Silver Saint…
    Aldebaran: Ah, giusto! Certo, non me ne sono dimenticato, Geki, ma devi capire che al momento l’organizzazione sta attraversando una fase delicata. Il Giappone si sta affacciando a nuovi mercati ed è quindi importante stabilire nuove relazioni e posizioni strategiche prima che altre caste guadagnino terreno e ci soffino via qualche buon affare da sotto il naso.
    Geki: Capisco…
    Aldebaran: Non pensare male di me, Geki. Non sto sottovalutando le tue capacità, ma in questo momento ci servono Silver Saint con una lunga esperienza alle spalle. Anche tu hai esperienza… ma sei ancora troppo giovane.
    Geki: Se questo è tutto quello che ha da dirmi, allora io andrei.
    Aldebaran: Vai pure.
    Geki si inchina ed esce dall’ufficio.


    Poco dopo, all’interno di un altro appartamento…
    Nachi: Ehi, frate', come butta? I fanghi ti hanno gabbato di nuovo?
    Geki: Porci maledetti! Ci trattano come dei burattini. Sanno solo rimandare all’infinito con la scusa della mancanza di esperienza. Eppure alcuni nomi ben noti hanno ottenuto cariche molto alte in età molto più giovane della mia.
    Jabu: Cosa ci vuoi fare, Geki? Quelli sono immanicati, hanno i loro agganci. Pensi di arrenderti?
    Geki: Neanche per idea! Un uomo che si accontenta è un uomo finito. Non siamo degli impiegati, siamo Saint! È tempo di passare dietro le quinte ed essere noi a manovrare quei farabutti!
    Ban: ライオネットボンバー! ライオネットボンバー!
    Jabu: Hai qualcosa in mente, Geki?
    Geki: Certamente! Pianteremo un casino che non si immaginano neanche e faremo in modo che questo palazzo diventi il nostro Santuario! Vedrete che ci sarà da tirare su anche un bel po’ di quattrini.
    Nachi: Che stuoia!
    Geki: Ho già la situazione sotto controllo e grazie a dei microfoni piazzati di nascosto sapremo perfettamente quando agire. Ci sarà da spargere un po’ di sangue, ma del grosso del lavoro se ne occuperà un mio uomo di fiducia. Noi dovremo solo pulire dopo che avrà finito. Facile, no?
    Ban: ライオネット… ボンバー?!
    Jabu: Non mi dire che stai pensando a quel tizio… a quel killer… Dobbiamo di nuovo sistemare il macello che lascerà in giro quel maniaco?
    Geki: Sarà un gioco da ragazzi. Sì, sto pensando proprio a lui. Sto pensando… a Ichi!
    Ban/Jabu/Nachi: …


    La notte successiva, presso gli appartamenti del nono piano del Santuario…
    Argetti del Clan Leo (mentre piazza una tessera del mahjong): BUAHAHAH! Grazie, Cassios, per avermi invitato a questa serata! Voi del Clan Sagittarius sapete sempre come divertirvi. Seiya come mai non è della partita stasera?
    Cassios del Clan Sagittarius: Pare che stasera stia facendo un favore a Hyoga del Clan Aquarius. Ci sono alcuni clienti che non hanno ancora pagato la neve di Hyoga e così Seiya e “Spezzapollici” Shiryu sono andati all’Otokonoko Cafè di Shun per incontrarli e riscuotere il dovuto. Vedrai che quando sarà tutto finito verranno qua tutti e quattro per farsi una partita.
    Argetti: Ottimo. E il capo?
    Cassios: Lui è in stanza con una ragazza. Quando è impegnato a darci dentro non vuole essere disturbato da nessuno.
    Argetti: Ah, beato lui…

    Qualche appartamento più in là…
    Ban: らいおねっと…ぼんばー!!!
    Nachi: Matipare?! Qui c'è un tale desfo di sangue che a pensare di tirare via tutto viene voglia di sbuzzarmi anch'io. Ehi, ma la sgrilla… Quel fagiano ha spalmato anche la sgrilla! Raga, questo è malo. È parecchio malo!
    Geki: Smettetela di lamentarvi e fate in fretta a pulire tutto. Io penso ad aprire la cassaforte!
    Jabu: Geki, quando ci presenti Ichi? Avremo mai occasione di vedere com’è fatto?
    Geki: Un giorno, forse. È un tipo riservato…
    Nachi: Riservato?! Quel cranioleso si sciala così tanto a fare il pazzesco che si è pure taggato a terra con un "uno" pittato con il sangue. Ora glielo sfregio subito!
    Geki: Nachi, non fare idiozie! Muovetevi, forza! Quando quelli del clan Sagittarius non vedranno tornare il loro capo verranno di certo a controllare.

    Argetti: Cassios, il tuo capo non ci sta mettendo un po’ troppo? È chiuso lì dentro da diverse ore.
    Cassios: Ah! Non c’è da stupirsi, è un tizio con parecchie frecce al suo arco! Comunque hai ragione, darò un’occhiata. La prudenza non è mai troppa…
    K N O C K K N O C K
    Cassios: Capo, è tutto ok?
    Argetti: La porta… è aperta!
    Cassios spalanca la porta dell’appartamento.
    Argetti: Ma qui… non c’è nessuno…
    Cassios: Il capo… dov’è finito?!
    Argetti: Guarda, la cassaforte è aperta!
    Cassios: E i soldi… spariti! PRESTO, DATE L’ALLARME! Qualcuno deve aver rapito il capo e rubato l’incasso!


    Poco dopo…
    Saga: E così stavi giocando a mahjong, brutto deficiente?!
    Cassios: Ma, presidente, il capo aveva detto che non voleva essere disturbato!
    Saga: Quanti soldi sono spariti?
    Cassios: Non lo so di preciso. Era il capo che teneva i conti. Circa trecento milioni, credo.
    Saga: Sapevo che non potevo fidarmi di quel tizio! Sempre a lamentarsi di tutto…
    Aiolia: Presidente, mi ascolti, mio fratello non potrebbe mai e poi mai essere scappato con l’incasso.
    Saga: Fa' silenzio, tu. D’ora in avanti terremo d’occhio anche te, stai attento! Mu, controlla i video di sorveglianza!
    Mu: Sì, boss!
    Geki: Presidente, mi permette una parola?
    Aldebaran: Stai al tuo posto, Geki!
    Geki: Avrei delle informazioni…
    Saga: Sentiamo queste informazioni, avanti!
    Geki: Ho buoni motivi per credere che ci sia un gruppo di bronzini formato da Saint provenienti da vari clan che trama da tempo di nascosto per mettersi in proprio sfruttando le risorse del Santuario.
    Saga: Di chi si tratta? E come fai a dire una cosa del genere?
    Geki: Beh, non è un mistero che Seiya, Shun, Shiryu e Hyoga facciano spesso comunella… Inoltre ho sentito delle voci in giro e sono propenso a credere che siano stati loro a rapire Aiolos e prendersi il malloppo.
    Cassios: Sciocchezze! Non è possibile che dei semplici bronzini abbiano sconfitto il capo!
    Geki: Sono dei tizi parecchio organizzati. Hanno aspettato che il sommo Aiolos fosse distratto per colpire. Inoltre pare che siano fratelli…
    Saga: Siamo tutti fratelli. La nostra è una grande famiglia.
    Geki: Intendo fratelli di sangue… Tra i bronzini siamo in parecchi ad essere figli del compianto Mitsumasa Kido (pace all’anima sua), colui che fino a qualche anno fa gestiva il giro di prostituzione di tutta Shinjuku. Eppure quei quattro se ne sono sempre stati sulle loro. Io dico che c’è qualcosa sotto. Le sembra un caso che non siano qui adesso?
    Saga: Non sono qui?!
    Cassios: Boss, mi ascolti. Seiya… Seiya dovrebbe tornare tra poco.
    Saga: Ah, sì? E dov’è?
    Cassios: È al locale di Shun. È insieme a… Shiryu e… ecco… a… a… Hyoga…
    Saga: Capisco. Ordino a tutti i Saint di dare la caccia ed eliminare quei traditori. È inaccettabile che i soldi del Santuario vengano utilizzati per scopi personali. Voglio la testa di quei quattro sul mio tavolo entro domani mattina! Death Mask, organizza tu gli uomini. Muoversi!
    Death Mask: Sì, boss!
    Geki: (tra sé e sé): Uh! Uh! Uh! La guerra civile è iniziata… e questo è solo l’inizio! Presto rovescerò il Santuario come un guanto e allora vedremo chi è quello senza esperienza… Eh! Eh! Eh!

    Continua al cap 8.05 della Seconda Stagione. [sempre se è già stato scritto]


    6.10


    Gennaio 1986, periferia di Oulu (Finlandia).
    Ichi (in vestiti civili): Ah! Ah! Ah! Ti ho presa!
    Dejaneira: Ma no, sciocchino, che fai?! Non vedi che sto cucinando lo stufato?
    Ichi: Stufato?! Come puoi badare a lui e ignorare me? Io non potrei mai essere stufo di te, mia cara!
    Dejaneira: Ma che battute fai?! Su, lasciami lavorare. Piuttosto, hai deciso cosa fare per quella faccenda?
    Ichi: Quale faccenda?
    Dejaneira: Dai, lo sai benissimo.
    Ichi: Sì, ho capito, ho capito… Beh, cosa posso dirti? Ormai la raccolta punti l’ho conclusa. Sarebbe uno spreco rinunciare all’armatura. A dirla tutta dovrebbe arrivarmi via posta proprio da un momento all’altro.
    Dejaneira: Capisco… Però continuo a non vedere il senso di prendere un’armatura in questo modo così cretino…
    Ichi: Dai, te l’ho già spiegato. Il mio maestro è troppo occupato a lavoro e non ha tempo di allenare nessuno. Dal momento però che aveva promesso alla fondazione Grado che avrei dovuto guadagnarmi l’armatura in qualche modo, ha preferito tenermi perlomeno come cliente fisso del suo supermercato facendomi riempire la loro tessera punti e ottenere così la cloth.
    Dejaneira: Che scemenza…
    Ichi: Lo so. Lo so benissimo, però…
    DLIN DLONG
    Ichi: Ah! Deve essere il corriere con la mia armatura!
    Dejaneira (guardando fuori dalla finestra): No, è l’idraulico. Vado io.
    Ichi: Non sapevo dovesse arrivare l’idraulico.
    Dejaneira (mentre esce dalla stanza): Non hai visto come sono conciate le tubature in bagno? Sembra di essere in mezzo a un fiume in piena.
    Ichi: Hai chiamato il Centro Nessos come al solito? Ci lavorano quei due fratelli… Come si chiamano…? Mi sembrano dei tizi in gamba.
    Non ricevendo risposta, Ichi gironzola felice intorno allo stufato e lo assaggia. Poi riprende a parlare a voce più alta per farsi sentire nell’altra stanza.
    Ichi: Comunque non devi preoccuparti di nulla, Deja. Ci ho pensato su e ho deciso di non tornare a Tokyo. Voglio ottenere la cloth solo per tenerla esposta in salotto. D’altra parte non ha alcun senso mettermi a combattere contro degli sconosciuti senza avere la benché minima esperienza nel combattimento. Non credi anche tu, Deja? Dejaneira…?! Ehi, dove sei finita, cara?
    Ichi si dirige in salotto. La porta che dà verso l’esterno è aperta e di Dejaneira non vi è traccia. A terra vi è un foglietto. Ichi lo afferra e lo legge ad alta voce.
    Ichi: Addio, Ichi. Non riesco più a sopportare l’idea che un giorno tu mi possa abbandonare di punto in bianco per rincorrere questo assurdo sogno di essere un combattente. Inoltre hai una pettinatura orrenda, te l’ho sempre detto. Scappo con l’idraulico, non cercarmi. Firmato… Deja… Ciao, ciao, fesso! Firmato… L’idraulico… D-Deja… come hai potuto…
    Corriere (facendo capolino dalla porta aperta): Ah, come sono fortunato! La porta è aperta e lei è già qui. Sono della Iole trasporti. Ho qui un pacco bello grande per lei. Potrebbe firmarmi la ricevuta?
    Ichi (firmando la ricevuta): S-sì, certo…
    Corriere: Dove le lascio il pacco?
    Ichi: Lasci pure qui a terra. Scarto subito il mio regalo…
    Corriere (andando via): Come vuole lei. Arrivederci e grazie per averci scelti!
    Ichi: Deja…
    Ichi si avvicina allo scatolone, lo apre con furia e rivela la Pandora Box, contenente la cloth di Hydra. La Pandora Box si apre da sola e Ichi indossa la sua armatura.
    Uomo misterioso: Svegliati, Ichi, tutto questo non è reale.
    Un misterioso uomo di colore, in impermeabile e occhiali scuri, è spuntato fuori da un angolo del salotto particolarmente in ombra.
    Ichi: Lei cosa ci fa in casa mia?
    Uomo misterioso: Apri gli occhi. Prima di oggi non è mai esistita nessuna Dejaneira Wu. Questo tuo background che ora stai vivendo appartiene a qualche punto remoto del Multi-verso, che si è sintonizzato con il tuo cosmo e la tua mente, e che in questo modo si è trasformato nel tuo passato. Il tuo addestramento in Finlandia originariamente si era svolto in maniera completamente diversa, ma ora tutto è cambiato e anche le vicende dei Volumi 1 e 2 sono state riscritte in funzione di tutto quello che ti sta capitando in questo Capitolo.
    Ichi: Ma cosa sta dicendo, scusi? Quello che dice… Hi! Hi! Hi! Quello che dice è totalmente assurdo. Hi! Hi! Hi! Aahhh… Mi scoppia la testa… E poi cosa vuole che me ne importi? Se quello che sta dicendo è vero, vuol dire che Deja è esistita sul serio. Vuol dire che ora lei è reale! Hi! Hi! Hi! Vuol dire che devo andare da lei!
    Uomo misterioso: Aspetta, Ichi. Se ora vai potresti peggiorare la situazione. Fermati e ascoltami!

    a) Se Ichi sceglie di restare a casa e ascoltare l’uomo misterioso, vai a 6.08.

    b) Se Ichi decide di correre a cercare Deja, vai a 6.05.


    6.11


    the_uncanny_x_saints__by_sekishiki-dcn2y6u



    Centro commerciale “New Salem Mall”, Salem Center, Westchester County, New York. Ore 16:00. Un giovane Saint privo di armatura è inseguito da due giganteschi robot fermamente intenzionati a catturarlo… vivo o morto.
    Vento Bianco (con voce metallica): Saint identificato come Jabu Lee. Privo di forza super-umana o poteri distruttivi. Inizio fase cattura.
    Fulmine Nero (con voce metallica): Fermati, Saint. Ogni possibilità di fuga ti è preclusa. Arrenditi o sarai eliminato.
    Jabu (mentre scappa): Ma cosa vogliono questi scatolotti giganteschi da me? Ecco, prendete questo!
    PAF! PAF!
    Vento Bianco: Analisi potere Saint. Energia esplosiva comparabile a miccette esplosive.
    Fulmine Nero: Conclusione: nessuna minaccia. Riprendere fase cattura.
    Fulmine Nero si abbassa e allunga la mano per catturare Jabu, ma questi viene afferrato per le spalle da un’angelica figura alata in armatura rosa e portato via in volo.
    Shun (portando in salvo Jabu): Tu vieni con me, dolcezza!
    Fulmine Nero: Bersaglio assegnato in fase di allontanamento. Inseguire!
    Tra i fuggitivi e il Gigante si frappone un Saint con indosso un’armatura verde smeraldo.
    Shiryu (sollevandosi una benda che gli copriva gli occhi): Ehi, spilungone! Vediamo come te la cavi con qualcuno in grado di difendersi!
    ZARK!
    Un potentissimo raggio rosso si proietta dagli occhi di Shiryu, distruggendo il braccio di Fulmine Nero.
    Fulmine Nero: Appendice compromessa! Missione ostacolata da Saint non registrati! Informazione. Il Saint che mi fronteggia ha il potere di sprigionare una luce in grado di respingerci. Rilevo un livello di cosmo elevato.
    Vento Bianco: Analisi problema. Soluzione: con la sua morte, la sua luce e il suo cosmo si affievoliranno.
    Vento Bianco alza un piede con l’intenzione di calpestare Shiryu, ma i suoi arti inferiori vengono congelati da una scarica di ghiaccio di un nuovo arrivato.
    Hyoga (coperto di ghiaccio e scivolando su una pista di ghiaccio dal lui stesso creata): Raffredda i bollori, Mazinga! È arrivato qua per te l’Uomo Ghiaccio!
    Ban (volando ed emettendo un fortissimo grido): LIONEEEEEEEEEET BOMBEEEEEEEEEER!!!
    Hyoga: Ehi, guarda chi si vede!
    Le onde sonore di Ban colpiscono al petto Vento Bianco.
    Vento Bianco (con ancora le gambe immobilizzate dal ghiaccio): Stabilizzazione compromessa! Errore!
    Shun (dalla balconata dove ha portato Jabu): Quel Gigante sta per crollare addosso a un povero cliente del centro commerciale. Accidenti, non farò mai in tempo a salvarlo!
    Cliente del centro commerciale: Uff…
    Il Gigante crolla di schiena addosso al cliente.
    Shiryu: Dannazione, questo non doveva accadere!
    Hyoga: Io non mi preoccuperei, Ciclope! Hai visto chi era quel tizio?
    Due braccia forzute sollevano di schiena il Gigante e iniziano a farlo roteare su se stesso.
    Geki: Fortunatamente il mio potere Saint mi consente di assorbire l’energia cinetica e poterla sfruttare a mio piacimento. E ora, bruttone, vedi di farti un giro da qualche altra parte!
    Geki lancia via il Gigante, che sfonda così una enorme vetrata del centro commerciale. Dopo decine e decine di metri di volo, il Gigante si schianta a terra nel parcheggio, esplodendo.
    Geki: Tranquilli, ho guardato bene dove lo lanciavo! Nessuno si è fatto male!
    Shiryu: Forzuto, Banshee, cosa ci fa la squadra marrone qui?
    Geki: Cosa vuoi che ci facciamo in un centro commerciale?! Uff… Oggigiorno non si può fare in santa pace neanche un po’ di spesa…
    Jabu (riportato in volo al piano terra da Shun): Pazzesco! Voi siete incredibili, straordinari! Siete… siete… Chi siete?
    Shiryu: Le presentazioni a dopo, ragazzo. Non è ancora finita!
    Nel frattempo i visitatori del centro commerciale sono in preda al panico e fuggono in ogni direzione.
    Fulmine Nero: Non abbiate paura. Il mio compito è servire e proteggere.
    Ichi (mollando a terra le buste della spesa): Ecco cosa ho dimenticato di prendere: la carta alluminio!
    Fulmine Nero: Rilevato Saint tra la folla. Alt, Saint. Sei al cospetto di un Gigante, ti ordino di fermarti! Inizio cattura nuovo obbiettivo!
    Ichi: Vuoi catturare me? Quale me di preciso? Hi! Hi! Hi!
    Ichi batte a terra il piede cinque volte e genera cinque sue copie esatte. Ognuno dei sei Saint scappa in una direzione diversa.
    Fulmine Nero (rimanendo imbambolato): Errore! Rilevo il nuovo obbiettivo su molteplici coordinate. Errore! Errore!
    Ichi: È tutto vostro ora!
    Shiryu (alzando la benda): Chiudiamo questa storia.
    ZARK!
    Il raggio di Shiryu decapita il Gigante letteralmente in un baleno.
    Ichi (riassorbendo le sue copie): Ehi, così fai sembrare il mio intervento del tutto superfluo!


    Poco dopo…
    Mitsumasa Xavier's school for gifted Saints, Salem Center. Ore 18:00.
    Mitsumasa Xavier (su una sedia a rotelle e con una copertina sulle gambe): Avete combinato un bel tafferuglio al centro commerciale, miei giovani studenti. I telegiornali non parlano altro che di un nuovo attacco da parte della minaccia Saint.
    Shiryu: Abbiamo cercato di ridurre i danni al minimo, come lei ci ha sempre insegnato, professore.
    Mitsumasa Xavier: Va bene, ne parleremo un’altra volta. Ora diamo il benvenuto al nuovo membro degli X-Saints! Jabu, lascia che ti presenti la squadra bronzo. Il leader della squadra, Shiryu Summers del Dragone, nome in codice: Ciclope.
    Shiryu: Piacere di conoscerti, Jabu!
    Mitsumasa Xavier: Alla destra di Ciclope, il ragazzo dai lineamenti angelici è Shun Warrington III di Andromeda, nome in codice: Angelo… per l’appunto…
    Shun: Benvenuto!
    Mitsumasa Xavier: Il ragazzo ricoperto di ghiaccio è Hyoga Drake del Cigno, detto Uomo Ghiaccio, e quello nell’angolo è Ikki Grey, detto Fenice.
    Jabu: E quello che si agita e salta in giro come una scimmia? Anche quello fa parte della squadra bronzo?
    Mitsumasa Xavier: Ah sì… Lui è Seiya McCoy del Pegaso, l’intellettuale del gruppo…
    PROT!
    Seiya: Ops! Del cul ho fatto trombetta! Chiedo venia!
    Mitsumasa Xavier: Lo chiamiamo Bestia
    Jabu: Come mai ha la pelle blu?
    Mitsumasa Xavier: Gli è rimasta così da quando è stato colpito dalla tecnica di Pegasus Nero.
    Wolverine: Ehi, cocco, non stai dimenticando nessuno?
    Mitsumasa Xavier: Ah sì! E poi c’è Wolverine. Anche se non sembra, anche lui ha un’armatura come gli altri, ma nel suo caso è in adamantio e interna al suo corpo.
    Jabu: Piacere di conoscervi! Vedrete che saremo un’ottima squadra, insieme.
    Wolverine: Tu al massimo puoi preparare i caffè, bello.
    Mitsumasa Xavier: Non essere rude, Wolverine! E tu, Jabu, non avere fretta. Mentre tornavate alla scuola ho guardato il combattimento grazie ai video di sorveglianza del centro commerciale e… beh… credo tu abbia ancora bisogno di un po’ di pratica prima di lanciarti nella mischia.
    Jabu: Ma almeno nella squadra marrone…
    Geki: Coff… Coff…
    Mitsumasa Xavier: Mi spiace, Jabu, ma credo tu non sia ancora adatto per il combattimento… neppure per la squadra marrone. Ma lascia comunque che te la presenti. Geki Carosella, dell’Orsa Maggiore, detto Forzuto; Ban Cassidy del Leone Minore, detto Banshee e…
    Nachi (entrando nella stanza in forma lupoide): Bella, regaz. Comunicazione di servizio: prego non sfavare se ho paccato, ero a caccia grossa. Ehi, mi sono perso qualche situa di livello?
    Mitsumasa Xavier: …E Nachi Sinclair del Lupo, detto Wolfsbane. Insieme sono conosciuti anche con il nome di Fattore M.
    Geki: Io continuo a trovare offensivi questi nomignoli per la squadra…
    Ichi (battendo le mani e generando così altre copie che battono le mani a loro volta): E nella squadra marrone ci siamo anche noi, gli stupefacenti, straordinari Ichi Madrox!!! Analogamente alla nostra costellazione di riferimento, l’Idra, possiamo duplicarci se veniamo colpiti o anche se generiamo noi stressi energia cinetica! Un applauso, prego! Hi! Hi! Hi! E un applauso alla fantastica strategia che ho adottato al centro commerciale! L’ha vista, professore? Certo, se gli altri fossero stati più collaborativi…
    Mitsumasa Xavier: Fate… fai silenzio, Uomo Multiplo! Riassorbi le tue copie! Ora abbiamo bisogno di assegnare un’armatura e un nome in codice al nuovo arrivato.
    Hyoga: Nello sgabuzzino ci è avanzata l’armatura dell’Unicorno…
    Mitsumasa Xavier: Vada per l’Unicorno. Ora ci serve il nome in codice. Come hai detto che è il tuo nome completo, figliolo?
    Jabu: Jabu Lee, signore.
    Mitsumasa Xavier: Benissimo, allora da oggi sarai Jabulee!
    Jabu: Ma… ma… il nome in codice non dovrebbe celare la mia identità segreta?!
    Voce telepatica femminile: Presto, X-Saints! Correte tutti alla Stanza della Guerra! C’è un’emergenza in corso!
    Shiryu: Presto, andiamo!
    Tutti gli X-Saints fanno per uscire dalla porta e dirigersi alla Stanza della Guerra.
    Mitsumasa Xavier: No, Jabulee, tu resti qui a prepararmi un caffè.
    Jabu: Sigh!


    Poco dopo, nella Stanza della Guerra, a ricevere gli X-Saints è una Saori in lingerie, con giarrettiere e bustino, stivali alti e mantellina con girocollo in pelo. Tutto rigorosamente bianco lucente.
    Geki: Eccoci, Regina Bianca!
    Shiryu: Saori, cosa succede?
    Saori: Ne stanno parlando in questo momento tutti i notiziari. Si tratta di Three Mile Island. Pare sia esplosa una parte del secondo reattore atomico. Se la situazione dovesse precipitare potrebbe trasformarsi nel più grande disastro che il mondo abbia mai conosciuto. Credo sia inutile dirvi chi sia il pazzo che ha rivendicato l’attacco e che sta mettendo in scacco tutta la razza umana.
    Shiryu: Arles, ci avrei scommesso! Ma perché attaccare proprio Three Mile Island?
    Wolverine: È un simbolo! Su quell’isola gli umani conducevano esperimenti su quelli della nostra razza. È successo nel primo film a me dedicato.
    Saori: Non ti sembra troppo definirlo “film”, Wolverine?
    Wolverine: In effetti…
    Saori: Ora muovetevi! Shiryu, organizza una squadra con gli elementi più adatti per la missione e parti immediatamente con l’Argojet. Arles deve essere fermato!
    Shiryu: Subito!


    Poco più in là...
    Jabu (servendo il caffè): Professore, cos’erano quei mostri giganteschi che ci davano la caccia? Possibile che gli umani ci odino a tal punto?
    Mitsumasa Xavier: Devi sapere, mio caro Jabu, che i Saint combattono per la giustizia e la pace del genere umano fin dai tempi del mito. La loro esistenza è sempre rimasta nascosta ed è stato un mio terribile errore pensare che oramai i tempi fossero maturi per uscire allo scoperto. Qualche anno fa ho organizzato un torneo chiamato “Galaxian Wars”, allo scopo di radunare i più valorosi Saint del mondo, farli combattere tra loro e mostrare all’umanità quali poteri possano essere resi disponibili per il benessere del mondo intero. È andato tutto bene, finché uno dei nostri, Ikki Grey, si è presentato a gare già iniziate mentre era posseduto da un potere cosmico e ancestrale noto come Fenice. Sebbene ora questo potere sia sotto controllo, in quei tristi momenti ci sono state vittime tra gli esseri umani. Da allora gli umani ci odiano e ci danno la caccia. Il presidente vorrebbe che fossimo tutti schedati, mentre un’organizzazione privata con agganci governativi chiamata “Agenzia di controllo dei Saint”, tenta di catturarci per rinchiuderci in dei veri e propri campi di concentramento. La nostra missione e la nostra speranza è quella, un giorno, di raggiungere una pacifica coesistenza tra umani e Saint. Purtroppo non tutti i Saint la pensano così. Alcuni odiano l’umanità e vogliono distruggerla. Altri ritengono che i Saint debbano diventare i padroni del mondo. Il nostro compito è proteggere la gente da questi… Saint malvagi!


    Centrale nucleare di Three Mile Island, Dauphin County, Pennsylvania. Ore 19:00.
    Shiryu (seguito da Hyoga, Geki e Ban): Da quella parte!
    Arles (in armatura sacerdotale, maschera e mantello): Che delusione! Nel mio intimo speravo di trovarmi faccia a faccia con Mitsumasa.
    Shiryu: Spiacente di deluderti, Arles. Ma questa volta dovrai vedertela solo con noi.
    Arles: Sicuramente tutti i vostri poteri messi insieme non valgono il mio. Se quell’ostinato di Mitsumasa si rifiuta di affrontarmi, gli farò rimpiangere di avermi sottovalutato.
    Hyoga (lanciando un getto di ghiaccio): Prendi questo, pallone gonfiato! Ma… cosa? Ha intorno a sé una potentissima barriera di cosmo che respinge ogni attacco!
    Shiryu (alzandosi la benda): Niente di meglio di una forza naturale per sfondare un campo innaturale!
    ZZARK!!!
    Arles (barcollando): Quel raggio… Mi ha stordito soltanto perché non me l’aspettavo!
    Geki (cercando di colpire Arles con un pugno): Dicono tutti così! Vediamo come te la cavi a cazzotti ora che la tua barriera è crollata!
    Arles: INDIETRO!
    Arles distrugge macchinari e tubature e li lancia addosso a Geki!
    Shiryu: Che potenza incredibile! Sta distruggendo il reattore atomico a mani nude!
    Geki: Oh, bene! Era energia cinetica. Io l'assorbo, non lo sai?! E poi la libero… SUBITO DOPO!!!
    B-KOW!!!
    Geki colpisce in pieno viso Arles, scagliandolo lontano qualche metro. La sua maschera si crepa.
    Shiryu: Ora! Colpiamolo insieme!
    POK POK POK POK
    ZARK!!!
    Ban: LIONEEEEEEEEET BOMBEEEEEEEEEER!
    Hyoga (lanciando una scarica di ghiaccio): Uh? Cosa era quel POK POK POK POK?!
    In scena è giunto anche Ichi che, facendo urtare i propri pugni tra loro (con un classico POK POK POK POK), ha generato una decina di sue copie, che si sono lanciate sul nemico. Purtroppo le copie di Ichi finiscono per intercettare e subire in pieno gli attacchi dei suoi compagni X-Saints, vanificando il vantaggio ottenuto sul nemico.
    Shiryu: Ichi, razza di idiota! Cosa stai combinando? Non ti avevo scelto nella squadra. Come hai fatto ad arrivare fin qui?
    Ichi: Io… mi sono nascosto all’interno dell’Argojet. Non arrabbiarti, Ciclope, volevo solo fare la mia parte…
    Shiryu: Faremo i conti una volta tornati alla scuola. Ora riassorbi le tue copie e fatti da parte. Ci sei soltanto di intralcio!!!
    Ichi: Ma io…
    Geki (facendosi strada tra le copie di Ichi e caricando verso Arles): Levati di torno, dannazione!
    Arles: Non sottovalutatemi, ragazzini!
    Arles libera il proprio cosmo investendo tutti gli X-Saints e danneggiando ulteriormente il reattore.
    X-Saints: UUAAARGH!!!
    Gli X-Saints finiscono tutti a terra tra le macerie.
    Arles: Basta così! Non sono qui per combattervi, X-Saints! Sono qui per aiutare tutti i Saint. Il tempo dei giochi e delle fazioni è finito! Per troppo tempo noi Saint abbiamo sofferto sotto l’oppressione della razza umana. Ho potuto vedere con questi miei occhi il barbaro trattamento che gli umani hanno inflitto ai Saint su questa piccola isola maledetta e sono deciso a fermare questa follia una volta per tutte.
    Shiryu: Arles… Non percepisci l’oscurità che si espande nel tuo cuore?
    Arles: Taci! Speravo che Mitsumasa si fosse ormai convinto che questo suo patetico sogno di una pacifica coesistenza con gli umani è irrealizzabile. Come potete sognare ancora la pace, quando tutti gli umani vogliono solo sterminare i Saint? Distruggendo questo reattore nucleare era mia intenzione bruciare la terra intera, ma in cuor mio speravo che Saint valorosi come voi sarebbero venuti qua per cercare di fermarmi, in modo da poter parlare loro e indicargli la salvezza. Ebbene, unitevi a me, X-Saints! Io e altri Saint abbiamo costruito un asteroide per quelli della nostra specie. Coloro privi della tempra necessaria a unirsi a me nel Santuario che ho edificato nei cieli della terra si condanneranno da soli a sguazzare nella fossa comune che è il destino di questo pianeta. Ascendete anche voi nei templi del cielo, ordunque. Venite e unitevi all’Asteroide S!
    Hyoga: Asteroide S?! Pensavo che un megalomane come te usasse la propria iniziale. Sicuro di chiamarti Arles?!
    Arles (assicurandosi che la maschera sia ancora tutta intera): C-certo! La S sta per… sta per Saint, ovviamente! D’altronde il cosmo di ogni Saint è la forza dell’anima. E più lo spirito combattivo è grande, più questa forza può abbattere qualsiasi ostacolo… perfino l’odio degli esseri umani! Questa società non ci accetterà mai. Formiamone una noi! Gli umani hanno giocato la loro partita. Prepariamoci a giocare la nostra! Chi è con me?
    Arles tende la mano a Ichi. Ichi si solleva a fatica e si dirige verso Arles. Man mano che si avvicina, riassorbe le sue varie copie ancora distese a terra.
    Geki: Ichi, cosa stai combinando?
    Arles: Il vostro compagno ha finalmente compreso qual è il suo posto nella scala gerarchica di questo pianeta. Benvenuto, Uomo Multiplo. Il tuo straordinario talento ci sarà incredibilmente utile per diffondere il nostro credo a tutti i Saint che ancora si nascondono nell’ombra per paura dell’odio e del disprezzo degli uomini. Lo stesso disprezzo che nutrivano per te gli X-Saints… Non credi?
    Ichi: Sì… è così.
    Arles prende la mano di Ichi e crea una barriera di cosmo intorno a loro due che li solleva verso l’alto sfondando il soffitto.
    Arles: Osservate, X-Saints! Osservate mentre vi sottraggo il primo di una lunga serie di Saint. Osservate la mia vittoria! Tenetevi pure il vostro reattore, vi lascerò ancora un po’ di tempo per decidere da che parte stare. Vi avverto però, X-Saints: o siete con me o siete contro di me. A voi la scelta. A presto, X-Saints!
    Shiryu: Dannazione, Ichi! Torna indietro! ICHIII!!!

    Continua a 8.03 della Seconda Stagione [sempre se è già stato scritto]


    6.12


    BLIN-BLON!
    Spazio pubblicitario! Procurati i volumi cartacei di "Bronzini Sfigati" e fai felice la tua libreria! E già che ci sei, procurati anche "Saint Seiya Jerusalem", scritto da Needle! Sono tutti volumi in formato A5, faranno la loro porca figura a fianco della Perfect Edition di Saint Seiya e a fianco dei volumi della Gigantomachia. Accattatevilli!
    BLIN-BLON!


    Tornata: Sì, sono proprio io, Ichi. Sono Tornata, sono tua madre!
    Ichi: Sì, ho capito, non sono sordo. Dicevo… Quindi non mi hai abbandonato.
    Tornata: Beh, sì, tecnicamente l’ho fatto. Ma ora sono Tornata.
    Ichi: Lo eri anche prima. È il tuo nome. Di conseguenza non mi hai mai abbandonato. Ti chiamassi “Partita” capirei, però…
    Tornata: Smettila, Ichi! Non sono qui per salvarti, ma per darti il colpo di grazia.
    Ichi: Sì, sì, però saltiamo quella parte, che non possiamo tirarla troppo per le lunghe. Mi vuoi massacrare di botte per risvegliare il mio settimo senso e anche per darmi una svegliata in generale. Dai, è la solita sottotrama, si capisce benissimo.
    Tornata: No, non hai proprio capito. Tu sei la più grande delusione della mia vita. Come spiegato nel Primo Volume, Mitsumasa Kido era stato guidato dal cosmo di Athena per stantuffare centinaia di donne che avrebbero dato alla luce i candidati salvatori del nostro mondo. Mitsumasa e la dea Athena mi avevano scelto, comprendi? Ovviamente per Mitsumasa deve essere stato un grandissimo onore giacere con una bellissima donna come me, questo è chiaro, però… Però perché proprio io dovevo dare alla luce un Bronzino Sfigato? Cosa ho fato io di così male e cosa hai mai fatto tu nella tua vita? Dimmi!
    Ichi: Beh, prima ho schiacciato un soldato semplice, poi una volta con Nachi ho sconfitto un Titano. Senza contare che ora viaggio molto, vedo gente, frequento divinità maggiori, universi paralleli…
    Tornata (tirando un potentissimo pugno alla mascella di Ichi): SILENZIO!
    Ichi: BUUARGHH!!!
    Tornata: Quelle sono solo sciocchezze. Chiunque è capace di farle. Nonostante siamo già alla fine del Terzo Volume sei ancora un bronzino senza alcun talento particolare, te ne rendi conto? Perfino la crosta del tuo amico Nachi ha acquistato dei poteri speciali che gli consentono di sconfiggere in maniera dignitosa i propri avversari. Tu invece puoi dire altrettanto? Guardati come sei conciato! Per entrare nel castello di Hades ti sei dovuto travestire come un deficiente. Sei la vergogna della nostra famiglia! Prendi questo! E questo! E questo!!!
    Ichi (piangendo come un poppante): No, fermati, madre mia, non fare così. Io… Io…
    Ichi, strisciando a terra, cerca di raggiungere la Pandora Box dorata, all’interno della quale vi sono i resti della sua armatura.
    Tornata (schiacciandogli la mano sotto il calcagno): Dove pensi di andare, eh?
    Ichi: Lasciami… LASCIAMI STAREEEE!!!
    Tornata: Ma… cosa… ?!
    Dal corpo di Ichi scaturisce una vampata di cosmo, che respinge Tornata facendola volare a terra a qualche metro di distanza. Con un ultimo sforzo Ichi raggiunge la Pandora Box e solleva il coperchio. Dal contenitore schizza verso l’alto una piuma. Raggiunto il soffitto, essa ricade poi piano verso terra.
    Tornata: Quello è il bonus per volare. Non… non prenderlo. Lascia stare!
    Ichi: Perché non dovrei?
    Tornata: Perché non servirà a niente. È solo uno stupido escamotage per farti riavere per l’ennesima volta la tua God Cloth, non capisci?
    Ichi: E sarebbe un male?
    Tornata: Certo che sì. Non capisci che l’Autore ti sta solo prendendo in giro? In genere fa indossare la God Cloth a te e ai tuoi compagni solo per pochi istanti, tanto per giustificare le copertine dei Volumi. Ma la verità è che non ti sono di nessun aiuto. TU non sei di nessun aiuto in generale, se proprio vogliamo dirla tutta.
    Ichi: No, madre. Sono sicuro che questa volta l’Autore mi farà vivere mille emozionanti avventure prima di privarmi nuovamente della God Cloth.
    Tornata: Lascia perdere, ti dico. Tu sei sempre stato intollerante agli escamotage, fin da piccolo. Con la pelle sensibile che ti ritrovi, poi, finisce che ti riempi tutto di vescichette!
    Ichi: No, madre. Ho deciso. Correrò il rischio.
    Ichi afferra la piuma e la poggia sui resti della sua armatura, che, sprigionando una forte luce, si rigenerano e si trasformano nel totem della God Cloth dell’Idra. Il totem poi si scompone e i vari pezzi della cloth vanno a disporsi sul corpo di Ichi. Ora Ichi è in piedi e in forma smagliante. La sua figura è talmente abbagliante, che la luce che emana finisce per investire e cancellare totalmente il tetro scenario che lo circondava fino a pochi attimi primi.
    Tornata (scomparendo all’interno della luce): NUUUOOO!!! Vedrai che prima o poi ti pentirai di non avere dato ascolto alle parole della tua mamma… E non dimenticare… Indossa un golfino che fa freddoooooooo!
    Ichi si trova all’inizio di un nuovo stage. Pronto ad affrontare mille nuove emozionanti avventure.

    Lettrice2: Mmmhhh… Ho come un déjà vu…
    Lettore1: Ora non iniziare anche tu…
    Lettrice2: Questa cosa del déjà vu rapito da un idraulico… la madre che lo teneva lontano dagli escamotage… Non erano tutte cose già menzionate nel Capitolo 3 del Primo Volume?
    Lettore1: Il Primo Volume?! E chi se lo ricorda il Primo Volume?! Sono passati ANNI da quando è stato pubblicato!
    Lettrice2: Sì, appunto! Sembra che l’autore voglia farci credere che avesse pensato tutto fin da allora. Non sarebbe assurdo?
    Lettore1: AHAHAHAHAH!!! E tu ci credi sul serio? Non è che ci voglia un genio per scrivere cose a caso e poi inventare collegamenti in un secondo tempo. L’Autore non ha mai pianificato un bel niente.
    Lettrice2: Ah, sì? E come spieghi allora la frase di Mishima la prima volta che vede Ban nel Capitolo 2 del Primo Volume? E poco dopo, nel Capitolo 7, anche il Signor Wilson dice una cosa simile quando lo affronta. Tutti riferimenti all’incontro che questi personaggi avranno nel Capitolo 4 in questo Volume.
    Lettore1: E con questo?! Mi sembra di sentire un fan qualsiasi di One Piece. Sono tutte cose lasciate volutamente nel vago, in attesa di inventarsi un qualche collegamento al momento giusto. Veramente vuoi paragonare queste sciocchezze con xxxHOLiC e Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE delle Clamp, due opere che si intersecano e crossoverizzano fra loro con vari rimandi incrociati? Veramente vogliamo fare paragoni con la trama di Arms o con l'intricato gioco di rivelazioni e relazioni in Karakuri Circus?
    Lettrice2: N-no… Però è anche vero che ci sono molti Autori che si inventano il cento per cento della trama di settimana in settimana. Basta anche solo leggere le postfazioni a certi manga…
    Lettore1: Perché quelli sono ancora più cani (sotto questo punto di vista).
    Lettrice2: Eppure anche solo in questo Capitolo ci sono un sacco di “Continua a” e “Vai a” che rimandano ai prossimi volumi e a quelli precedenti… Senza contare quello che dice Ichi nel Capitolo 3 della Seconda Stagione, nel Volume 2…
    Lettore1: Bah! Fosse anche vero che l’Autore aveva pensato tutte queste cose fin dall’inizio, l’avere un minimo di trama già in testa è il minimo sindacale che si richiede, eh. Vuoi un esempio sul bad writing e sulla scarsa capacità di pianificazione di questa fanfic? Basta notare che tu stai facendo le parti del Lettore2, soltanto perché l’Autore è impossibilitato a utilizzarlo non essendo ancora stato reinserito nella storia.
    Lettrice2: In effetti… Già, perché sto difendendo l’Autore?
    Lettore1: Ecco, brava.
    Lettrice2: Ho capito! È colpa del Multi-verso che sta modificando tutto! È il potere di Ichi! TUTTO TORNAAAA!!1!1!!
    Lettore1: Sigh! Doppio sigh! Triplo sigh!

    Dopo mille emozionanti avventure che qui non narreremo per mancanza di spazio, Ichi raggiunge uno spiazzo erboso. Due grandi tubi verdi spuntano dal terreno, mentre un terzo discende dal cielo. Al centro della radura vi è Dejaneira, che osserva Ichi con occhi sgranati.
    Ichi: Eccomi, mia cara! Sei… sei vestita in maniera bizzarra… Però va bene così, non mi dispiaci affatto, anzi… Hi! Hi! Hi!
    Dejaniera: Mi.. mi hai seguita…
    Ichi: Certamente! Non stupirtene, mia cara. Quando c’è l’amore, tutto è possibile!
    Dejaneira: Dannazione, sapevo che tu e quel folle del tuo amico eravate fanatici di videogiochi, ma mai avrei pensato che avresti piegato il Multi-verso in… questa roba!
    Ichi: Tutto pur di riaverti! Ma ora andiamo, Dejaneira, torniamo a casa!
    Dejaneira: Smettila di chiamarmi così! Sono stata io a fuggire per sottrarmi ai tuoi deliri. Non ricadrò di nuovo in quell’incubo in cui ti faccio da fidanzatina. Ad ogni modo nulla ha più alcuna importanza. Ho fallito miseramente la mia missione. I miei fratelli avevano unito le loro forze per inviarmi fin qui, pensando che, avendo il controllo sui ricordi, fossi la più idonea per non rimanere invischiata nei meccanismi del Multi-verso e potermi mettere in contatto con te. Efesto ci aveva informati che voi bronzini eravate entrati al servizio di Zeus e che viaggiavate nel Multi-verso con la sua nave. Avendo tu e Nachi sconfitto con facilità uno dei nostri fratelli ed essendo ora voi i protetti del padre degli dei, pensavamo che poteste esserci di aiuto. Credevo di potervi convincere a tradire Zeus e venire in nostro soccorso. Ma mi sbagliavo. Sei totalmente fuori controllo, persino per me. Sei una mina vagante, una minaccia per l’intera esistenza. Dovrei eliminarti seduta stante, ora che, grazie alla mia fuga, sono riuscita a riavere il controllo su me stessa, ma il mio tempo purtroppo è scaduto e devo tornare nel mio mondo. Loro… quelle creature… sono là che mi attendono... Sono arrivate ovunque, perfino nel Tartaro, e hanno infettato alcuni dei miei fratelli. Presto… presto sarà tutto perduto…
    Ichi: Non… non ti seguo… Una cosa alla volta… Hai detto che non sei Dejaneira… Quindi chi sei in realtà?
    Dejaneira: Cos…? Non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto dopo?! E poi… come sarebbe a dire chi sono?! Non mi riconosci ora che ho di nuovo le mie sembianze originali?! Non hai tu nozione alcuna sui miti, misero mortale?! Sono Mnemosine, dea della Memoria, figlia di Urano e Gea, sorella dei Titani che hai affrontato nel Volume 2.
    Ichi: Ah, c’eri anche tu? Mica ti ho vista, sai? Non è che stai inventando balle per farti bella ai miei occhi? Guarda che non ce n’è bisogno, hai già conquistato il mio cuore parecchio tempo fa.
    Mnemosine: Grrr… Tu non solo sei smemorato, sei anche stupido! Ma già che ci siamo… Prendi! Dimentica tutto, dannato idiota! Non ricorderai mai più chi sei e da dove sei venuto. Vagherai in eterno in questo oblio senza poter mai più tornare a casa! Questa è la punizione per avere osato prenderti gioco di una dea!
    Mnemosine, con gli ultimi barlumi di energia rimastole, pone il palmo della propria mano sulla fronte di Ichi e gli cancella completamente la memoria. Poi svanisce, per tornare nel proprio mondo. L’armatura di Ichi perde il power-up “God” e torna al suo stato normale.
    Ichi non ricorda più nulla ed è confuso. Guardandosi attorno, nota tre grossi tubi verdi e comprende che l’unica cosa che può fare è entrare in uno di quei tubi.

    a) Se Ichi entra nel tubo alla sua sinistra, vai a 6.09.

    b) Se Ichi entra nel tubo alla sua destra, vai a 6.11.

    c) Se Ichi entra nel tubo che discende dal cielo, vai al Capitolo 9.09 della Seconda Stagione. [sempre se è già stato scritto]
     
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    "Se possedete la volontà di combattere il vostro destino, diventate forti. Accendete la fiamma delle vostre anime e combattete con tutte voi stesse. Perché chiunque possiede il potere di cambiare il proprio destino". Scorpio Milo

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    Che bello vedere utenti attivi ancora nei forum a tema Saint Seiya!
    Ancora complimenti Lameks
     
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    CITAZIONE (Äyümi @ 6/11/2018, 22:30) 
    Che bello vedere utenti attivi ancora nei forum a tema Saint Seiya!
    Ancora complimenti Lameks

    Grazie mille, Ayumi. Tempo e impegni permettendo, io e Sekishiki stiamo facendo tutto il possibile per portare avanti la fanfic. Siamo oltre la metà del progetto, ma c'è ancora parecchio da fare :)
     
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    Sembra pazzesco, ma un bravissimo customista di nome 惊天雷lx ha realizzato i Myth cloth delle armature divine di Ichi, Nachi e Ban fedeli fin nel minimo dettaglio alle illustrazioni ideate da Sekishiki per la qui presente fanfic.

    Ammirate pure:
    god_hydra_and_wolf___myth_cloth_custom_by_sekishiki-dd7krqh

    god_lionet___myth_custom_vs_chara_design_by_sekishiki-ddceh8m

    hydra_ichi_god_cloth___technical_sheet__eng__by_sekishiki-daqaw18

    wolf_nachi_god_cloth___technical_sheet__eng__by_sekishiki-daqay0d



    Edited by Lameks - 29/7/2019, 01:21
     
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    DSCF9963_m-500x500



    E infine giunse anche lui!
    È stato un lungo parto ma finalmente ecco a voi il terzo volume di Bronzini Sfigati, un mattonazzo di QUATTROCENTOSETTANTA PAGINE (più del volume 1 e 2 messi insieme) al cui interno troverete:

    - 418 pagine di nuove avventure con illustrazioni a colori
    - 6 schede tecniche di montaggio delle armature (a cura di Sekishiki)
    - Il consueto appuntamento con "Le Fazioni di Saint Seiya", a cura di Aeris
    - Un approfondimento sui personaggio di "Saint Seiya Lambda" (prima maxi-storia del volume)
    - E altro ancora!

    Con il contributo di: Elisa Aeris Ferretti, GianFrizz Needle, Matteo Brizio, Riccardo Gamba, 惊天雷lx, Hyperion Black e altri ancora

    Testo della fanfiction: Lameks
    Illustrazioni: Marco Sekishiki Mosca
     
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36 replies since 1/4/2015, 12:45   2147 views
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